CORPI E ANTICORPI - LA REGISTA CRISTINA COMENCINI: “SE MARILYN MONROE FOSSE VIVA RACCONTEREBBE IL PREZZO PAGATO PER IL SUCCESSO E FAREBBE VERGOGNARE GLI UOMINI CHE HANNO APPROFITTATO DI LEI, COMPRESO KENNEDY - IL MONDO ERA COSÌ DA SEMPRE, OGGI LO SCAMBIO POTERE-CORPO DELLE DONNE NON È PIÙ NORMALE. E QUESTA È LA COSA PIÙ IMPORTANTE DI QUELLO CHE STA ACCADENDO…”

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Cristina Comencini per “la Repubblica”

 

CRISTINA COMENCINI CRISTINA COMENCINI

Prima di diventare la grande attrice che conosciamo, Marilyn ha dato il suo corpo a molti uomini. Lo ha fatto anche dopo, ma in un altro modo, più disperato e distruttivo. Dopo il fallimento del suo primo matrimonio, nei primi anni del dopoguerra, abitava in una squallida stanza in affitto e riusciva a pagarsi un solo pasto al giorno.

 

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Un giorno, o forse più di uno, Marilyn, che ancora si chiamava Norma Jean, deve avere giurato, guardandosi allo specchio, con le parole di Rossella O' Hara in Via col Vento: «Giuro davanti a Dio che supererò questo momento, e quando sarà passato, non soffrirò mai più la fame, dovessi rubare, mentire, uccidere».

 

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O dare il mio corpo, avrà aggiunto, perché a Hollywood era il prezzo obbligato per entrare in un'agenzia o in una casa di produzione. Un magnifico film di David Lynch, Mulholland Drive, racconta in modo misterioso la vita a Hollywood di un'aspirante attrice. Solitudine, povertà e, dall' altra parte della strada, fama e lusso, irraggiungibili. Belle ragazze fanno tutti i mestieri in attesa dell'occasione. Lei posava per i fotografi, a volte ci andava a letto, ma risparmiava per i corsi di recitazione.

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Marilyn ha sempre voluto migliorarsi: voleva leggere, imparare a recitare, a vestirsi, a scrivere, a parlare in pubblico. Aveva un'idea precisa del traguardo e una volontà di ferro. Corsi, provini di cinema e teatro, serate per agganciare un agente o un produttore. Quasi sempre quello che hai dato di te non ti viene restituito e passi la notte a sentirti sporca inutilmente, ma l'indomani ricominci.

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È difficile immaginare la fatica e la perseveranza che ci vogliono per non mollare. Il corpo si modella negli incontri, negli occhi passa la malinconia di quello che hai visto, della fatica di avere a che fare con uomini non particolarmente attraenti, più vecchi di te, e anche della delusione d'amore per l'unico di cui pensavi di esserti innamorata.

 

Lo sguardo di Marilyn in tutti i suoi film, qualsiasi sia la storia, se ride o piange, ha la profondità di quelle esperienze, la furbizia di chi ne è venuto fuori, la tristezza della bambina tradita, la sensualità di chi ha conosciuto il desiderio degli uomini potenti. Se fosse ancora viva, oggi, la donna più sognata e amata dagli uomini, racconterebbe il prezzo pagato per i suoi inizi, per la sua carriera e per il successo e farebbe vergognare gli uomini che hanno approfittato di lei, compreso il presidente del suo Paese, lei che a tutti i costi voleva diventare la grande attrice che è stata.

 

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Il mondo era così da sempre, oggi succede che cambia e che lo scambio potere/ corpo delle donne appare non più decente, non più normale, né per gli uomini né per le donne. E questa è la cosa più importante di quello che sta accadendo, al di là della gogna mediatica che mette sul banco degli imputati alcuni uomini che hanno usato il loro potere, quando erano tantissimi a farlo, o le giovani donne che non li hanno denunciati subito, quando, come succedeva a Marilyn, quella sembrava una via obbligata per lavorare.

 

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Il bello è che il meccanismo che sembrava eterno come il mondo si è incrinato, per il coraggio delle donne che hanno raccontato, anche se non muterà in poco tempo, perché la sessualità degli esseri umani ha origini ancestrali e si evolve lentamente, ma nelle coscienze di tutti qualcosa è cambiato per sempre.

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