Marco Giusti per Dagospia
Confesso che sono rimasto colpito, in questo allegro ma ultracazzaro “Tutti tranne te – Anyone But You”, diretto e scritto dall’interessante Will Gluck (“Easy A”, “Peter Rabbit"), wedding movie di successo (naviga già sui 100 milioni di dollari globali) ambientato in Australia, che leggo ispirato allo Shakespeare di “Molto rumore per nulla”, a vedere i due protagonisti, la bella e bionda Sydney Sweeney, già trasgressiva Cassie di “Euphoria”, e il baldanzoso Glen Powell, che non ha certo i 29 anni dichiarati nel film (“nessuno ha 29 anni” gli dice un personaggio più vecchio), nel mettersi un dito l’uno nel culo dell’altra (avete un modo più elegante per dirlo?) per fingere un conoscenza sessuale che in realtà ancora non hanno, ma che forse avranno e che è in fondo è la chiave narrativa di tutto il film.
Serviva quel dito nel culo, con tanto di successiva denudazione di lui a chiappe al vento con lei che controlla proprio lì nelle profondità se c’è una ragno australiano assassino? Non so. Come non so se serviva la denudazione di un altro bellone, definito già nel film un “Chris Hemsworth dei poveri” che sotto la doccia “scava nel cratere” (è una battuta del film) a chiappa scoperta davanti allo sguardo allibito del protagonista.
Detto questo, il film è una piacevole commedia, molto simile a i nostri cinepanettoni, dove i due protagonisti, che hanno passato una notte indimenticabile ma senza sesso insieme a New York, ma che poi si sono malamente separati per una serie di battute sbagliate di lui, si ritrovano al matrimonio di due ragazze, Hadley Robinson e Alexandra Shipp, in quel di Melbourne tra i genitori delle due, il glorioso e sempre in forma Bryan Brown, Dermot Mulroney, Michelle Hurd, Rachel Griffiths, vecchie fiamme, come la top model Charlee Fraser. Finirà bene, ovviamente.
Il film, in maniera davvero inaspettata almeno per me, alterna scene un po’ triviali, come quella del dito nel culo, con delle gag visive da cinema comico classico piuttosto elaborate, e Sydney Sweeney si muove benissimo da comica alla Peter Sellers, o giocando con naturalezza con le nuove regole della commedia ai tempi del politicamente corretto. In sala da giovedì.
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