Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Vi consiglio su Sky la bella serie di Sydney Sibilia “Hanno ucciso l’uomo ragno- La leggendaria storia degli 883”, anche perché non ne sapevo proprio nulla degli 883 e sono d’accordo sul fatto che abitare a Pavia non sia il massimo per chi ha meno di vent’anni e le uniche vie d’uscita sono o la fuga o diventare una rockstar. I protagonisti sono Elia Nuzzolo come Max Pezzali, Matteo Oscar Giuggioli come Mauro Repetto, ma mi sono segnato anche la favolosa Ludovica Barbarito che fa Silvia, amore liceale di Max, e il buffo Davide Calgaro che fa Cisco.
Tutti studentelli in quel di Pavia che negli anni ’90, in un mondo senza internet, cercano di uscire dalla noia della provincia. Le prime due puntate sono dirette da Sibilia, che se non sbaglio non ha mai fatto una serie tv, anche se “Smetto quando voglio” era stato trasformato in serie dopo il successo della prima puntata. Gli altri episodi sono diretti da Francesco Ebbasta e Alice Filippi, le sceneggiature sono di Francesco Agostini, Chiara Laudani, Giorgio Nerone.
Confesso che ero partito un po’ prevenuto. Le serie tv sulla vita dei cantanti, specialmente quelli ancora in attività, sono quasi sempre dei pacchi o mezzi pacchi. Perché i cantanti ci mettono, anche giustamente, il naso. E tutto sembra così poco interessante o poco naturale. Devo dire che in questo caso, grazie alla regia di Sibilia, alla produzione di Matteo Rovere, a un gruppo di attori davvero mai visti di grande riuscita, la storiella degli studenti che emergono dalla nebbia anche culturale di Pavia, finalmente non si respira quell’aria stantia da fiction all’italiana.
L’esperienza di “Mixed by Erry”, storia della diffusione delle audiocassette pirata in quel di Forcella negli anni ’80, deve essere molto servita a Sibilia che sembra riportare qui, in un racconto per un pubblico ancora più vasto, gli 883 non sono Erry, la stessa voglia di sperimentare nuovi modelli di cinema, costruire nuove giovani star come i due protagonisti e Ludovica Barbarito.
Nulla di stravagante, la vita di Max Pezzali non è quella di Janis Joplin, ma è tutto così preciso, ben fatto, divertente, intelligente. Vi consiglio su Apple Tv+ anche l’ultima puntata della terza stagione di “Slow Horses”, con tanto di lancio sulla quarta stagione. Troppi morti e troppe sparatorie per i miei gusti, ma gli attori, capitanati da Gary Oldman e Jonathan Pryce, che se la vedono con un cattivissimo Hugo Weaving e i set londinesi funzionano perfettamente.
Ho letto che il giovane coprotagonista di Gary Oldman, Jack Lawson, che seguita a prender botte da tutti e rischia costantemente la vita, è tra i più possibili candidati al ruolo di nuovo James Bond. Ci sta.