Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera se non guardiamo e riguardiamo le Olimpiadi? Tv2000 alle 20, 55 ci propone un classico di Joshua Logan, “Picnic”, tratto dal testo teatrale premio di William Inge sul Kansas rurale con William Holden, Kim Novak, Susan Strasberg, Rosalind Russell, Cliff Robertson, TV2000 alle 20, 55, che non ho mai visto al cinema. E molto mi spiace vista l’incredibile fotografia a colori e Cinemascope di James Wong Howe e del suo assistente, addirittura Haskell Wexler, che girarono nei grandi set naturali di Salina, in Kansas.
William Holden, che a 37 anni si sentiva vecchio per il ruolo, non voleva affatto fare la scena del ballo a petto nudo. Venne convinto con l’alcol. E la scena fu memorabile. Qualche attore della versione teatrale rimase, Arthur O’Connell, Reta Shaw, ma Holden prese il posto di Ralph Meeker, Cliff Robertson quello di Paul Newman, Kim Novak quello di Janice Rule. Fu il produttore Harry Cohn, potente boss della Columbia, a volere Kim Novak, che era la sua amante, protagonista del film al posto di Janice Rule, adorata da Joshua Logan.
Per Kim Novak fu la consacrazione da star, anche se poi tradì Cohn scappando con Sammy Davis Jr. Si racconta che Cohn, orrendo boss, fece sapere a Sammy Davis che se non voleva perdere anche l’altro occhio doveva riportargli Kim Novak. Per scappare da Cohn, William Holden, che era sotto contratto con la Columbia, si fece dare solo 30 mila dollari al posto di 250 mila. In pratica, Holden e Novak furono imposizione del produttore. Logan spinse invece su Rosalind Russell, sua grande amica.
lino banfi edwige fenech zucchero, miele e peperoncino
Cine 34 alle 21 ripropone (che fantasia…) “Zucchero, miele, peperoncino”, commedia erotica a episodi diretta da Sergio Martino con Renato Pozzetto, Lino Banfi, Pippo Franco, Edwige Fenech. Fu un grande successo, ottenuto abbinando a tre comici popolari come Banfi-Pozzetto-Franco il duo di sceneggiatori Castellano e Pipolo e la regia rapida ma perfetta di Sergio Martino, che lo dirige fra due altri grandi successi come La moglie in vacanza… l’amante in città e Spaghetti a mezzanotte.
L’episodio di Lino Banfi con Edwige Fenech è quello meno ricordato, ma c’è un grande scambio di battute tra Banfi, che si chiama Valerio Milanese, e Enzo Robutti che fa il commissario Genovese ma parla bolognese. Notevole l’entrata di Banfi al cinema per vedere “Frenesie erotiche di una ninfomane” di Jesus Franco. Quello di Pippo Franco en travesti come cameriera della coppia coattissima formata da Glauco Onorato e Dagmar Lassander, invece, lasciò il segno.
enzo robutti zucchero miele e peperoncino
Lui è una bestia che appena scoprirà il travestimento di Pippo Franco, si esibirà in una presa per le palle che non ha uguali in tutto il cinema italiano. Grande il film nel film con Pippo Franco che fa la lavandaia al cinema. Il terzo episodio fu quello che colpì maggiormente i fan della commediaccia del tempo. Vuoi per la presenza della divetta televisiva, oggi scordata, Patrizia Garganese, allora valletta di Mike a Scommettiamo?, nel suo unico film; vuoi – soprattutto - per Renato Pozzetto innamorato del suo taxi, che finisce per avere con il mezzo un orgasmo completo.
Su Canale 20 alle 21, 05 avete il film-videogioco di Steven Spielberg “Ready Player One” con Tye Sheridan, Mark Rylance, Olivia Cooke, Ben Mendelsohn, Simon Pegg, Lena Waithe. Realtà virtuale in salsa Spielberg. Piena di citazioni anni ’80 da nerd antichi, dall’Overlook Hotel di Shining, compresa di camera 237, al ritorno di Mechagodzilla e di Iron Man. E, ancora, The Breakfast Club di John Hughes, la DeLorean DMC-12 di Ritorno dal futuro, i T-Rex di Jurassick Park, Joan Jett, Gundan, Chucky la bambola assassina.
Anche se odiate i film sulla realtà virtuali, spesso caciaroni e poco sopportabili, questo Ready Player One, mischione di fantascienza e realtà virtuale scritto da Zack Penn e da Ernest Cline e tratto dall’omonimo romanzo di Cline, non solo ha momenti di grande divertimento, più o meno come un Lego-Batman, soprattutto quando riconosci i riferimenti anni ’80 o quando entri dentro l’Overlook Hotel, ma cerca di ragionare su cosa pensiamo oggi sia una realtà virtuale e cosa sia una realtà.
Visto, proprio come nel film, che la realtà virtuale è una sorta di wunderkammer o di cameretta da bambini piena zeppa di ogni film, videogioco e pupazzo del passato, stipati senza una logica temporale, mentre la realtà-realtà è una sorta di discarica favela alla Roma-fa-schifo o alla Bassifondi di Gor'kij, da dove non può che nascere una rivoluzione. Rivoluzione contro un potere di oligarchi, capitanati qui da Ben Mendolsohn, che vuole il controllo della mente dei ragazzini, chiusa bene dentro il videogioco Oasis.
Un gioco che i ragazzi di tutto il mondo giocano e che vivono non come raltà virtuale, ma come realtà. Al punto che è lì che si giocherà la rivoluzione, dal momento che l’inventore del gioco, il supernerd James Halliday, interpretato da Mark Rylance, comprendendo il potere negativo della dipendenza dal gioco, ha nascosto un percorso complicatissimo che porterà a tre chiavi e solo grazie a queste tre chiavi si arriverà a un Easter Egg con il quale il vincitore diventerà padrone assoluto di Oasis e quindi il padrone assoluto della realtà non solo virtuale.
Iris alle 21, 1° ci porta indietro nella vecchia Hollywood con “Lo sperone insanguinato” diretto da Robert Parrish e, in incognito, un po’ anche da John Sturges, due grandi firme del tempo, con un Robert Taylor un po’ fuori parte e un John Cassavetes appena uscito dall’Actor’s Studio che esagera non poco. Per fortuna c’è anche Julie London. Ma si capisce subito che tra Taylor e Cassavetes non corre buon sangue. Molto violento. Lo ricordo vietato. Non farà una lira.
Occhio, anche se fu un disastro sotto ogni punto di vista, a “Vicini del terzo tipo”, prodotto dallo Shawn Levy di “Una notte al museo” e di “Deadpool&Wolverine, diretto da Akiva Schaffer, star dei corti del “Saturday Night Live”, con Jonah Hill, Ben Stiller, Vince Vaughn, Billy Crudup, Doug Jones, Rosemarie DeWitt, è una sorta di battaglia contro gli alieni che inizia con un gruppetto di maschi americani che non hanno molto da fare e formano una ronda contro i birbaccioni e si ritrovano a combattere contro gli alieni. Poco visto. “E’ il tipico Dream Team dove nessuno sviluppa un gioco e nessuno passa la palla”.
SCAMARCIO TRE METRI SOPRA IL CIELO
La5 alle 21, 10 ci propone un allettante, per chi lo ha visto da ragazzino, “3MSC – Tre metri sopra il cielo”, il primo e miglior Moccia possibile, anche perché diretto dal bravo Luca Lucini con Riccardo Scamarcio in piena esplosione, Katy Louise Saunders, Claudio Bigagli, Galatea Ranzi, Mauro Meconi. Rai5 alle 21, 15 passa “Licorice Pizza” L.P. come Long Playing, forte di tre nomination agli Oscar, miglior film-regia-sceneggiatura originale, nessuna andata a buon fine, così pieno di musica meravigliosa del 1973 (da “Peace Frog” dei Doors a “Barabajagal” di Donovan).
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Se lo vedete capite perché piace tanto agli sceneggiatori italiani e a chi vorrebbe fare un altro tipo di cinema rispetto a quello che si fa qui. E’ talmente libero, pieno di idee, di possibilità, di non banalità, di fluidità, di contraddizioni, di non costrizioni di produttori che cercano di fare un minimo incasso (“Mettemoce Favino o Giallini o Borghi o Marinelli”). Ma capisco anche i dubbi di molti altri spettatori non interni ai problemi di sceneggiatura.
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Una serie di lamentele che vanno dal fatto che i due protagonisti, il giovanissimo Cooper Hoffman, figlio del compianto Philip Seymour Hoffman, attore feticcio di Paul Thomas Anderson, e la più matura Alana Heim, musicista, hanno così poco appeal. Ma anche che la sceneggiatura va da tutte le parti e non si capisce bene cosa si stia seguendo. E quando arriva Bradley Cooper nei panni del produttore Jon Peters completamente svitato salta qualsiasi cosa. Bum!
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Alzo le mani. Tutto vero. Come è vero che, forse, per apprezzare al meglio il film, avremmo dovuto frequentare la San Ferdinando Valley del 1973. O saperne comunque qualcosa. Beh, anche se nel 1973 non frequentava la San Fernando Valley e davvero mi dispiace molto, mi trovavo tra Genova e Napoli a studiare architettura pur tradendola tutti i giorni col cinema, trovo però che il film è girato con una fluidità di ripresa, una grazia, una leggerezza che pochi altri registi possono vantare.
Ha una galleria musicale meravigliosa, una ricostruzione delle strade, dei cinema, dei locali accurata come quella della Los Angeles di Quentin Tarantino per “C’era una volta a… Hollywood”. I due protagonisti, il Gary Valentine quindicenne di Cooper Hoffman che sogna in grande, da piccolo imprenditore americano, e la venti—qualcosa Alana Kane di Alana Heim, che non sa decidersi su cosa fare della sua vita, chi amare, ha pure trovato un simil-fidanzato laico che la sua famiglia super-ebrea non gradisce.
(“Sei circonciso? Alora sei un cazzo d’ebreo!!”), sono due personaggi buffi, divertenti, pieni di vita. Il problema, magari, è che fra di loro non succede molto, perché tutto gira attorno a un sentimento che sappiamo da subito che si consoliderà solo alla fine del film, e allora ci sembra che il film giri un po’ a vuoto. Effettivamente gira un po’ a vuoto e i pur strepitosi camei di grandi star di Hollywodd che fanno le star di Hollywood, Sean Penn, Tom Waits e, soprattutto, Bradley Cooper, ci intrattengono benissimo, è vero, ma slabbrano la struttura narrativa del film.
Rai4 alle 21, 20 risponde alla nostra esigenza di vedere un film con gli orsi grizzly che attaccano la gente con “Into the Grizzly Maze” di David Hackl con James Marsden, Thomas Jane, Billy Bob Thornton, Piper Perabo, Scott Glenn. Non è bello, leggo. Lo scordi subito. Su Canale Nove alle 21, 25 non sbagliate a scegliere “Rocky II”, diretto dallo stesso protagonista Stallone, con Talia Shire, Burt Young, Burgess Meredith, Carl Weathers. John Avildsen, che aveva diretto il primo Rocky, non lo diresse perché stava girando “Saturday Night Fever” con John Travolta. Stallone pensava a una trilogia che si concludesse col successivo Rocky III.
Passiamo alla seconda serata con l’horror francese “La casa in fondo al lago” di Alexandre Bustillo, Julien Maury con James Jagger, Camille Rowe. Rai Movie alle 22, 50 propone il thriller “The Sentinel” di Clark Johnson con Michael Douglas, Kiefer Sutherland, Eva Longoria, Martin Donovan, Kim Basinger. Nientedeché. Su Iris alle 23 il vecchio western americano girato in Spagna agli inizi dell’eurowester “Mezzo Dollaro d’argento” (che traduce in maniera ssurda “Son of a Gunfighter”) diretto da Paul Landres con Russ Tamblyn, Kieron Moore, James Philbrook, Fernando Rey.
Russ Tamblyn, nome di culto ancora oggi, è il figlio del pistolero che giura vendetta sull’uomo che pensa abbia ucciso sua madre, un pistolero chiamato James Ace, cioè James Philbrook. Ferito, trova assistenza e amore da una bella ragazza messicana, Maria Granada, figlia del ricco Don Pedro, Fernando Rey. Lei cerca di convincerlo a restare, ma lui torna ai suoi piani iniziali. Trova il pistolero e scopre che è in realtà suo padre. Non si sparano, fortunatamente, ma uniscono le proprie forze per dare una mano a Don pedro contra il bandito Morales, l’eternamente cattivo Aldo Sambrell. Non male, con grande foto di Manuel Berenguer.
Tv2000 alle 23 passa il capolavoro di Alfred Hitchcock “La finestra sul cortile” con James Stewart, Grace Kelly, Thelma Ritter, Raymond Burr, Wendell Corey, Judith Evelyn. Per Hitchcock è il suo film “cinematico”. David Lynch dice però: “"Non mi piace affatto il finale di 'La finestra sul cortile' (di Alfred Hitchcock. Mi sembra molto banale. Ma mi piace davvero tutto il resto”.
La7 alle 23, 15 propone “La dea dell’amore” o “Mighty Aphrodite” commedia con coro greco di Woody Allen con Mira Sorvino, Helena Bonham Carter, F. Murray Abraham, Michael Rapaport. Woody Allen scopre che la madre del bambino che ha adottato assieme alla moglie è figlio di certa Judy Orgasm, attrice porno e prostituta, e cerca di cambiare la sua vita. Strepitosa Mira Sorvno.
Cielo alle 23, 20 propone l’erotico “Quella età maliziosa” di Silvio Amadio con Gloria Guida, Nino Castelnuovo, Anita Sanders, Mimmo Palmara, Silvio Amadio. In realtà è un giallo sexy con complicazione alla Malizia. Gloria Guida e Anita Sanders se la battono per Nino Castelnuovo in quel dell’Isola d’Elba. Nino Castelnuovo, intervistato a Stracult, ricordava che il film lo sconvolse. “Io non ero preparato a questo tipo di film.
lino banfi occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Il primo giorno che arrivai all’Isola d’Elba, alla prima ripresa trovai Gloria Guida che correva nuda su un prato. Io dovevo acchiapparla e fermarla”.Scrive Francesco Savio su “Il Mondo”: “condito di dialoghi imprudenti (“Napoleone oggi hai la tua Waterloo”), il film è girato con una certa cura, quasi disfida all’ignominia del copione. Gloria Guida manca del fascino adolescenziale, Anita Sanders dell’altro”. Cine 34 alle 23, 20 propone “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio” di Sergio Martino con Johnny Dorelli, Lino Banfi, Janet Agren, Mario Scaccia, Paola Borboni, Adriana Russo.
Decisamente meno vista la commedia francese “Un piano perfetto” di Pascal Chaumeil con Diane Kruger, Dany Boon, Etienne Chicot, Alice Pol, Yoli Fuller, Bernadette Le Saché, Rete 4 alle 23, 35. Su Rai Movie alle 0, 50 abbiamo il bel film di pugili in crisi che devono ricominciare “Southpaw – L’ultima sfida” di Antoine Fuqua con Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams, Naomie Harris, Forest Whitaker, Oona Laurence, 50 Cent, dove un campione di pesi medi, Billy “The Great” Hope, sbandato dopo che un incidente gli ha massacrato la famiglia, decide di riprendersi con l’aiuto di un amico ex-pugile diventato manager. Alla Rocky, tutto in salita.
7Gold all’1 ci apparecchio una vera rarità, “Quella sporca ultima notte”, il biopic su Capone prodotto da Roger Corman, diretto da Steve Carver nel 1971 con Ben Gazzara, John Cassavetes come Frankie Hale, Harry Guardino, Sylvester Stallone come Frank Nitti. Celebre il nudo di Susan Blakely. Girato in tempi strettissimi, con Gazzara sempre ubriaco che rideva e scherzava con Harry Guardino sul set rendendo impossibile al regista fare il suo lavoro. Cassavetes lavorò un solo giorno. Non è bellissimo, però…
Iris all’1 passa il complesso “Mary Magdalene” diretto dal Garth Davis di “Lion” con Rooney Mara come Maria Maddalena, Joaquin Phoenix come Gesù Cristo, Chiwetel Ejiofor come San Pietro, Tahar Rahim, Tawfeek Barhom. Non riuscitissimo. Sarei interessato all’horror (più o meno) di Rai4 all’1, 05, “Marrowbone – Sinistri segreti” diretto da Sergio G. Sánchez con cast di gran lusso, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Mia Goth, George MacKay, Kyle Soller, Robert Nairne. Non male, eh? Da vedere.
Rete 4 alle 2 passa il più che raro “L’estate” del genovese Paolo Spinola con Enrico Maria Salerno, Nadja Tiller, Carlo Hintermann, Mita Cattaneo, Gordon Mitchell ma soprattutto Mita Medici, la ragazza del Piper degli anni’60. Il film fece scandalo proprio per lei. Ma oggi non se lo ricorda più nessuno. Cine 34 alle 3, 15 presenta “Prepotenti più di prima” diretto da Mario Mattòli con Aldo Fabrizi, Nino Taranto, Ave Ninchi, Alice Sandro e un giovanissimo Luca Ronconi. Su Rete 4 alle 3, 30 trovate un erotichello alquanto raro con Ira Fusternebrg protagonista, “Playgirl 70” di Federico Chentrens con Luciana Paluzzi, Jean Sobieski, Venantino Venantini, ambientato nel jet set europeo. Non l’ho visto allora perché era vietato.
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Iris alle 4, 30 si lancia con il tonaca movie “La badessa di Castro” di Armando Crispino con Barbara Bouchet, Pier Paolo Capponi, Evelyn Stewart, Antonio Cantafora e una giovanissima Mara Venier. Da vedere. Cine 34 alle 4, 35 propone il parodistico “Ercole, Sansone, Maciste e Ursus, gli invincibili” diretto da Giorgio Capitani con Sergio Ciani, Howard Ross, Nadir Moretti, Yann Larvor, Moira Orfei, Luciano Marin. Come ricorda Alan Steel (in “B. C. Before Conan”) il film avrebbe dovuto esser diretto da Francisci o da Cottafavi, “invece i due registi più quotati avevano rinunciato e la produzione voleva impormi Capitani, che era un esordiente.
ercole, sansone, maciste e ursus, gli invincibili 6
Adesso Giorgio è un regista molto bravo, ma allora non lo conosceva nessuno, e non volevo fare un film con lui. Tant’è vero che ad un certo punto lasciai il set per andare a girare in Tunisia gli esterni di I magnifici tre, ed hanno usato in alcune scene una controfigura che non mi assomigliava per niente. Tornato dalla Tunisia, mi accorsi che il film era proprio divertente ed accettai di girare alcune scene addizionali, anche se era novembre e col perizoma avevo un freddo cane!”. Capitani lo orienta verso il suo genere preferito, la commedia.
scarlett johansson under the skin
“Fece un sacco di soldi”, ricorda oggi Howard Ross, “perché era molto divertente, Capitani sapeva il fatto suo sulla commedia”. Lo ricorda bene anche Hélène Chanel. “Giorgio era intelligente, colto. Mi ricordo che cercavamo sempre di infilare il ritmo umoristico. La mia reazione, ad esempio, doveva sempre essere non drammatica. C’era una battuta, ‘Per giove è la guerra!’, che gli era molto piaciuta. Ecco gli piaceva questo modo umoristico di trattare il tema”. Chiudo con la bellissima Scarlett Johansson protagonista aliena e cannibale del fenomenale film di Jonathan Glazer “Under the Skin”, fantascienza politica.
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