Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Lo so che vorreste vedere almeno le prime due puntate di “Dark Matter”, la nuova serie di Apple Tv tratta dal romanzo di Blake Crouch con Joel Edgerton, Jennifer Connelly, Alice Braga diretto da una cooperativa di registi (Javkob Verbruggen, Roxann Dawson, Logan George, Celine Held, Alik Sakharov) con un protagonista che si ritrova a vivere più realtà parallele. Ma ci sono solo due puntate. Non sarò meglio aspettare?
Vedo che su Rai Movie stasera in chiaro alle 21, 10, in occasione della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, passano i sei episodi di “Esterno notte” di Marco Bellocchio con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Toni Servillo, Fausto Russo Alesi, Federico Torre, clamorosa serie che ricostruisce, da più punti di vista diversi, uno per ogni episodio, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro.
Serie imperdibile per chi ha vissuto quegli anni, perché Bellocchio conosce alla perfezione le storie e i personaggi che sta mettendo in scena, che solo in parte ha già ricostruito nel bellissimo “Buongiorno, notte” vent’anni fa, perché questo sembra proprio coprire quello che nel primo film non si vedeva, l’esterno del buio profondo della prigione di Moro, la notte profonda della nostra Repubblica. E non si fanno sconti. “Io odio Giulio Andreotti”, dirà nella sua ultima apparizione Aldo Moro, ritenendo il Presidente del Consiglio e suo collega di partito il vero regista dell’intera vicenda e della sua morte.
E Francesco Cossiga? “Un ingrato… un bipolare… un ciclotimico”. E la Democrazia Cristiana, il suo partito? La Democrazia Cristiana la sbriga già nella prima, incredibile scena, dove vediamo tutti i nomi più potenti del suo partito che lo vanno a trovare “da vivo” dopo il rapimento delle BR. Qualcosa da cui scappare per sempre. Come già accadde in “Buongiorno notte”, Bellocchio si prende il lusso di dipingere altri scenari possibili, solo se le BR lo avessero salvato, come ci dicevamo fra di noi allora. Moro vivo… Moro morto… Ma a chi sarebbe convenuto un Moro vivo? Alternative?
Su Tv200 alle 20, 55 passa il bellissimo “Quel che resta del giorno” di James Ivory con Anthony Hopkins, Emma Thompson, James Fox, Christopher Reeve, Hugh Grant, ratto dal romanzo di Kazaburo Oe, otto nomination agli Oscar e nessuno vinto. Su Canale 20 alle 21, 05 il non riuscitissimo “Robin Hood” di Ridley Scott con Russell Crowe come Robin Hood a 45 anni (il pù vecchio di sempre!), Cate Blanchett come Lady Marion, Léa Seydoux come Isabella di Angoulême, Mark Strong, Matthew Macfadyen, Kevin Durand, Danny Huston, Oscar Isaac, Max Von Sydow, e perfino William Hurt come Riccardo Cuor di Leone.
Non andò affatto bene e il previsto sequel non venne mai girato. Il problema è forse nella scelta di Russell Crowe come Robin Hood. Troppo vecchio, con un accento poco british… Quando un giornalista della BBC iniziò a chiedergli dell’accento, Crowe uscì dalla stanza e chiuse l’intervista. Ma molto del disastro è dovuto anche ai problemi che ebbe Ridley Scott con la sceneggiatura, che partiva da una stesura di Ethan Reiff e Cyrus Voris che cambiava la prospettiva della storia, facendo dello sceriffo di Nottingham il protagonista e di Robin Hood il cattivo.
Russell Crowe si offrì subito di fare lo Sceriffo. Ron Howard comprò il copione, e lo passò a Ridley Scott, che lo fece riscrivere una marea di volte non trovando mai la soluzione ideale. Prima chiamò Brian Helgeland, poi Paul Webb, in fine, a film iniziato si rivolse a Tom Stoppard. La produzione spese 6,7 milioni di dollari solo per la sceneggiatura, che non funzionava mai, mentre il budget del film saliva a 200 milioni di dollari e i rapporti tra Scott e Crowe erano sempre più alterati.
Iris alle 21, 10 propone “Ancora 48 ore” diretto da Walter Hill con Nick Nolte e Eddie Murphy, già protagonisti del primo fortunato “48 ore”, Brion James, Kevin Tighe, Ed O'Ross, David Anthony Marshall. La prima versione, che durava 140 minuti, a una settimana dall’uscita venne tagliata di 25 minuti da Walter Hill e di ulteriori 25 dalla produzione, che temeva lo scontro con “Atto di forza” di Paul Verhoeven. Alla fine il film, con 95 minuti di durata, era irriconoscibile.
Su mediaset Italia 2 alle 21. 15 passa l’horror “The Cell 2” di Tim Iacofano con Tessie Santiago, Chris Bruno, Frank Whaley, Bart Johnson, Michael Flynn, Amee Walden, mentre su Canale 27 alle 21, 15 torniamo tutti a ballare con il mitico “Flashdance” di Adrian Lyne con Jennifer Beals, Michael Nouri, Belinda Bauer, Lilia Skala, Sunny Johnson. Si Cine 34 alle 21, 15 torna anche il trashissimo “Matrimonio alle Bahamas” di Claudio Risi con Massimo Boldi (“Me la ciula, me la ciula, me la ciula!”), Biagio Izzo, Enzo Salvi, Anna Maria Barbera, Tosca D’Aquino.
«Non aspettare Natale per ridere», recitava la frase di lancio del film, che non usciva a Natale, ma che era fatto con tutti gli avanzi dei film dei Natale passati. Scritto dai Vanzina Brothers, prodotto e distribuito da Medusa in più di 400 sale, il film esce proprio mentre Berlusconi sale sulle auto a Piazza San Babila e lancia il suo nuovo partito, dimostrando, scrivevo allora sul glorioso Il Manifesto, “quale desiderio abbia il pubblico italiano di comicità, e quanto conti, a livello produttivo, il ritorno ai generi nel nostro cinema”. Tre milioni di incasso solo alla prima settimana, ah però…
Rai Tre alle 21, 20 propone il bello, ma non così popolare “Storia di mia moglie” diretto nel 2021 dalla celebrata regista Ildiko Enyedi, tratto da un romanzo dello scrittore ungherese Milán Füst del 1942, con Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Josef Hader, Sergio Rubini, Jasmine Trinca. Leggo che il film è una parabola sulla fine del patriarcato. Filmone. Italia 1 alle 21, 20 lo sfida col ben più popolare “Mission: Impossible – Fallout” di Christopher McQuarrie con Tom Cruise, Henry Cavill, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Sean Harris, e Cielo alle 21, 20 con l’action francese “Banlieue 13” di Pierre Morel con Cyril Raffaelli, David Belle, Tony D'Amario, Bibi Naceri, Dany Verissimo.
La7D alle 21, 20 si butta sul remake, non così brillante come l’originale di George Cukor del 1933, del celebre “The Women”, commedia interamente recitato da attrici diretto da Diane English con Annette Bening, Candice Bergen, Meg Ryan, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Cloris Leachman, Carrie Fisher, Bette Midler. Si vede, ma non è un granché. Su Tv8 alle 21, 30 non è il massimo neanche la commedia “Made in Italy” di James D'Arcy con Liam Neeson, Micheál Richardson, Lindsay Duncan, Valeria Bilello, Helena Antonio, dove un padre e un figlio si ritrovano, dopo la morte della moglie di lui, per capire cosa fare di una casa in Toscana che ha parecchi problemi. Conosco il problema, ma non penso di farci un film.
manuela arcuri teste di cocco 2
Passiamo alla seconda serata con il documentario per beatlesiani “The Beatles and India” diretto nel 2021 da Ajoy Bose e Peter Compton con The Beatles, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr. Sembra che sia piuttosto ben documentato. Su Cine 34 alle 23, 10 avete il cult movie veltroniano “Teste di cocco” diretto da Ugo Fabrizio Giordani, scritto da Piero De Bernardi e Leo Benvenuti con Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Manuela Arcuri che alla fine si spoglia, Marco Messeri, Philippe Leroy, Marisa Merlini, Greta Vayan. Il primo titolo era “A babbo morto”.
kurt russell e sylvester stallone in tango e cash
Su Iris alle 23, 15 passa il divertente “Tango & Cash” di Andrej Konchalovskij con Sylvester Stallone in coppia con Kurt Russell, Teri Hatcher, Jack Palance. Konchalovskij venne rimpiazzato da Alberto Magnoli perché il rapporto con la produzione stava diventando insostenibile. Konchalovskji voleva evitare la buffonata comica coi due poliziotti a caccia del boss. Ma molte scene sono girate dallo stesso Stallone e dal direttore della seconda unità, Peter MacDonald.
Quanto a “Captain Phillips- Attacco in mare aperto”, Rai Quattro alle 23, 35, devo dire che il regista Paul Greengrass, il suo sceneggiatore, il Billy Ray di Hunger Games, il suo direttore della fotografia, Barry Ackroyd, già collaboratore di Ken Loach e di Kathryn Bigelow (The Hurt Locker), hanno costruito una gran bel avventuroso moderno per un Tom Hanks finalmente tornato a essere il grande attore che conoscevamo e che si muove sulla nave della sua storia come se fare il capitano fosse davvero il suo mestiere.
La storia, ambientata nel 2009, purtroppo è vera, e capiamo subito che per il povero Tom Hanks non ci sarà nessuna speranza di cavarsela a buon mercato né nel suo pericoloso viaggio sulla Maersk Alabama nel Golfo di Aden diretto a Mombasa, né nel tentativo di sfuggire a una frenetica macchina da presa che non lo abbandona mai e ruota attorno a lui. E' la tecnica realistica un po’ angosciante di Greengrass, già sperimentata sia nei suoi film politici inglesi, come Bloody Sunday, sia nei suoi film d'azione americani come, i due bellissimi spy con il Jason Bourne di Matt Damon.
Venne candidato all’Oscar il mai visto prima ma incredibile Barkhad Abdi, il capo dei pirati, che insieme a altri tre assatanati non attori somali, riescono a trasmettere una paura incredibile sia al povero Tom Hanks che allo spettatore. Sembra che Greengras non li fece provare con Tom Hanks per accentuare questo effetto di paura assolutamente realistico.
Su Italia 1 alle 0, 15 avete invece “Beverly Hills Cop III”, ancora diretto, come il secondo, da John Landis con Eddie Murphy, Judge Reinhold, Hector Elizondo, Theresa Randle. Storia di amore fra la classe operaia torinese nel melo moderno “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, sposato com Teresa Saponangelo, che ha una storia con Alba Rohrwacher, sposata con Giuseppe Battiston. Grande scena di sesso tra Favino e Alba Rohrwacher, molto passionale.
Piuttosto curiosa questa commedia inglese, “Tiptoes” di Matthew Bright con Gary Oldman, Matthew McConaughey, Kate Beckinsale, Peter Dinklage, Patricia Arquette, 7Gold all’1, dove un futuro sposo non ha detto alla futura moglie che la sua famiglia è composta tutta da nani. Aprite gli occhi per vedere Laura Antonelli come la videro gli spettatori del 1970 nel suo primo film di grande successo, “Il merlo maschio” di Pasquale Festa Campanile con Lando Buzzanca, Ferruccio De Ceresa, Elsa Vazzoler, Gino Cavalieri, tratto dal romanzo di Luciano Bianciardi, che ha pure un piccolo ruolo.
laura antonelli lando buzzanca il merlo maschio
Celebre il sogno del musicista Buzzanca con la Antonelli nuda suonata come un violino. Il film segnò il trionfo di Laura Antonelli, nudissima come ogni star dell’erotico italiano anni’70, prima del salto verso la consacrazione di Malizia. Buzzanca impazzisce per lei, facendone un oggetto del desiderio di tutta una generazione di maschi italici: «Io la Antonelli non la conoscevo. Pasquale Festa Campanile in realtà voleva Marina Vlady che all’epoca era sposata e viveva a Mosca. La prima volta che l’ho incontrata mi son trovato con questa ragazza che aveva un’aria un po’ casalinga, Lei venne fuori senza vestiti e allora…» (Amarcord).
laura antonelli il merlo maschio
Campanile ricordava che il film «piacque moltissimo a Visconti, il quale mi disse una cosa che mi lasciò un po’ perplesso: ’Se invece di esserci Buzzanca ci fosse stato Dustin Hoffman sarebbe stato un capolavoro!’. Io sono contrario a questo atteggiamento, quando Il merlo maschio uscì in Francia, doppiato in francese, non avendo le prevenzioni che c’erano in Italia nei riguardi dei film interpretati da Buzzanca, scrissero inni su di lui e sul film. Buzzanca era bravissimo.»
In piena lavorazione, 30 giugno 1971, è previsto nel cast anche Frank Wolff, che aveva appena girato con Lando Quando le donne persero la coda, e che si ucciderà il 12 dicembre 1971. Non sappiamo a chi sia andato il suo ruolo, ammesso che avesse girato qualcosa davvero. Altrettanto drammatico il fatto che a film appena presentato, Luciano Bianciardi, già malatissimo di fegato, entrasse in ospedale e ci morisse il 14 novembre 1971. Questa è quindi la sua prima e ultima apparizione cinematografica.
i racconti romani di una ex novizia 1
Cine 34 alle 2, 50 presenta il noioso “I racconti romani di una ex novizia” diretto da Pino Tosini con Karin Mayer, Gino Cervi, Francis Blanche, Luciana Turina, Tania Lopert, Céline Bessy e Rete 4 alle 2, 50 il più raro e interessante “Sangue di sbirro”, primo poliziesco diretto da Alfonso Brescia con George Eastman, Jack Palance, Jenny Tamburi, Ugo Bologna, Aldo Canti, Nello Pazzafini, Jut Grams, Renato Montalbano. Girato a Philadelphia, pieno di nudi gratuiti (Jenny Tamburi), con George Eastman che si sente Rambo, Jack Palance sbirro.
Ancora più raro il melo franco-cambogiano “La scelta di Davy” diretto da André Michel nel 1963 con Jill Haworth come orfano cresciuta dalla famiglia di cambogiani, Michel Ruhl, Marcello Pagliero, Ruos Vanny, Clotilde Joano, Catherine Zago, Rai Movie alle 3, 15. Mai visto da nessuno mi sa. Chiuderei con “Segretissimo” diretto da Fernando Cerchio con Gordon Scott, Magda Konopka, Aurora De Alba, Paco Moran, Umberto Raho, Rai Movie alle 5, raro spionistico che vede il Maciste americano Gordon Scott alle prese con una banda criminale che è in possesso di documenti nazisti segretissimi che si possono vendere una sola volta, ma che possono procurare parecchi fastidi.
Lo avvicina un misterioso arabo per rivelargli chissà cosa, ma prima che possa parlare viene eliminato. Poi riceve una lettera da una certa Zaira, Aurora De Alba, e si sposta a Napoli per vederla. Indaga anche su una bella donna misteriosa, Magda Konopka, per poi scoprire che è una spia russa. Ma ci si può sempre mettere d’accordo… Non funzionò molto. Lo produsse Solly V. Bianco dopo aver offerto a Gordon Scott il ruolo da protagonista in “Buffalo Bill eroe del west”.
Chiudo però sul clamoroso “L’ultima donna”, film maledetto diretto da Marco Ferreri, scritto assieme a Rafael Azcona e al mio amico Dante Matelli con Gérard Depardieu e Ornella Muti sempre nudi, Michel Piccoli, Renato Salvatori, Zouzou, Giuliana Calandra, Iris alle 5. Non voglio spoilerare, ma il film è piazzato alle 5 di notte proprio per una scena famosa che non posso dirvi. Occhio al pisellone di Gerard sempre in evidenza.
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