Federico Ercole per Dagospia
Mario, l’idraulico italiano inventato più di trent’anni fa da Shigeru Miyamoto, non è un’icona dei videogiochi, ma l’Icona, il loro alfiere più giocoso e ridente, un personaggio trasversale che dai “platform” è sconfinato in ogni genere videoludico, portando seco il suo bonario carisma rosso-blu e il suo immaginario di funghi senzienti e principesse in pericolo. Il super-eroe baffuto è stato protagonista di giochi di ruolo epici, di corse automobilistiche, di tornei tennistici virtuali, di puzzle-game sulla scia di Tetris, di strategici e di party-game, diventando infine una risorsa non solo commerciale per Nintendo, ma creativa e artistica.
Con New Super Mario Bros U Deluxe per Switch, l’idraulico (ma sembra che ormai non svolga più quest’attività a tempo pieno) torna alle piattaforme e alle due dimensioni che furono il terreno elettronico delle sue origini, ma non si tratta di un vero e proprio ritorno, perché l’ultima e indimenticata impresa “platform”, ma a tre dimensioni, è del 2017, ovvero quella fonte quasi inesauribile di invenzioni e gioia ludica che è Super Mario Odissey.
New Super Mario Bros U Deluxe non è infatti un gioco nuovo ma un “porting”, un adattamento, di un videogame uscito nel 2012 per la Wii U, la più sfortunata e incompresa console domestica di Nintendo sulla quale girarono capolavori giocati da un pubblico davvero ridotto.
Si tratta del primo Mario bidimensionale in HD e l’impatto visivo di allora, per chi vi giocò, fu travolgente, poiché l’alta definizione donò al regno di Fungolandia un nuovo lucore, esaltandolo con una surreale e al contempo vera dimensione vitale. Ancora oggi, traslato su Switch, questo immaginifico e stralunato mondo di colori, suoni e forme è bellissimo da contemplare, da ammirare e soprattutto da giocare, anche perché il suo insieme è smisurato, straripante di occasioni ludiche, di irrinunciabili cliché e di ardite rivoluzioni dissimulate nel classicismo “mariesco”.
Può essere che siate tra coloro che già lo giocarono, tuttavia quest’edizione per Switch, oltre a contenere la geniale, cattivissima espansione dedicata al fratello smilzo Luigi, brilla per la sua nuova e immediata accessibilità grazie alla dualità della nuova console di Nintendo, che trasforma facilmente l’esperienza in qualcosa di condivisibile con altri giocatori o la riduce in un’intima dimensione portatile.
C’E’ SEMPRE UNA PRINCIPESSA
L’intreccio narrativo di New Super Mario Bros U Deluxe è, come sempre nei platform “marieschi”, minimale, esposto con veloce efficacia in un sintetico preludio. Il solito drago-tartaruga Bowser, con la numerosa prole e il suo esercito di sgherri, rapisce la rosea principessa Peach, fuggendosene poi via con la sua flotta di legnose aeronavi. Toccherà quindi a noi, come da consuetudine, salvare la damigella in difficoltà, attraversando decine di livelli colmi di insidie, estro e meraviglia.
Saltando, mutando secondo classici e nuovi potenziamenti, tornando a cavalcare il dinosauro Yoshi, planando per l’aria o immergendoci in acque perigliose, sprofondando in insidiose cave, scottandoci con le fiamme di castelli sorgenti sul magma, rabbrividendo in case infestate dagli spettri, esplorando cave sbilenche e labirintiche. Se l’incipit è convenzionale, proseguendo realizziamo che gli artisti che hanno sviluppato il gioco hanno implementato curiose variazioni alle regole, ardite sperimentazioni che declinano una giocabilità universale in quella che se non è proprio una nuova lingua è tuttavia un gergo diverso, che prende spunto dal passato per inventare nuove, poetiche, parole.
New Super Mario Bros U Deluxe non è mai un gioco troppo facile, fin dai primi livelli, e talvolta diventa davvero ostico, sebbene sia pensato per insegnarci a superare con crescente maestria ogni difficoltà, educandoci progressivamente alla sua ritmica ludica e alle sue armonie attraverso meccaniche che non tradiscono mai l’intenzione del giocatore. Si può giocare anche in quattro contemporaneamente, munendosi degli appositi controller, tuttavia l’esperienza più spassosa e meno caotica è quella che si può godere giocando in due, gestendo uno Mario e l’altro Luigi.
Quest’esperienza condivisa può semplificare alcuni momenti di gioco ma altri li complica in maniera buffa e calcolata, perché i due fratelli rischiano di ostacolarsi con i propri movimenti, di rimbalzare uno sull’altro con esiti letali o di spingersi per sbaglio in un abisso.
La difficoltà non turbi chi vuole coinvolgere nei policromatici splendori ludici di New Super Mario Bros U Deluxe i bambini più piccoli, poiché sono selezionabili due nuovi personaggi, la “funghetta” Toadette e l’inarrestabile Ruboniglio, le cui abilità rendono il gioco estremamente più semplice affinché sia godibile anche da chi è meno assuefatto alle dinamiche dei giochi di piattaforma.
L’INESTINGUIBILE VALIDITA’ LUDICA DEL PLATFORM
New Super Mario Bros U Deluxe dimostra ancora una volta come il gioco di piattaforme bidimensionale, genere ancestrale del videogame, non si estinguerà mai nel panorama dell’intrattenimento elettronico proprio per l’efficacia primordiale delle sue meccaniche, una preziosa eredità ludica oggi colta e rivitalizzata soprattutto da piccole e riuscite produzioni indipendenti.
Ma è sufficiente muovere i primi passi, compiere il primo balzo, nei panni operai del baffuto italiano, per realizzare che -malgrado ci siano stati tanti eccellenti compagni di viaggio lungo la fantasiosa via della storia del “platform”- Mario permane come la stella più grande del divertimento salterino.