Estratto dell'articolo di Carlo Moretti per “La Stampa”
Stavolta è stato molto più forte di un boom. L’estate ha visto concerti nelle arene e negli stadi stracolmi, festival musicali ovunque sold out, […] i 31 mila concerti, quasi il triplo rispetto all’anno precedente (+182%), sono stati seguiti da 21 milioni di spettatori, quasi sei volte in più rispetto al 2021 (+573%), un risultato anche superiore rispetto al periodo pre-pandemia, con quasi 8 milioni di spettatori in più (+65,7%).
La riprogrammazione dei concerti previsti nel 2020 e nel 2021, rinviati a causa della pandemia, spiega solo in parte il boom cui abbiamo assistito. […], il mercato ha ritrovato floridità anche grazie a un aumento generalizzato dei prezzi, […]: la spesa complessiva nel 2022, quasi 674 milioni, è aumentata considerevolmente rispetto all’anno precedente (+676%) ma anche rispetto al 2019 (+48,6%). Un’attrazione fatale che dopo due anni di pandemia ha affascinato non solo il pubblico, ma anche artisti, manager, promoter. […]
Mantenendoci sul mercato ufficiale (e non tenendo conto dei picchi che si raggiungono nel secondary ticketing), gli ingressi per i concerti dei big italiani viaggiano in questo periodo tra i 50 e i 100 euro, come nel tour di Ligabue, o tra i 70 e i 90 come nei concerti di Baglioni, o tra i 65 e i 100 come negli show di Venditti e De Gregori. A Roma per il duo di cantautori si può spendere anche solo 50 euro, si ascolta però il concerto seduti nei posti definiti “a scarsa visibilità”.
Secondo Cosmo, sempre attento al prezzo dei biglietti per i suoi concerti (vanno dai 20 ai 35 euro), «quello del costo è un problema molto serio: non solo perché, anche per effetto dell’aumento dei costi di produzione, è aumentato, ma in molti casi il margine di guadagno è rimasto lo stesso se non è addirittura diminuito. È soprattutto un problema perché rendere i concerti una merce “di lusso”, è una sconfitta per tutti. Per i ragazzi la musica live è una prima necessità. Parlando tra colleghi», continua il musicista di Ivrea[…]
Maurizio Salvadori è il capo della Trident, l’agenzia che ha organizzato il Jova Beach Party, il festival itinerante di Jovanotti sulle spiagge. […] Intanto ci si chiede come potesse mantenere a 65 euro il prezzo dei biglietti per il Jova Beach, con diversi artisti sul palco nel corso di un’intera giornata: «Molto semplice, lavoro con un artista con il quale discuto sul prezzo da applicare», risponde Salvadori. […]
La media a 70 euro per un concerto? «Per certi versi la trovo immorale, una vergogna, perché sfrutta la passione, la voglia di andare ai concerti dopo il lockdown. È vero che tutto è aumentato, a partire dalla benzina e dagli alberghi, ma poi bisogna vedere quali sono le richieste degli artisti e ciò che uno vuole mettersi in tasca, non c’è molto da girarci intorno. Gli artisti stranieri, poi, fanno richieste assurde, e i prezzi si alzano ».
Salvadori spiega così il successo dei concerti: «Una volta i 12 o 14enni non venivano, oggi accompagnati o da soli riempiono i concerti della trap e del rap. Un disallineamento così forte tra chi è sotto e chi sopra i 30 anni non c’è mai stato. Ma anche Morandi a 76 anni fa un tour meraviglioso, fa andare ai concerti gli ultra settantenni: si è aperta una forbice mai vista prima».