Gianmaria Tammaro per https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/vermiglio-film-maura-delpero-successo
La settimana scorsa, il 19 settembre, è arrivato al cinema Vermiglio, il nuovo film di Maura Delpero distribuito da Lucky Red e vincitore all’ultima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del Gran premio della giuria. Nel giro di pochi giorni, nonostante il numero ridotto di sale (o grazie proprio a quello?), è riuscito a ottenere una media per copie molto alta. La migliore, secondo Lucky Red, della top 10 del box office italiano dello scorso weekend.
[…] Vermiglio, però, rappresenta un caso interessante pure per il modo in cui è stato in grado di intercettare il pubblico. Lucky Red ha adottato – anche se solo in parte, viste le profonde differenze strutturali – un modello che spesso viene utilizzato negli Stati Uniti o, comunque, nei mercati nord-americani: è partita da una distribuzione limitata, in un certo numero di copie, con l’intenzione di allargarsi in seguito (prima della decisione della commissione selezionatrice di nominare Vermiglio rappresentate dell’Italia ai prossimi Oscar, le copie sarebbero dovuto diventare 70; adesso, invece, saranno circa 100).
[…] Agli esercenti interessati a Vermiglio e disposti a programmarlo, Lucky Red ha detto di no. Così da mantenere, ha spiegato, un’ottima media per copie. In alcune regioni, Vermiglio non è stato proprio distribuito. E questo effetto megafono in cui spera Lucky Red non si è ancora innescato. Vedremo come andrà ora, dopo la selezione per gli Oscar (non è stato candidato, attenzione; la longlist verrà annunciata dall’Academy a dicembre). Tuttavia è indubbio che si è aperto un nuovo tema: il successo confezionato a tavolino, dove i numeri contano più dell’interesse degli spettatori, dove si cerca di ricreare quasi artificialmente il passaparola, ha senso? E soprattutto: ha senso per un mercato come quello italiano?
Sembra quasi di trovarsi nuovamente davanti al caso de La chimera di Alice Rohrwacher. Anche allora 01 Distribution aveva preferito una distribuzione limitata. Fu l’appello della regista e dell’attore protagonista, Josh O’Connor, a portare a una distribuzione allargata e più diffusa. Nel caso di Vermiglio, abbiamo un film con altissime potenzialità. […]
Eppure crediamo che il modo migliore per venderlo, per dargli la visibilità che merita, sia muoversi per sottrazione: partiamo da poche copie, incassiamo bene, facciamo notizia, poi ci allarghiamo. In questo modo, però, si rischia di dimenticare che nel frattempo, in sala, sono arrivati – e arriveranno – altri film.
All’inizio dell’anno, quando Il ragazzo e l’airone, Perfect Days e Past Lives hanno ottenuto importanti risultati al box office, Lucky Red non aveva usato la stessa strategia. Aveva preferito puntare immediatamente su una distribuzione più larga. Forse non si aspettava di andare così bene oppure, all’opposto, aveva intuito la portata e la forza di un filone simile di film. Non lo sapremo mai con assoluta certezza.
Vermiglio, a modo suo, può rappresentare uno spartiacque all’interno del mercato italiano. Perché può indicare una direzione nuova, precedentemente poco tentata, dalle distribuzioni. Bisogna capire quanto di questo entusiasmo resisterà nel corso dei giorni. Dopo il buon weekend della settimana scorsa, i risultati di lunedì e martedì, ancora con circa 24 copie, mostrano un evidente calo. Forse giovedì 26 settembre, quando le copie aumenteranno, ci sarà un’ulteriore spinta da parte degli spettatori. […]
Vermiglio può essere il punto di inizio per un confronto più ampio e sincero sul modo in cui, in Italia, viene immaginata e progettata la comunicazione dei film. Venezia è stata indubbiamente fondamentale, con la vittoria del Gran premio della giuria e lo slancio mediatico del concorso. Ma anche altrove, sui social per esempio, Lucky Red è stata brava nel dare abbastanza agli spettatori per interessarsi a questo titolo – immagini bellissime, un poster accattivante, un trailer ben costruito.
Vermiglio è la quintessenza di un cinema d’autore intelligente e ricco, che non si ferma né davanti ai qualunquismi stilistici né davanti alle prescrizioni della critica. È un ottimo film, e questa qualità, a sua volta, è diventata una sorta di trampolino di lancio – se hai delle fondamenta solide, è decisamente più facile e sicuro provare a scommettere sul resto.
vermiglio, la sposa di montagna
Il successo – o meglio: la percezione di successo – che Lucky Red è stata in grado di sintetizzare è un esperimento interessante sotto molteplici punti di vista. E non andrebbe sottovalutato. Proprio perché può aprire l’intero mercato a nuove opportunità. Resta, però, il discorso dei cinema e dell’interesse degli esercenti, che non si può ignorare solamente per preservare un dato – una media per copie alta. Lucky Red vuole avere la certezza di riempire le sale, ma se le sale non hanno la possibilità di lavorare su un film, di proporlo al proprio pubblico e di costruire una programmazione attorno a esso, è tutto più difficile. È un cane che si morde la coda.
vermiglio, la sposa di montagna
[…] Vedremo, ora, come andrà Vermiglio. Se l’intuizione di inizio anno, con i film di Miyazaki, Wenders e Song, ha mostrato rapidamente i propri frutti, stavolta bisognerà aspettare. Perché la strategia di Lucky Red si muove sul lungo periodo e punta a mantenere il proprio film in sala per molto tempo – più del solito, almeno.