Anticipazione da “Olindo e Rosa”, di Felice Manti ed Edoardo Montolli (Algama editore)
Davvero i cuscini costituirono “la firma degli assassini” sulla strage di Erba? Felice Manti ed Edoardo Montolli ne parlano nel loro ultimo libro «Olindo e Rosa, il più atroce errore giudiziario nella storia della Repubblica» (Algama editore), da oggi disponibile su Amazon e in tutti gli ebook store.
I due giornalisti scrissero nel lontano 2008 la controinchiesta Il grande abbaglio – Due innocenti verso l’ergastolo? e finirono travolti dalle polemiche per aver sostenuto l’estraneità di Olindo Romano e Rosa Bazzi alla mattanza nella quale la sera dell’11 dicembre 2006 persero la vita Raffaella Castagna, suo figlio di due anni e mezzo Youssef Marzouk, sua madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il nuovo volume si avvale della prefazione del sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser, che ha chiesto la revisione del processo dopo aver approfondito gli atti e dopo aver letto, come scrive egli stesso, proprio Il grande abbaglio.
le iene e le nuove rivelazioni sulla strage di erba 3
E oggi che il caso è stato riaperto, i due cronisti raccontano i retroscena dei processi che
portarono la coppia all’ergastolo, svelando tutti i dettagli delle nuove prove che scagionano i coniugi.
Una delle più importanti portate dall’accusa a Como furono i cuscini rinvenuti vicino ai cadaveri di Paola Galli e Raffaella Castagna. Disse il pm Massimo Astori in aula: «In quell’appartamento si trovavano dei cuscini per terra, nessuno ci fece caso perché sembrava il prodotto del disordine. In nessun atto si è mai parlato di questi cuscini, ne parlarono loro per la prima volta».
In realtà, ai coniugi furono mostrate le foto della strage. Ma quali? Una fu proprio quella dei cuscini. Manti e Montolli scrivono infatti di una discrasia mai emersa ai processi inerente il verbale del secondo interrogatorio di Olindo Romano del 10 gennaio 2007:
Su quest’ultimo, il pm Fadda diceva allo spazzino: «Senta, un’ultima cosa, poi veniamo alle questione...». E chiedeva a Olindo come gli fosse venuta l’idea di dare fuoco.
Ma la frase nell’audio è diversa e c’era stato un taglio nella trascrizione. La frase esatta infatti è: «Senta, un’ultima cosa, poi veniamo alle altre fot…eeeh questione».
Questo significa che Olindo stava guardando le fotografie per descrivere com’era stato appiccato l’incendio. Infatti, Olindo parla dell’accendino che c’è in effetti sulle foto.
Ma il senso è anche un altro: «altre fot» significa che prima gliene avevano mostrate altre e che verosimilmente altre gliene avrebbero mostrate dopo.
Ma la cosa più importante è proprio il momento antecedente la domanda di Fadda: che foto stava guardando lo spazzino quando il pm gli disse «poi veniamo alle altre fot...»?
Stava descrivendo com’era vestita Paola Galli. Davanti al suo corpo, in bell’evidenza in ben più di una foto, c’era uno dei cuscini. Quei cuscini mai citati negli atti.
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Felice Manti, caporedattore centrale del Giornale 0