Marco Giusti per Dagospia
Tutto come previsto. Con dieci premi, e tra questi Miglior Film e Miglior Regia, Dogman di Matteo Garrone, stravince i David di Donatello. Lo segue con quattro premi Sulla mia pelle di Alessio Cremonini con Alessandro Borghi, che non è solo un film Netflix, ma un film politico sul caso Cucchi. Con due premi troviamo Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, Loro di Paolo Sorrentino, Capri Revolution di Mario Martone. Migliori attori protagonisti Alessandro Borghi per Sulla mia pelle, Elena Sofia Ricci per Loro. Nulla vincono le due registe candidate per la Miglior Regia,Valeria Golino e Alice Rohrwacher. Però è il primo anno che due donne erano arrivate in finale. Diciamo che è già un buon passo avanti. Come è un grande passo avanti il David alla carriera a Dario Argento, prima volta che un regista considerato di genere viene omaggiato.
Dogman di Matteo Garrone domina quindi la scena con i premi per il miglior film, la miglior regia, sceneggiatura originale, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, il miglior attore non protagonista, Edoardo Pesce, più che giusto, fotografia, scenografia, trucco, montaggio, suono. Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino vince solo per la sceneggiatura non originale e la migliore canzone. Dopo le candidature agli Oscar di un anno fa non è il massimo, ma almeno il cinema italiano ha finalmente riconosciuto il talento di Guadagnino.
Alessio Cremonini vince per la migliore opera prima con Sulla mia pelle, e viene premiato addirittura da Tim Burton, per il miglior attore protagonista con Alessandro Borghi, che se ne esce con un geniale “Aho”, oltre al David Giovani e al premio per il miglior produttore. Inutile dire che sui social i premi a Sulla mia pelle sono quelli che hanno interessato di più il pubblico.
Elena Sofia Ricci come Veronica Lario in Loro vince come miglior attrice protagonista. È il suo terzo David. Loro vince anche per le acconciature. Ma francamente il film di Sorrentino meritava qualcosa di più
Un po' ovvio il Davìd per il miglior documentario a Nanni Moretti per Santiago Italia. Capri Revolution di Mario Martone si deve accontentare della musica di Sasha Ring e Philip Thim e dei miglior costumi, Ursula Patzak
A Gabriele Muccino, che si era lamentato per le scarse nomination per il suo A casa tutto bene, va una specie di premio di consolazione, quello del maggior incasso italiano, il David dello Spettatore. Un po' pochino. Si è rifatto sul palco parlando troppo. Lo ha frenato la battuta di Stefania Sandrelli sul palco:"le sale vuote sono racchie, le sale piene sono belle". A Marina Confalone il giustissimo David per la Miglior Attrice non protagonista per il film di Edoardo De Angelis Il vizio della speranza, altro film molto emarginato. Ricordiamo che la Confalone, che sembra sempre al primo premio, anche ieri era commossa, ne aveva già vinti quattro di David per la miglior attrice non protagonista.
A Il ragazzo invisibile-Seconda generazione di Gabriele Salvatores vanno gli effetti speciali. Premi speciali a Tim Burton, oltre che a Dario Argento, che ha ricordato che nella sua lunga carriera non aveva mai vinto niente ai David, Francesca Lo Schiavo e Uma Thurman. Miglior film straniero Roma di Alfonso Cuaron. Che è venuto a sorpresa. Premio stracult alla mamma di Marcellino Conte. Imbattibile.
tim burton edoardo pesce borghi thurman 1 marina confalone david di donatello dogman bocelli