Estratto dell’articolo di Francesco D’errico per “Panorama”
Quando ho letto il romanzo Povere creature! di Alasdair Gray (Safarà Editore, ndr) la cosa che mi ha colpito profondamente è la figura di Bella Baxter: una donna che fa esperienza nel mondo senza pregiudizi e senza vergogna, totalmente libera e inarrestabile». Così Yorgos Lanthimos, 50enne regista originario di Atene, ma ormai stabilitosi a Londra da anni, descrive la scintilla che lo ha convinto a tentare di adattare il libro dello scrittore scozzese nell'omonima pellicola in uscita il 25 gennaio.
Un film che dopo aver vinto il Leone d'oro alla scorsa Mostra del cinema di Venezia e il Golden Globe come migliore commedia, insieme a quello per la protagonista Emma Stone, è tra i favoriti per i premi Oscar che saranno assegnati il 10 marzo. Una storia audace già per il 1992 quando il libro fu pubblicato e che molti consideravano intraducibile sul grande schermo, ma che è diventato un sorprendente capolavoro di originalità grazie alla sensibilità di quello che è uno dei più intrepidi autori del cinema contemporaneo. [...]
«In un certo senso Povere creature! è quello che accade a qualcuno che è tenuto al riparo dal mondo quando si libera dalle catene ed esce ad esplorarlo», commenta Lanthimos a proposito del suo bizzarro mix tra Candido di Voltaire, Frankenstein di Mary Shelley e Alice nel Paese delle meraviglie. Agli occhi di Max (Rami Youssef), assistente del medico chirurgo Godwin Baxter (Willem Dafoe, fresco di riconoscimento sulla Hollywood Hall of Fames), che conduce esperimenti per rianimare corpi di defunti, la sua ultima creatura Bella Baxter (la meravigliosa Emma Stone), sembra una disabile che non riesce a mettere insieme frasi di senso compiuto, ha tremendi scatti d'ira e cammina a malapena.
In realtà si scoprirà che la donna, dopo il suicidio, è stata rianimata da Godwin, che ha trapiantato in lei il cervello del nascituro rimasto vivo nel suo grembo. Animata dalla curiosità, ma anche dai capricci tipici dei neonati, Bella impara in fretta e, contro la volontà del suo creatore e di Max che vorrebbe sposarla, abbandona il proprio rifugio-prigione in compagnia del viscido avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo).
Parte alla scoperta del mondo e di quel piacere sublime che la ragazza ha scoperto di poter ottenere quando viene toccata e stimolata in mezzo alle gambe. «Non so perché nei film di oggi ci sia così poco sesso, anche perché fa parte della vita delle persone», dice Lanthimos, commentando come in Povere creature! in realtà ce ne sia moltissimo e audace, soprattutto considerando che si tratta di un film con una star hollywoodiana prodotto da Disney.
«Ma quando ho letto il romanzo mi sono reso conto che parte dello spirito libero di Bella riguardava la scoperta del proprio desiderio e piacere sessuale, e sarebbe stato tradire il personaggio non mostrare tutto questo, in nome di non so quale pudore. Per questo ho parlato con Emma e le ho spiegato tutto ciò e lei ha capito subito che avrebbe dovuto donarsi totalmente a Bella». In ogni caso dato il livello di nudità e coraggio richiesto da certe scene, Lanthimos ha ridotto al minimo il numero delle persone presenti sul set e richiesto l'ausilio di Elle McAlpine, la «intimacy coordinator», colei che coreografa con gli attori le scene di sesso prima di girarle.
«A parte gli attori coinvolti di volta in volta con Emma», ricorda Lanthimos, «a riprendere quelle scene eravamo solo io, il direttore della fotografia e il mio aiuto regista. Talvolta non c'era neanche il tecnico del suono, perché prima delle riprese piazzavo dei microfoni per registrare l'audio. [...] «lo ed Emma ormai ci capiamo al volo, si è stabilita tra noi un'intesa molto profonda» conferma Lanthimos. Naturalmente il fascino del film deriva anche dalla descrizione del mondo che il regista ha tratto dal romanzo originale, una reinvenzione dell'Inghilterra vittoriana e non solo, piena di luoghi suggestivi, fantastici, in cui si mescolano passato e futuro, e in cui Bella si addentra con curiosità e impulsività travolgenti. [...]
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