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La scorsa settimana era toccato a Raz Degan, questa settimana è toccato a Renato Zero: il cantautore romano, ospite della sesta puntata di "Amici" come giudice d'eccezione si è prestato al "gioco della scatola" - chiamiamolo così. Si tratta, sostanzialmente, di un'intervista di pochi minuti che vede la conduttrice del programma, Maria De Filippi, estrarre da una scatola alcuni oggetti-simbolo che hanno a che fare con la carriera o con la storia dell'intervistato.
Gli oggetti-simbolo dell'intervista a Renato Zero sono stati un distintivo (il padre del cantautore era un poliziotto), un cartello con su scritto "Via Ripetta" (Zero è nato in una casa della storica via del centro di Roma), una foto di Califano, un crocefisso e un piccolo topolino in peluche.
La foto di Franco Califano ha permesso al cantautore romano di ricordare il compianto collega:
"Lo conoscete Califano? Provate ad ascoltare quello che ha scritto. Io ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo a 18 anni. È stato un maestro di vita".
Stringendo tra le mani il crocefisso, invece, Zero ha detto:
"T'hanno staccato da tutte le parti. Gesù era vulnerabile, un uomo. Ricordatelo ogni tanto, come faccio io nelle mie canzoni".
Infine, sul topolino in peluche:
"Piuttosto che una setta di porci, è meglio un mondo in mano ai sorci. Così recitò Zerothustra".
Renato Zero si è anche esibito insieme a Emma e Elisa, i due direttori artistici del serale di "Amici": con le due cantanti ha proposto uno dei suoi cavalli di battaglia, "Più su".
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