Matteo Cruccu per il Corriere.it
«Quando iniziammo a scrivere canzoni, io ero Phil e John era Don»: chi parla è Paul McCartney, mentre John è ovviamente Lennon. Phil e Don invece erano gli Everly Borthers e questa madeleine di Macca ne rivela l’importanza capitale. E nella formazione musicale dei Beatles e nella storia del pop in generale: Don Everly se ne è andato oggi a 84 anni, raggiungendo il fratello Phil, scomparso nel 2014.
E già in quella circostanza il Beatle aveva tributato omaggio al cantante scomparso: perché gli Everly Brothers, con un pugno di hit (Bye Bye Love, All I Have to Do is Dream e Wake Up Little Susie), dominarono la scena e la classifica d’America alla fine degli anni ’50. E con quell’abilità nell’armonizzare le voci (Don era più baritonale, Phil più tenorile, ma i due si fondevano alle perfezione), furono appunto decisivi nel forgiare le atmosfere dei primi Beatles.
Don Erverly e il fratello Phil
Rivoluzionari negli anni ’50, diventati improvvisamente vecchi nel decennio successivo, i due non avrebbero più rinverdito i fasti della stagione d’oro, cercando strade soliste; Don intraprese anche la via dell’Lsd, stringendo amicizia con Hendrix e Dylan, e decise di interrompere la storia della band nel 1972 e pure i rapporti personali col fratello per una decina d’anni.
Sarebbe stato proprio McCartney a facilitare il riavvicinamento tra i due nel 1984, scrivendo una canzone per la loro reunion (On the Wings of a Nightinghale). Il successo non sarebbe più tornato, ma almeno il debito con i fratelli che avevano insegnato loro a cantare sarebbe stato ripagato.
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