Marco Giusti per Dagospia
adesso vinco io documentario su marcello lippi
Che vediamo stasera? Beh. I fan della Juve e di Marcello Lippi hanno un bel documentario sul celebre allenatore in onda in prima visione su Rai Due alle 21, 20, “Adesso vinco io”. Magari vi divertite di più con l’ultimo James Bond, “No Time to Die” di Cary Fukunaga con Daniel Craig, Rami Malek, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Rory Kinnear, Léa Seydoux, Tv8 alle 21, 30. Purtroppo non solo non è un capolavoro, ma è davvero molto modesto. Cerca di rispettare le nuove regole del Metoo, ma sprofonda nelle banalità di genere.
Frutto di troppe teste a pensare (male), il film si rivela presto un pasticcio che un regista pur funzionale, ma arrivato a sostituire Danny Boyle, in rotta con la produzione, a tre mesi dall’inizio delle riprese, e una serie di grandi attori, non possono del tutto salvare. Spesso anche dal ridicolo. Ma come si fa a credere a Blofeld che, dalla prigione, lancia il grido “Fate uscire le pecore!” in quel di Matera per bloccare l’Austin Martin di Bond? A questo sud da cartolina, a questa Giamaica da cartolina, a questa Cuba perennemente in festa? Alle tombe che esplodono come 007 si avvicina. Bum!!!
Ma, soprattutto, se togli a James Bond, al vecchio 007, oltre al numero, che viene appiccicato alla nuova spia, la gigantesca Lashana Lynch, mentre a lui rimane solo lo 00 come nei film di Franco e Ciccio, insomma, se oltre al numero, dicevo, gli togli anche il cinismo-machismo della spia con licenza di uccidere, e di scoparsi più o meno tutte, per farne un nuovo eroe umano e pieno di cuore, perché dovremmo andarlo a vedere? Dopo venticinque film, veniamo a sapere che è un essere umano fragile, con desiderio di famiglia e di pantofole come tutti? Come me, come il ragionier Filini?
lashana lynch lea seydoux no time to die
Inoltre, pieno di acciacchi con tutte le botte che ha preso sul set, al punto che la signora Craig, cioè Rachel Weisz, ha detto subito che suo marito non potrà mai fare un altro 007, perché lui gli acciacchi e i dolori se li porta anche a letto, e che questa è l’ultima volta. Avete capito? E quindi si cerca di mandarlo in pensione scoprendone l’umanità, la fragilità, mancano solo gli esami di prostata, pressione e colesterolo. E Daniel Craig, cresciuto bondianamente, in cinque film anche molto buoni, come “Skyfall” di Sam Mendes, non è in grado di inventarsi un personaggio diverso. Non ci credi quando fa l’innamorato, quando si china per raccogliere il coniglietto di pezza Dou-Dou.
Ci credi invece quando, in quel di Cuba, acchiappa la bellissima Ana De Armas e assieme diventano una grande coppia bondiana nella scena più classica e riuscita del film, quella a Cuba durante il gran ballo della Spectre alla ricerca del pessimo scienziato russo corrotto, al soldo più o meno di tutti, che ha inventato il veleno legato al tuo Dna, cioè che ammazza solo te.
Male che con Ana De Armas, ultrasexy, non finiscano a letto, come nei vecchi tempi, anche se il finalino della scena sembrerebbe rimandare a qualcosa che potrebbe accadere, prima o poi. Ma il nuovo Bond è innamorato di Léa Seydoux, la francese, forse perché il film è pensato prima dell’arrivo della Brexit e man mano che va avanti la loro relazione tumultuosa ne diventa un po’ la cartina di tornasole.
Su Tv2000 alle 20, 55 avete “Un uomo per tutte le stagioni”, favoloso biopic su Tommaso Moro e il suo scontro con Enrico VIII diretto da Fred Zinnemann, scritto da Robert Bolt con Paul Scofield, Wendy Hiller, Leo McKern, Robert Shaw, Orson Welles, filmone da sei Oscar, miglior film, regia, sceneggiatore protagonista, Paul Scofield, celebre a teatro, ma quasi sconosciuto al cinema, fotografia e costumi, e sei BAFTA, gli oscar inglesi.
Lo andammo tutti a vedere con attenzione. C’erano giovani attori fantastici, da John Hurt a Susannah York a Vanessa e Corin Redgrave, Robert Shaw incredibile come Enrico VIII. Scofield non andò alla cerimonia degli Oscar pensando che lo vincesse Richard Burton per “Chi ha paura di Virginia Woolf?”. Mi sa che ci rimase malissimo. Fu Zinnemann a preferire Scofield a Charlton Heston, ben altra star. Ma Scofield lo aveva già fatto con successo a teatro. Con un cast di questo tipo, Zinnemann disse che era il film più facile che avesse mai girato.
Su Cine 34 alle 21 avete l’opera prima di Giorgio Tirabassi “Il grande salto” con un bel gruppo di amici di vecchia data, Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Marco Giallini, Valerio Mastandrea. Noir con tanto di mafia russo e un Nicolas Cage incazzato è “Tokarev” di Paco Cabezas con Nicolas Cage, Rachel Nichols, Peter Stormare, Aubrey Peeples, Danny Glover, Canale 20 alle 21, 05. Su Iris alle 21, 10 abbiamo il remake di “Poseidon” diretto da Wolfgang Petersen con Kurt Russell, Josh Lucas, Richard Dreyfuss, Jacinda Barrett, Emmy Rossum, Mike Vogel.
Su Rai Movie alle 21, 10 finalmente passa un po’ d’azione con “John Wick 3 – Parabellum” diretto da Chad Stahelski con Keanu Reeves, Halle Berry, Laurence Fishburne, Anjelica Huston, Ian McShane, Marlk Dacascos, non pazzo come il secondo, ma già buono come il quarto. Su Canale 27 alle 21, 15 arriva una commedia con i nudisti, “Nudi e felici” diretta da David Wain con Paul Rudd, Jennifer Aniston, Malin Akerman, Ray Liotta, Justin Theroux, Lauren Ambrose, Alan Alda, Kerri Kenney. Mah, leggo che è un po’ noioso.
l'ultimo combattimento di chen
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 passa invece il thriller “The Hunt” di Craig Zobel con Betty Gilpin, Hilary Swank, Emma Roberts, Justin Hartley, Ike Barinholtz, Glenn Howerton. La caccia è ovviamente agli esseri umani. Leggo che “sembra scritto da un’intelligenza artificiale”. Vabbé. Meglio buttarsi sul vecchio “L’ultimo combattimento di Chen” diretto da Robert Clouse, Bruce Lee con Bruce Lee, Gig Young, Dean Jagger, Kareem Abdul-Jabbar, Sammo Hung, Colleen Camp, Cielo alle 21, 20, ultimo film di Bruce Lee. Uscito cinque anni dopo la sua lavorazione.
l'ultimo combattimento di chen
In realtà Bruce Lee aveva girato solo 30 minuti di combattimenti quando venne chiamato a girare “I tre dell’operazione Drago”. Dopo la sua morte, Robert Clouse rabberciò un quasi film con ben due finti Bruce Lee. Dovrebbe essere la versione restaurata del 2017. Forse…
Passiamo alla seconda serata con “Il bambino e il poliziotto” di e con Carlo Verdone, Federico Rizzo, Adriana Franceschi, Barbara Cupisti. Su Canale 27 alle 223, 10 avete una commedia sul rugby (lo so, avete già cambiato…) “Le riserve” di Howard Deutch con Keanu Reeves, Gene Hackman, Jon Favreau, Brooke Langton. Cioè, sprechi Keanu Reeves e Gene Hackman per fare un film sul rugby… Su Warner tv alle 23, 15 passa un buon thriller, “Broken City” di Allen Hughes con Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Barry Pepper.
La5 alle 23, 30 propone una commedia romantica che inizia dai protagonisti bambini, “Flipped” diretta dal mitico Rob Reiner con Rebecca De Mornay, Madeline Carroll, Penelope Ann Miller, Aidan Quinn, Anthony Edwards. Purtroppo non è molto considerata dalla critica. Dovrebbe essere meglio “Il fidanzato di mia sorella” diretto da Tom Vaughan con Pierce Brosnan, Salma Hayek, Jessica Alba, Malcolm McDowell, Ben McKenzie, Marlee Matlin, Canale Nove alle 23, 35. Tutto gira attorno al bel brizzolato Pierce Brosnan, professore di poesia a Cambridge (mah…) alle due sorellastre Salma Hayek e Jessica Alba. Non credo sia un granché.
Rai 4 alle 23, 35 propone il carcerario spagnolo “Prigione 77” diretto un paio d’anni fa da Alberto Rodriguez con Miguel Herrán, Javier Gutiérrez, Xavi Sáez, Julián Valcárcel, Javier Beltran. Tutto ambientato nel 1977 nel Cárcel modelo di Barcellona. La Roma dei bei tempi della disco music rivive nel documentario “Roma caput disco” di Corrado Rizza con interventi di Boy George, Carlo Verdone, Tony Hadley, Claudio Simonetti, Fiorello, Renzo Arbore.
Cielo alle 0, 30 presenta “Il gioco di Silvia”, documentario di Valerio Lo Muzio e Emiliano Trovati dedicato a una sex-worker bolognese. Vabbé. Su Rete 4 alle 0, 50 vi segnalo il ritorno di un film molto amato dai fan di Luchino Visocnti, “Morte a Venezia” con Dirk Bogarde grande musicista morente in cerca del bel Tazio a Venezia, Silvana Mangano, Romolo Valli, Marisa Berenson e Björn Andresen come il poro Tazio. Molti, molti anni dopo il giovane Tazio ha raccontato in un documentario cosa gli costò nella vita fare quel film.
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