Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Beh. Su Sky a pagamento avete già “Joker: Folie à deux” di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Lady Gaga. Su Apple tv+ è partita la seconda stagione di “Bad Sisters”, serie ideata da Malin Sarah Gozin con Sharon Horgan, Anne-Marie Duff, Claes Bang, Eva Birthistle. Aspettando l’arrivo l’anno prossimo di “Sisu2”, interamente girato in Estonia, dallo stesso regista, Jalmari Helander, con lo stesso protagonista, il barbuto Jorma Tommila, vedo che sapientemente Netflix ha rimesso in pista il primo “Sisu – L’immortale”, girato nel 2022.
E ovviamente è già il primo film in classifica. Se amate i film di guerra finlandesi e le tarantinate assurde anni anni’80, lo dovete assolutamente vedere. “Sisu” diretto da Jalmari Helander, al suo terzo film, con un piccolo budget da 6 milioni di dollari ne incassò 14 in tutto il mondo, fu segnalatissimo dalla critica internazionale (94% di gradimento su Rotten Tomatoes) e lanciò il torvo e barbutissimo Jorma Tommila nella parte di un cercatore d’oro che in Lapponia nel 1944, dopo aver trovato l’oro, si scontra con un esercito di cattivissimi nazisti invasori che glielo vogliono portare via e stecchirlo secco in mezzo alla strada.
Ma i nazisti non sanno che il barbuto cercatore d’oro non solo è una sorta di super Rambo che ha già ucciso 300 soldati russi che gli avevano trucidato la moglie e i figli, e infatti lo chiamano Kashoi, l’immortale, ma possiede quel non so che chiamato in lapponese Sisu, da cui il titolo, che è la rabbia che viene a uno quando proprio je rode je rode je rode. Siccome i nazisti, oltre a bruciare le città finlandese, a impiccare la gente per strada, a rapire le donne, cercano non solo di rubare l’oro al nostro eroe ma, soprattutto, di uccidergli il cagnolino (non si fa, su), riceveranno pan per focaccia.
Al barbuto eroe gli fanno di tutto, gli sparano una marea di colpi che si toglie uno alla volta con il coltellaccio, cercano di farlo esplodere in un campo minato, lo impiccano a un palo, ma ovviamente resiste agganciandosi a un chiodone punzuto che si conficca nel piede. Da parte sua si dà fuoco e poi entra in acqua per non ricomparire per non so quanto tempo e lì fa fuori altre tre nazisti in versione subacquea.
Il meglio è quando col piccone da cercatore d’oro si attacca a un aereo in volo e poi entra aprendolo come fosse una scatola di tonno. Il film è di grande divertimento, puro Grindhouse show, perché è da subito proprio quello che volevamo vedere. Aspettiamo Sisu 2, ma intanto rivediamo Sisu 1.
Grande alternativa del momento è, nella favolosa serie “Grotesquerie” di Ryan Murphy, Disney+, il folle padre Charlie del bonazzo Nicholas Alexander Chaves già protagonista di “Monsters”. Padre Charlie si autoflagella, si prepara a ogni genere di deliri, ma soprattutto si tromba sotto il crocifisso la monaca sessualmente repressa, ma genio del crime, Sister Megan di Micaela Diamond, che ha un puro delirio mistico quando vede il coso di lui e lì per lì lui la respinge.
Ma oltre a Nicholas Alexander Chaves la serie di Ryan Murphy lancia, nella terza puntata il super-bono Travis Kelce, cristone di 1, 95, 110 chili, campione di football e fidanzato di Taylor Swift, che qui punta decisamente alla protagonista, la detective ’mbriagona e qualcosa in più di quarantenne di Niecy Nash, che oltre al problemino di scoprire chi sia il serial killer che fa a pezzi i sex workers della cittadina e li ricuce in situazioni artistiche-mistiche, ha quello di una figlia sovrappeso chiusa a casa che non la smette di mangiare e di un marito colto e traditore ma in coma in ospedale che viene spompinato (è così… Ryan Murphy ci va giù pesante…) addirittura dall’infermiera inglese Lesley Manville, l’attrice più sofisticata del momento (“Disclaimer”, “Queer”), grande new entry nel mondo dello show runner americano.
Ryan Murphy in questa serie ci mostra che può fare ciò che vuole coi suoi personaggi, farli trombare sotto il crocifisso, vederli che si fanno di alcol e cibo senza pietà, ma soprattutto (attenzione!) li fa parlare continuamente di Lacan (in America?) per capire chi è l’assassino. "Ho letto Lacan", mi disse cinquant'anni fa un critico sovrappeso di Albenga, "Ma non ho capito cosa c'entra col cinema".
Devo dire che anche in questo caso, io stesso mi chiedo cosa mai c'entri Lacan con il cinema di Ryan Murphy. Ma è la serie più folle dell’anno. Lo abbiamo capito. I ragazzetti che stanno in fissa per la seconda stagione di “Arcane”, stanno in fissa anche per la prima stagione del nuovo anime “Dan Da Dan”, diretto da Fuga Yamashiro e scritto da Hiroshi Seko, viaggio nel mondo dei fantasmi e degli alieni di due liceali.
E’ una serie molto, molto più tradizionale, diciamo alla Taylor Sheridan in salsa australiana, “Territory”, sempre Netflix, ideata da Tim Lee e Ben Davies, diretta da Greg MacLean con Anna Torv, Michael Dorman, Robert taylor, Sam Corlett, Sarah Wiseman, dove si discute su a chi dei tanti parenti andrà in eredità il ranch fattoria più grande dell’outback australiano. Per qualche pecora in più inizia una guerra. Non lo so se lo vedrò.
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