Marco Giusti per Dagospia
Sì. Io mi sto vedendo in tutta tranquillità “Il problema dei tre corpi”, ricca produzione alla “Game of Thrones” di Netflix, tratta dai tre romanzoni di fantascienza cinese di Cixin Liu anni ’90 dove gli alieni ci fanno sapere che arriveranno tra 400 anni, ma guardando alla velocità con cui stiamo progredendo nelle scoperte tecnologiche, pensano bene di invaderci schiacciandoci come insetti.
Anche perché, complice la storia di Cappuccetto Rosso e il lupo che Jonathan Pryce fa al loro capo, hanno capito che i terrestri sono bugiardi, cattivi, subdoli come il lupo che si traveste da nonnina. Tutto questo si dipana all’interno di una storia che spazia dalla Cina della Rivoluzione Culturale del 1966 a oggi, dove si registra una incredibile moria di astrofisici e risulta chiaro che gli alieni e i loro adepti sulla terra, peggio dei no-vax e dei putiniani, stanno già preparando l’invasione aliena.
Che avverrà però tra 400 anni, più o meno quando sarà finita la serie, che prevede tre se non quattro stagioni. Bella, ricca, benissimo scritto dagli stessi autori di “Game of Thrones”, David Benioff e D.B.Weiss con Alexnder Wood, vanta tra i suoi quattro registi perfino l’Andrew Stanton di “Wall-e” e di “Nemo”. Non vi spaventate dalla fantascienza cinese. Andate avanti. Va visto fino alla fine su Amazon pure il non meraviglioso, ma estremamente accattivante “Road House”, remake del vecchio film con Patrick Swayze, qui sostituito con un palestratissimo Jake Gyllenhall e diretto con gusto da Doug Liman.
A metà tra un Bud&Terence movie e un thriller ambientato nella Florida Keys tra coccodrilli, musica cajun, ricordi di Hemingway e brutti ceffi, è un continuo menamose che coinvolge il poro Jake Gyllenhall, ex campione di UFC, diventato buttafuori del Road House della bella Jessica Williams senza sapere che un gruppo di cattivi, capitanati dal debosciato di turno, Billy Magnussen, cerca in tutti i modi di chiudere il locale per farci un megaresort di lusso per ricconi.
Dopo averne prese e averne date con i bifolchi locali, Jake Gyllenhall se la dovrà vedere con un supertatuato superplestrato Conor McGregor, fusto irlandese che si presenta nudo con le chiappe di fuori pronto a eliminarlo. Andranno avanti fino alla fine tra botte e cattivi che finiscono in mare per divertire il coccodrillo. Non si capisce bene se è una commedia o un action. E’ il suo limite. Ma anche il suo massimo divertimento. Nel Road House è pieno di musicisti, che non si interrompono nemmeno quando ci si mena.
le chiappe di conor mcgregor in road house conor mcgregor jake gyllenhaal in road house il problema dei tre corpi 3 conor mcgregor jake gyllenhaal in road house jake gyllenhaal in road house il problema dei tre corpi 6 il problema dei tre corpi 8 il problema dei tre corpi 1 il problema dei 3 corpi 5 il problema dei tre corpi 7 il problema dei 3 corpi il problema dei 3 corpi 1 il problema dei 3 corpi 2 il problema dei tre corpi 1 il problema dei 3 corpi 4 il problema dei 3 corpi 3 il problema dei tre corpi 5 il problema dei tre corpi 2 il problema dei tre corpi 3 il problema dei tre corpi 7 il problema dei tre corpi 6
il problema dei tre corpi 9 il problema dei tre corpi 8 il problema dei tre corpi 4