Estratto dell'articolo di Paola Tamborlini con la collaborazione di Nikolaos Roumeliotis per www.ansa.it
[…] Portare sul grande schermo i romanzi di Calvino si è sempre dimostrato molto difficile. Eppure la sua scrittura è stata notevolmente influenzata dal cinema, soprattutto durante l’adolescenza, quando arrivava a guardare anche tre film al giorno. Lo racconta lui stesso nell’Autobiografia di uno spettatore, parlando delle sale della sua città, Sanremo, divenute un rifugio contro un mondo poco interessante. E del cinema americano, “hollywoodiano”, in grado di folgorarlo con il suo andirivieni di realtà e finzione, con il suo mondo così moderno rispetto all’Italia, con le sue donne “forti, indipendenti e rivali degli uomini”. […]
L'AMORE DI CALVINO PER IL CINEMA E IL DOCUMENTARIO DI DAVIDE FERRARIO
“Calvino – spiega il regista Davide Ferrario che ha girato il docufilm Italo Calvino nelle città - è un grande spettatore, lo confessa apertamente: […] E credo sia un nesso importante per capire anche la sua scrittura perché, a parte Il sentiero dei nidi di ragno, è tutta basata su un patto molto simile a quello che uno spettatore fa vedendo un film hollywoodiano, cioè ci credo ma non ci credo, non c’è del realismo, non ti sto raccontando una storia vera ma una storia fantastica. E la chiave del fantastico per Calvino è stata essenziale”. […]
“C’è una relazione ambigua tra le opere di Calvino e il cinema - spiega - perché credo che la scrittura di Calvino sia diventata cinematografica e solo apparentemente questo è un vantaggio. Palomar diventa difficile da trasporre perché è già un film in parole e Le città invisibili è la stessa cosa. […] non puoi tentare di rappresentare con quello che c’è scritto ma devi ulteriormente astrarre, quasi scavare le parole, scalpellarle come aveva fatto lui per tirar fuori un senso di astratto che ti ributta nella realtà”.
BELLOCCHIO, RICHARD GERE E IL FILM SUL BARONE RAMPANTE
A trasformare un romanzo di Calvino in film pensò anche Marco Bellocchio: “C’è stato un momento - racconta all’ANSA - in cui sono rimasto molto colpito dai tre racconti, il Barone rampante, Il Visconte dimezzato e Il Cavaliere inesistente. Mi ricordo che per un breve periodo avevo immaginato di fare un film dal Barone rampante, […] Poi seppi che un grande attore americano Richard Gere aveva preso i diritti e che poi non se ne fece più niente”.
La realtà è che Gere tenterà in ogni modo di avere un sì dalla moglie di Calvino (“Chichita pleeeease”, dirà anche in pubblico) ma senza successo. La sua passione per Cosimo Piovasco di Rondò rimarrà però intatta. […] Alla fine i diritti del Barone rampante se li è aggiudicati Lorenzo Mieli produttore tra l’altro, (con The Apartment, gruppo Fremantle) di E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. […] La storia di Cosimo diventerà una serie.
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I documentari, il teatro e la passione di lella Costa per Calvino
Film mai realizzati dunque, a fronte di diversi documentari che invece ruotano attorno a Calvino. All’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato Italo Calvino, lo scrittore sugli alberi di Duccio Chiarini. “La capacita di Calvino di riuscire a guardare alle vicende umane sia da vicino che da lontano – spiega Chiarini - è in gran parte dovuta alla capacità che ha avuto di preservare per tutta la vita uno sguardo lucido, cristallino riuscendo sempre a trovare diverse focali con cui guardare all’umanità e alla complessità”. […]
Se il cinema ha faticato a raccontare la molteplicità contenuta in tutti i romanzi dello scrittore ligure, ci è invece riuscito benissimo il teatro, dove ricreare le immagini che Calvino disegna con le parole è possibile senza interferenze. […]
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