LE CORNA E I FALÒ – DIETRO IL SUCCESSO DI “TEMPTATION” C’E’ RAFFAELLA MENNOIA, BRACCIO DESTRO (E SINISTRO) DI MARIA DE FILIPPI: “NESSUNO RECITA O ALMENO I CONCORRENTI RECITANO SÉ STESSI: POI C’E’ IL LAVORO DEGLI AUTORI. LE PERSONE SI IMMEDESIMANO, SIAMO STATI TUTTI VITTIME E CARNEFICI - ALCUNE COPPIE SONO FAKE E MENTONO. TRA I PARTECIPANTI QUASI TUTTI SONO OSSESSIONATI DALLA GELOSIA - LA VERSIONE ITALIANA È DIVERSA: PIÙ DI UN BACIO O UNA PORTA CHE SI CHIUDE, NON MOSTRIAMO. IN ALTRE EDIZIONI È PIÙ HARD – UN PROGRAMMA TRASH? CHI LO DICE MAGARI FA LE STESSE COSE A CASA SUA" 

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Silvia Fumarola per la Repubblica - Estratti

 

raffaella mennoia raffaella mennoia

Nessuno ammette di guardarlo, però sanno tutti che Siria ha perso 85 chili «fa bene a mettersi in gioco e a volersi sentire gratificata», che Raul «è troppo geloso, un esempio pessimo», che Ludovica si è chiusa nel bagno col fusto tentatore «e vabbè, lì non ci sono le telecamere ma se ti fai la doccia con uno…».

 

Coppie in cerca di conferme, a un passo dalle corna, pronte a svelarsi alla luce dei falò: Temptation island è il successo di Canale 5 in onda il giovedì sera. “Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me” è roba per dilettanti, il reality prodotto dalla Fascino di Maria De Filippi è meglio di una soap turca, ipnotizza oltre tre milioni e mezzo di spettatori, impazza sui social. Tutto finto o in parte vero?

 

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L’osservatore Filippo Bisciglia, troppo chiamarlo conduttore, pronuncia la frase: «Ho un video per te» e il concorrente è fritto. Dietro il successo c’è Raffaella Mennoia, 50 anni, autrice di Uomini e donne , quindi esperta del ramo; ha firmato diverse stagioni di Amici, C’è posta per te , è il braccio destro di De Filippi.

 

Già annunciata l’edizione autunnale, partiti i casting.

«Nessuno recita o almeno recitano sé stessi: i concorrenti portano in scena quello che sono» dice Mennoia. «È un programma estivo, leggero. Con tutto quello che succede, non guasta. Poi la gente si identifica, vede quello che potrebbe capitare al vicino di ombrellone. Il fenomeno è questo».

 

Le ragioni del successo?

«La prima è che le persone si immedesimano, siamo stati tutti vittime e carnefici. È un programma confezionato con cura, il montaggio è fatto bene, le musiche sono belle».

 

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Come sceglie le coppie?

«Il programma è il cast. Ne vedo tante, 150, 160, quelle che incontro sono già state scremate dagli autori. Entrano nella stanza dove faccio il casting e parlo singolarmente con lui e con lei. Se mi appassiono a quello che mi raccontano nel primo quarto d’ora è andata. Cerco di capire il motivo per cui vogliono partecipare, prendo appunti, vedo una media di quattro coppie al giorno».

 

Non saranno tutte vere, no?

«Alcune sono fake e mentono, l’istinto ti salva c’è poco da fare. Se una persona è empatica, capisce. Separandoli, per quanto possano essere furbi, capisci che non sono una coppia».

 

(...)

 

Raul è gelosissimo, sui social lo accusano di essere un maschilista tossico, un modello negativo.

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«In un programma come Temptation , il 90% dei concorrenti è ossessionato dalla gelosia. Siamo attenti a non rappresentare gelosie patologiche. Raul è molto giovane, ha 23 anni, è innamorato folle, cresce in un quartiere non facile, in una famiglia di lavoratori. È un bravo ragazzo. Da quello che si è visto può dare l’idea di essere Otello. Divide ma siamo alla terza puntata, ce ne sono altre tre. Le cose cambiano».

 

Il format va in onda in mezzo mondo: cos’ha di diverso la versione italiana?

«L’abbiamo resa interessante grazie al montaggio, più di un bacio o una porta che si chiude, non mostriamo. In altre edizioni è più hard. Per noi funziona l’immaginazione».

 

Che risponde a chi definisce il programma trash?

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«Io non ci vedo niente di trash però ho anche imparato che se non si capisce bene una cosa si fa presto a dire: “È trash”. Poi chi lo dice, chissà, fa le stesse cose a casa sua».

 

L’esibizionismo ha un peso?

«Per me non è esibizionismo, magari c’è l’idea: “Vado a fare un giro in tv”. Poi c’è chi è contrario fa terapia di coppia, Io l’ho fatta a lungo».

 

Ma sarebbe andata in tv?

«Sì. Sono possibilista, nella vita difficilmente dico “mai” o “sempre”».

 

Quanto conta il lavoro degli autori? I concorrenti recitano?

«No. Se vogliamo intenderla con Pirandello, vengono a recitare loro stessi, però non è una recita. Nei reality i nip, i non famosi, sono veri. Ci sono telecamere che non vedi e te le dimentichi. Poi c’è il lavoro degli autori, siamo un gruppo unito con le nostre simpatie e antipatie. Ma non si dice a un concorrente: fai questo».

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Cosa ha imparato da De Filippi?

«Tutto. È una produzione Fascino e Maria vuole vedere cosa succede, ha sempre una chiave di lettura illuminante. Anticipa quello che potrebbe succedere, È incredibile».

 

I falò battono Alberto Angela su Rai1, non si sente in colpa?

(Ride). «Fa un programma stupendo, Sono anche un po’ dispiaciuta».

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