1. FEDEZ ATTACK!
Azzurra Della Penna per “Chi”
Metafore scarne, giochi di parole, strofe che fanno sorridere a mezza bocca, ché con l’altra metà c’è ben di che piangere (certo che, su Twitter, Emily Dickinson avrebbe spaccato). E ancora, stili che si impastano: il rap, il pop, la ballata rock… Le voci di Malika Ayane, di Elisa, di Noemi che si alternano…
Pop-Hoolista è schizzato al vertice della classifica dal primo istante in cui è uscito: disco d’oro e disco di platino nel giro di una settimana. E a chi lo criticava, Fedez subito: «A te non ti danno il disco d’oro neanche se te lo coloro». Punto. Ciaooo.
signorini e raffaella fico nel video di fedez
Fedez, del resto, lo ascoltano tutti: dalle ragazzine orfane della Violetta disneyana ai genitori delle suddette. Più tutte le sfumature (non solo grigie) che stanno nel mezzo.
Le canzoni? Istantanee della realtà. Senza filtro e senza photoshop. Da leggere. Attentamente. Qui il venticinquenne della periferia milanese (“Ogni mattina in Africa una gazzella si sveglia e tira un sospiro di sollievo per non essersi svegliata in Italia”) mette insieme tutto.
keep calm and alfonso signorini
E, del resto, già dal titolo, fa l’eco più al populismo che al popolare: attacca politica e impegno sociale (“un vecchio è pericoloso se guida la Mercedes / figuriamoci quand’è alla guida di un Paese”); racconta, dopo averli attraversati davvero, la tv spazzatura e i cuori che si tuffano nella rete. Sapete? Nel 2025 faremo solo sesso virtuale. Intanto lui canta: “Una finestra sul pc sarà la nostra suite”. E rilancia: “Fiero di essere italiano / una Repubblica fondata sul lavoro… di mano”.
C’è spazio, eccome, persino per la critica al sistema, al club, dei suoi colleghi, dei duri e puri che lo attaccano per il suo essere, in fondo, parte dello show. A quel tipo di rapper lui risponde: «Sei come i tuoi video su YouTube, ti commenti da solo».
È vero, Fedez a X Factor ci sta (e ci sta pure molto bene). La sua profezia s’è avverata: «Appena azzeccherò un congiuntivo, tutti faranno “Oooohhhh”». Ma quel che non era previsto è altro, ben altro. Fedez si prende la scena tutta intera. A X Factor come altrove, come pure al Carosello di Carugate, il centro commerciale vicino a Milano dove il cantautore ha firmato autografi per ore lo scorso weekend manco fosse il Pontefice (“Hai mai pensato che scrivere al Papa su Twitter / e non ricevere risposta è l’equivalente di pregare? / Ecco prova a pensare”).
E quel che è meglio (o peggio?) è che fa apparire chi gli sta intorno già trapassato. Più vecchio dei cliché che, cantando, ha tanto criticato finora.
Non c’è Morandi, o Mika, o il fu Dj Francesco che reggano (“Il mio Paese chiama Facchinetti figlio d’arte / come andare da McDonald’s e dire vado al ristorante”). Non salva lui, dunque, e non salva manco la sua ex (“La Marcuzzi vuol farmi c…re con il bifidus ma / c’era già riuscita bene col Grande Fratello”).
E una canzone tutta intera la dedica a Barbara D’Urso, Non c’è due senza trash, l’elegia del primo verso, scritto da un ipotetico stalker, tal Piergiorgio, è proprio imperdibile: “Ti seguo da sempre, a volte anche sotto casa / il pomeriggio in tele ho solo voglia di sapere / i dettagli della morte di quel carabiniere / di quella che ha abortito due gemelli in consultorio / ma non vi conviene fare le dirette in obitorio?”.
Sul fare nomi e cognomi, non si risparmia, dunque, ma è con il costume e, soprattutto, il malcostume, che si confronta, parla di quell’italiano “che allo stadio urla negro a Balotelli / ma poi dal parrucchiere gli copia il taglio dei capelli”. E di quello che “se ti rubano un gol continua ad urlare / e se ti rubano il futuro resta seduto senza fiatare”.
Perché in fondo questo è il Paese dove “la gente non arriva a fine mese, ma si preoccupa che la batteria del telefono arrivi a fine giornata”, e dove pure “non ci fermiamo alle precedenze, ma ci fermiamo alle apparenze”. È il Paese dove un ragazzo di 25 anni, lui, Fedez, canta di non avere più speranze di cambiare le cose: “Siamo così senza futuro / che pure i veggenti perdono il lavoro”, perché qui “guidano il Paese alla rovina… Craxi Driver”. E, quando lo fa, gli vuoi credere. Più di un po’. Anche se lui, quando lanciavano monete a Bettino, aveva solo quattro anni.
fedez eroe nazionale signorini 2013 default
2. EDITORIALE DI SIGNORINI: “CARO ALDO GRASSO, IMPARI ANCHE LEI A PRENDERSI UN PO’ MENO SUL SERIO, INDOSSI LA TUTINA ROSA E VENGA A BALLARE CON NOI”
Alfonso Signorini per CHI
Care lettrici, cari lettori, per la seconda volta ho deciso di dedicare la copertina di “Chi” a Fedez. Un personaggio capace di accendere centinaia di migliaia di giovani con i suoi rap, di esprimere un pensiero anche attraverso la parola e non solo la musica, di manifestare un disagio che spesso è condiviso (se non lo conoscete, date un’occhiata ai testi del suo ultimo cd. Lo amerete subito). Fedez, per gli amici Federico, è un personaggio scomodo.
fedez e i coach di just dance 2014
Perché è dotato di pensiero, perché nelle sue canzoni cuore non fa mai rima con amore, perché si sente a suo agio negli stadi pieni di ragazzi osannanti, come negli studi televisivi. È pieno di tatuaggi, ama i genitori, che lo seguono fieri nelle sue trasferte. Critica senza fare sconti il sistema e lo fa perché lo conosce bene, lo frequenta, si sporca le mani. Vi confesso che questa sua conclamata incoerenza mi piace moltissimo, perché è l’incoerenza di ciascuno di noi.
L’incoerenza di chi, per stare al mondo, deve confrontarsi con la realtà, pur prendendone le distanze. Per questo quando il critico del Corriere della sera Aldo Grasso fa a pezzi il giovane Fedez, in quanto icona di chi predica bene e razzola male, me la rido di gusto. Caro Grasso, mi verrebbe da dirgli, siamo tutti incoerenti.
Lo è anche lei, che critica chi fa televisione e poi si è messo davanti a una telecamera a condurre programmi. Lo sono i tribuni della tv che difendono spavaldi operai e cassaintegrati per qualche applauso in più e poi te li ritrovi sulla barca dei Della Valle a bere champagne. Lo sono le signorine bon ton che si scandalizzano davanti a una scollatura, riempiendo la tv con i loro commenti bacchettoni e poi, lontane dalle telecamere, come è capitato di vedere a me, te le ritrovi in situazioni che nemmeno Ilona Staller ai tempi d’oro...
fedez alfonso signorini singolo mtv awards
Che cos’ha di diverso Fedez da tutti gli altri? Forse è solo più sincero. Sarà incoerente, è vero, ma io preferisco gli incoerenti agli ipocriti. A proposito, sto parlando dello stesso Fedez che la scorsa estate mi ha preso per i fondelli dandomi del “giornalaio” anziché del giornalista. Quando ho guardato al contesto in cui lo diceva, non mi sono certo offeso e ci ho riso di gusto.
Per questo ho accettato con entusiasmo di infilarmi una tutina rosa da supereroe e di girare insieme con lui il video della canzone che mi aveva dedicato. Caro Aldo Grasso, impari anche lei a prendersi un po’ meno sul serio, indossi la tutina rosa e venga a ballare con noi. Si divertirà, parola mia, e per un giorno dimenticherà perfino i suoi predicozzi. Alla prossima!