“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima.
La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Il ministero della Salute pubblica sul proprio sito una pagina in cui vengono smentite 65 false notizie che circolano sul coronavirus. All’undicesima si legge: «Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia». Di che razza sarà il Covid-19?
Titolo da Repubblica: «La crisi delle Sardine. Santori stacca la spina». Se stacca anche la testa e la coda, può servirle in tavola.
Azzurra Barbuto su Libero: «L’idea di passare l’estate “in casa”, ovvero sul nostro territorio nazionale, non è affatto errata, ma il governo non può ingerire ancora nelle nostre esistenze». Un uso creativo del verbo intransitivo pronominale ingerirsi davvero duro da digerire.
Titolo dalla Verità: «“Il governo non ascolta, ma ai sordi servono le mascherine trasparenti”». A che servono, se anche il governo è non udente?
Scheda dal Fatto Quotidiano: «“Carlos” il nome di battaglia di Vittorio Vidali durante la guerra civile spagnola. Fu accusato di aver ucciso anche la moglie, Tina Madotti». Ma dotti proprio no, questi titolisti: si chiamava Modotti.
Sommario dall’Osservatore Romano: «La noia è un sentimento-tabù il meno giustificato dei nostri sentimenti. Eppure è quello di cui meno riusciamo a sentirci responsabili». Cioè?
Titolo dal Corriere del Mezzogiorno per un servizio in cui parla il proprietario del più famoso hotel di Positano: «Cinque (San Pietro): “Operativi dal 18 giugno, ora più che mai c’è da preservare i clienti d’élite”». Ci sarebbe da preservare anche la sintassi.
pandemia vendite quotidiani marzo 2020 marzo 2019
«L’emergenza umanitaria del lavoro sessuale», titola a tutta pagina Il Manifesto. La foto sottostante reca questa didascalia: «Claudia, 52 anni, donna trans e sex worker nel suo appartamento dove svolge piccoli lavori di sartoria». I famosi lavoretti.
Dal Giornale: «Ieri in collegamento al Summit, il patron del brand, Javier Goyeneche, ha lanciato il suo manifesto per cambiare la moda. Ripartendo dalle persone». Prima vestiva le bambole?