Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro Cine 34 alle 21 spara lo stra-stra-stravistissimo “Abbronzatissimi” di Bruno Gaburro con Jerry Calà, Alba Parietti, Eva Grimaldi, Teo Teocoli, Mauro Di Francesco, un film, raccontava il regista, dove arrivava ogni genere di amica o amante del gruppo Berlusconi & Cecchi Gori, uniti allora nella Penta.
C’è di tutto quindi, da Alba Parietti al suo esordio da protagonista che deve mostrare il sedere, il minimo, dai…, al grande Guido Nicheli (taaac!), da Teo Teocoli a Nathalie Caldonazzo, da Sonia Grey (ovvio) a Eva Grimaldi (ovvio), da Mariangela Giordano (ovvio) a Valentine Demy (ovvio), da Jerry Calà a Mauro Di Francesco. Visto oggi, assieme al sequel, divento un documento incredibile dell’Italia del tempo. Occhio al cafonissimo Pier Maria Cecchini in un ruolo chiave.
Su Canale 27 alle 21, 10 “Un’occasione da Dio”, commedia fantascientifica-surreale inglese di Terry Jones con Simon Pegg, Kate Beckinsale, Rob Riggle, Sanjeev Bhaskar, Eddie Izzard, Joanna Lumley, dove l’idea di un alto consiglio alieno è di eliminare tutta la inutile razza umana dalla terra. Per fortuna è offerta all’umanità un’ultima occasione, dando un potere incredibile a un buffo inglese di far qualcosa di straordinario per salvarci. Ma l’inglese ha un solo interesse nella vita, la bellissima Kate Beckinsdale.
Iris alle 21, 10 passa il violento polar francese “L’impero dei lupi” di Chris Nahon con Jean Reno, Arly Jover, Jocelyn Quivrin, Laura Morante, Philippe Bas, Didier Sauvegrain, dove al centro delle investigazioni ci sono gli omicidi di tre donne turche nel X Arrondissement. Su Rai Movie alle 21, 10 trovate il piccolo film di guerra inglese ambientato in Afghanistan “Kilo Due Bravo” di Paul Katis con Mark Stanley, Malachi Kirby, David Elliot, Paul Luebke, Ali Cook, Andy Gibbins.
Mediaset Italia 2 alle 21, 15 propone l’ultimo capitolo della saga zombesca di George A. Romero “La terra dei morti viventi” con Simon Baker, John Leguizamo, Dennis Hopper, Asia Argento, Robert Joy. Un film che trovo bellissimo, uno dei migliori titoli di tutta la saga degli zombie e molto politico. Asia fantastica. Cielo alle 21, 20 propone il secondo scandaloso film del sofisticato Maurizio Liverani, uomo di lettere, teatro e cinema, considerato scomodo per le sue critiche al PCI, “Il solco di pesca” con Gloria Guida, Martine Brochard, Alberto Terracina, Emilio Cigoli.
gloria guida il solco di pesca
“Un film in Gloria del fondoschiena della Guida”, sosteneva Liverani a Stracult, “il più bel fondoschiena del cinema italiano e la più brava delle nostre attrici sexy. Le commedie sexy di solito sono volgari, pornografiche, io volevo rivoltare il cinema sexy con la sofisticazione, con le schermaglie amorose tipiche dei libertini. Gloria Guida era completamente disinibita, molto spiritosa, molto intelligente, ed è stato un peccato che abbia lasciato il cinema e che il cinema italiano l’abbia mal utilizzata.
gloria guida il solco di pesca 1
Gloria Guida tendeva ad essere amata dai registi e un giorno si mise a piangere e disse proprio: ‘Non mi sento amata!’. Al che ci fu un’esplosione da parte di tutta la troupe: ‘Ma noi ti amiamo!’”. Uno degli ultimi film dove compare Emilio Cigoli, grandissimo doppiatore italiano. Fa colpo sentirlo dire, mentre guarda il sedere della Brochard: “Ecco, lo sapevo, mutandine risucchiate nel solco di pesca… vergogna… solo il demonio poteva inventare certi indumenti”. Fu Liverani a volerlo dentro come attore e non solo come doppiatore e Cigoli aiutò moltissimo gli attori sul set.
Dentro c’è pure un brano di uno spettacolo teatrale di Quartucci e Camilleri, abbastanza assurdo, ma perfetto come spettacolo erotico di quei tempi. Dice oggi Liverani che non era amico di Camilleri, e non gli piacciono nemmeno tanto i libri, scelse quella commedia perché c’erano dei nudi stravaganti. Rai Tre alle 21, 20 propone il “Dante” di Pupi Avati con Sergio Castellitto che fa Boccaccio, Alessandro Sperduti che fa Dante, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber.
L’ho visto quando uscì al cinema Adriano di Roma al primo spettacolo assieme a Ciro Ippolito in mezzo a un folto gruppo (sei-sette) di signore, abbassando un po’ la media di età. Lo abbiamo visto tutto fino alla fine, fino alle dediche ai tanti morti che il film si era trascinato dietro, come il povero Gianni Cavina, il pianista jazz Amedeo Tommasi, anche se mancava quella a Paolo Graziosi, che pure nel film sembra più vispo di Cavina.
SERGIO CASTELLITTO PUPI AVATI - DANTE
Avati, diciamo, non si fa mancare nulla. Peste, scabia, musicona coi violini, ralenti sulle scene più sbarazzine, Dante giovane, Alessandro Sperduti, che incontra Beatrice, Carlotta Gamba, brava, battaglie storiche, come quella di Campaldino, rigorosamente in fuori campo mimate con due cavalli e du’ spadate, Beruschi che ti fa dire (“Oh! Beruschi!”), Milena Vukotic che vende una sorta di bambola assassina, Alessandro Haber che fa Haber e avevamo appena visto come Haber nel trailer del film su Caravaggio di Michele Placido, Platinette in versione Mauro Coruzzi che fa il frate che si becca una randellata sulla capoccia,
Mastelloni che fa il Papa, il sederone (brutto proprio) in primo piano del marito di Beatrice la prima notte di nozze, il sedere di Dante mentre caga sul fiume (si poteva evitare?), Beatrice che in un sogno horror alla Avati mangia un cuore pieno di sangue fatto da Stivaletti, un po’ di effetti alla Mario Bava, una scopata di Dante con la donna col gozzo, Morena Gentile, la scopata di Dante e Guido Cavalcanti, Romano Ruggeri, con due signorine non proprio illibate da vecchio decameroneide.
E forse davvero troppe voci narranti. C’è il Boccaccio di Sergio Castellitto, bravo, va detto, che racconta la vita di Dante mentre va dalla figlia suora di Dante a Ravenna a portargli il perdono di Firenze e dieci fiorini, c’è il racconto che fanno a Boccaccio quelli che hanno incontrato il poeta nel suo esilio e a ogni tappo nasceva un pezzo di Divina Commedia con tanto di personaggi, e c’è una voce narrante non si capisce di chi che si sovrappone continuamente alle altre. Alla fine c’è un po’ di confusione. E’ come se Avati, pensando di fare il suo tardo capolavoro avesse voluto metterci tutto. Troppo.
Canale 5 alle 21, 20 trasmette un melo turco come da ordini della mamma di Pier Silvio Berlusconi (lo abbiamo letto in questi giorni che è pazza delle serie turche), “Una seconda occasione” di Özcan Deniz con Nurgül Yesilçay, Özcan Deniz, Mesut Can Tomay, Afra Saraçoglu, Berrin Arisoy. Rete 4 alle 21, 25 ripropone “The Untouchables – Gli intoccabili”, gran bel film di Brian De Palma con Kevin Costner, Sean Connery, Robert De Niro, Andy Garcia, Charles Martin Smith.
E Rai Uno alle 21, 25 punta tutto sulla buffa commedia “Metti la nonna in freezer” diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi con Miriam Leone, Fabio De Luigi, Barbara Bouchet, Lucia Ocone, Marina Rocco, Susy Laude. L’idea è presa dalla realtà, visto che tanti italiani campano con le pensione dei nonni e delle nonne. Così, quando il nonno muore per cause naturali, c’è chi tenta di farlo passare per vivo chiudendo il defunto nel freezer. E la Finanza indaga.
miriam leone nuda in metti la nonna in freezer
A addolcire la macabra situazione ci pensa la coppia formata da Fabio De Luigi, molto divertente come ispettore inflessibile della Guardia di Finanza e innamorato pasticcione, e Miriam Leone, brava e bellissima, come restauratrice in bolletta e nipote della nonna in freezer. Ma ci pensano anche un bel po’ di presenze comiche, Lucia Ocone, Marina Rocco, Susy Laude, Francesco Di Leva, Carlo De Ruggeri, sparse nella storia per rendere il tutto più commedia all’italiana e meno commedia nera all’inglese.
Non è facile svecchiare il nostro cinema, per non parlare del nostro pubblico. Fontana e Stasi ci provano. Fabio De Luigi e Miriam Leone fanno il massimo per far funzionare la commedia. Per non parlare di Barbara Bouchet molto divertente sia da viva che da congelata.
Passiamo alla seconda serata col thriller, poco visto, “Hotel Artemis” di Drew Pearce con Jodie Foster, Dave Bautista, Sofia Boutella, Jenny Slate, Charlie Day, Jeff Goldblum. Cielo alle 23, 05 passa invece il melo di Pasquale Festa Campanile “La ragazza di Trieste” con con Ornella Muti in un ruolo drammatico, celebre la scena al mare dove si presenta completamente rasata, Ben Gazzara, Mimsy Farmer e Andréa Ferreol. La 7D alle 23, 20 passa “Neverland. Un sogno per la vita”, biopic su James Barrie, l’inventore di Peter Pan, diretto da Marc Forster con Johnny Depp eterno ragazzino, Kate Winslet, Julie Christie, Dustin Hoffman, Ian Hart, Freddie Highmore. Uno degli ultimi film possibili di Johnny Depp.
Cine 34 alle 23, 25 ci propone invece il divertente “Il ragazzo del pony express” diretto da Franco Amurri con Jerry Calà, Isabella Ferrari, Alessandro Benvenuti, Emanuela Taschini, Gabriella Saitta. La7 alle 23, 30 passa invece l’ottimo “Velocità massima”, la versione romana di “Fast & Furious”, diretto da Daniele Vicari con Valerio Mastandrea, Cristiano Morroni, Alessia Barela, Ivano De Matteo, Enio Girolami. Un film molto alla Claudio Caligari.
Su Italia 1 alle 23, 30 trovate il sequel de “I soliti idioti”, cioè “I 2 soliti idioti” diretto da Enrico Land con Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Teo Teocoli, Miriam Giovanelli, Gianmarco Tognazzi. Vi rinfresco un po’ le idee… “Minchia boh!”. “Me lo fai un massaggio al sottopalla?”. “Chi è? Sto cazzo!”. “Al giorno d’oggi è pieno di gente che muore in questo paese de merda!”. “Babbo Natale mi è sempre stato sul cazzo. Lui e quelle renne di merde!”. Ci risiamo. E dopo pochi minuti di proiezione, e una raffica di “dai cazzo!”, “minchia boh!” e “figa boh!”, il secondo film dei Soliti Idioti, ha già vinto la sua battaglia.
Perché quando vedi entrare sotto la neve, al comando di una massa di tamarri in moto in giro per Milano al ritmo di “Non ti piacciono i Club Dogo? Minchia, ammazzati!”, i due Minchia Boys al multicinema e riprendere il film precedente da dove lo avevamo lasciato per mandare avanti il sequel, lo scippo è già compiuto. Perché Biggio&Mandelli scippano letteralmente, dopo 27 anni di territorio occupato, il cinepanettone, classico o tarocco che sia, a De Laurentiis, che lo ha ceduto senza neanche combattere. Non solo. Lo massacrano con una serie di cattiverie alla “Babbo Bastardo”, come: “Guarda, mamma, Babbo Natale! - Ma vaffanculo, va, nano di merda!”.
E lo trasferiscono rimpastandolo (da pandoro?) in una Milano che scimmiotta volutamente la romanità di Christian e del Cipolla (“Giamaika…Giamaika…Giamaikakatoercazzo” è repertorio del Cipolla, a chicchi!!) e lo risputano come prodotto "alto", colto, moderno, del tutto ringiovanito, privo di scorie televisive (nella casa di Gianluca non c’è neanche la televisione, con orrore del padre) e, soprattutto, politicamente scorretto. Al punto che al berlusconismo romanizzato di Ruggero De Ceglie si contrappone il montismo del futuro suocero di Gianluca, un Teo Teocoli di culto truccato, sobrio e antipatico come Monti.
Ed è ovvio che Ruggero, il mostro creato da vent’anni di Berlusconi dilagante fra tv e politica, veda con orrore che il figlio Gianluca non solo sposi una “busta de piscio”, “un cesso coi pedali”, ma che abbia un suocero grigio, perbene e nordico che gli chiede pure “Chiamami papà”. Mai sentiti così tanti cazzo, minchia, figa, vaffanculo in un solo film. Rai Movie alle 0, 40 ripropone l’ottimo “Un sogno chiamato Florida” diretto da Sean Baker, il vincitore della Cannes dello scorso maggio, Willem Dafoe, Brooklynn Prince, Bria Vinaite, Caleb Landry Jones, Valeria Cotto.
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Nella notte più fonda c’è di tutto, dall’horror “Il mai nato” di David S. Goyer con Odette Yustman, Gary Oldman, Cam Gigandet, Jane Alexander, Idris Elba, Mediaset Italia 2 all’1, 15, a “Mia nonna poliziotto” di Steno con Tina Pica, Billi e Riva, Ugo Tognazzi, Alberto Lionello, Lyla Rocco, Rete 4 alle 2., 30, da “Qui rido io” di Mario Martone con Toni Servillo come Eduardo Scarpetta a “Il trionfo dell’amore” di Clare People, scritto e prodotto da Bernardo Bertolucci, con Mira Sorvino, Ben Kingsley, Jay Rodan, Fiona Shaw, Iris alle 3, 25.
Rete 4 alle 4, 05 passa pure “Psycosissimo” di Steno con Tognazzi e Vianello, Monique Just e Edy Vessel, molto spaventoso nei miei ricordi di ragazzino. Chiudo con “Il caimano del Piave” di Giorgio Bianchi con Gino Cervi, Milly Vitale, Frank Latimore, Francesco Golisano, Harry Feist, Iris alle 5, 10. C’è di tutto, anche Caporetto. E molti italiani eroici.
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