Da “Brightside”
Quali sono le storie delle foto diventate iconiche? Ve ne raccontiamo qualcuna, a partire dallo scatto di Einstein che fa la linguaccia. Quella sera Albert stava in macchina, andava a festeggiare il 72° compleanno, il fotografo Arthur Sasse gli chiese se poteva fotografarlo e lui tirò fuori la lingua. In realtà la foto, allargata, coinvolge anche altri amici. Il risultato piacque così tanto al fisico, che lo mise sui suoi biglietti di auguri.
einstein prima di fare la linguaccia
L’immagine degli operai in pausa pranzo, sospesi nel vuoto a una tremenda altezza, fu posato. Serviva a promuovere il ‘Rockefeller Center’, ma gli operai erano veri e non avevano alcun sistema di protezione.
rockefeller center foto posata ma operai veri
La copertina di ‘Abbey Road’ dei Beatles fu scattata proprio accanto agli studi di registrazione e la strada fu chiusa al pubblico per qualche minuto. Proprio in quel momento, alla destra delle strisce pedonali, un turista americano parlava con un poliziotto e solo un anno dopo si accorse di essere finito sul disco del gruppo leggendario.
il turista americano a destra di abbey road
La foto del marinaio che bacia l’infermiera a Times Square? Fu lei stessa a raccontarla. Edith Stain stava andando in fretta al lavoro, in piazza la gente celebrava la fine della seconda guerra mondiale e la resa del Giappone. Uscì dalla metro e all’improvviso un marinaio la baciò. Il fotografo Alfred Eisenstaedt riuscì prontamente ad immortalarli.
il bacio rubato a times square
Nel 1984 il fotografo Steve McCurry viaggiò in Afghanistan per raccogliere materiale sulla guerra. In uno dei campi profughi visitati, attrasse la sua attenzione una dodicenne dagli occhi verdi. Il suo villaggio era stato bruciato e molti della sua famiglia erano stati uccisi. Steve le scattò alcune foto, ma solo al rientro a casa si accorse di quanto fossero potenti. Nel 2002 la ragazza fu ritrovata: si chiamava Sharbat Gula, era sposata e viveva ancora in Afghanistan.
sharbat immortalata da steve mccurry
La foto di Salvador Dalì Atomicus, in aria con quadri, acqua e gatti, oggi potrebbe essere realizzata con un veloce Photoshop, ma nel 1948 ci si impiegarono sei ore. Il fotografo Philippe Halsman era amico del pittore e accolse la sua folle idea. Il cavalletto e il quadro erano legati al soffitto, la sedia era tenuta da un assistente, Dali stava saltando insieme ai gatti, e l’acqua era stata tirata nello stesso momento. Lo scatto fu ripetuto ben 28 volte.
dali atomicus scattata 28 volte
Anche chi non ha mai visto un film di Marilyn Monroe, conosce lo scatto in cui le si alza il vestito bianco. Non fu per niente casuale, la scena venne provata varie volte, il suo gelosissimo Joe Di Maggio la teneva d’occhio ed era infuriato perché non voleva che mostrasse così il corpo.
marilyn nello scatto era tenuta d occhio da joe di maggio