IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - E IN CHIARO CHE VEDIAMO? PRIMA DI TUTTO SEGNALO, IN ONORE DELL’APPENA SCOMPARSO QUINCY JONES, IL KOLOSSAL DA LUI IDEATO, PRODOTTO E MUSICATO “IL COLORE VIOLA” - IN PRIMA SERATA, TRA FILM VISTISSIMI COME “I PREDATORI DELL’ARCA PERDUTA” E “GIÙ LA TESTA”, DAREI UNO SGUARDO A “ASSASSIN CLUB" - IN SECONDA SERATA TROVATE IL DOCUMENTARIO DEDICATO DA MICHAEL MOORE A TRUMP, “FAHRENHEIT 11/9”, MA AVETE UN'ALTRA OCCASIONE PER RIVEDERE IL FILM DI DAGO SUI MALANNI DELLA RAI, “MUTANDE PAZZE”… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

The Color Purple The Color Purple

 

E in chiaro in prima serata che vediamo? Mah… Prima di tutto segnalo, in onore dell’appena scomparso Quincy Jones, il kolossal da lui ideato, prodotto e musicato “Il colore viola”, diretto da Steven Spielberg, per suo preciso desiderio, con Whoopi Goldberg, Danny Glover, Margaret Avery, Oprah Winfrey, Willard E. Pugh, Iris alle 23, 35. Non è solo un “Via col vento” afro-americano, è anche un grande sinfonia musicale.

indiana jones i predatori dell'arca perduta indiana jones i predatori dell'arca perduta

 

Tra film vistissimi come “I predatori dell’arca perduta” di Steven Spielberg con Harrison Ford, Karen Allen, Paul Freeman, Denholm Elliott, Ronald Lacey, Iris alle 21, 10, “Giù la testa” di Sergio Leone con Rod Steiger, James Coburn, Romolo Valli, Maria Monti, Rik Battaglia, Franco Graziosi, Rai Movie alle 21, 10, la terza commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Chiedimi se sono felice?” con Marina Massironi, Cine 34 alle 21, 05, allora darei uno sguardo su Italia 1 alle 21, 55, a una vera stravaganza in prima visione assoluta, “Assassin Club” di Camille Delamarre con Henry Golding, Daniela Melchior, Sam Neill, Jimmy Jean-Louis, Noomi Rapace.

 

gmax in assassin club gmax in assassin club

Action violentissimo dove si può trovare a sorpresa il mio amico G-Max come uno dei sette terribili assassini del club che Noomi Rapace deve brutalmente eliminare. Il film, non certo un capolavoro, è un action franco-americano alla sub Luc Besson girato in gran parte in Italia, tra Torino e Roma, da Camille Delamarre, che è stato un montatore proprio di Besson (“Taken 2”, “Transporter”), e ha diretto già due film più o meno della stessa statura, “The Transporter Refueled” e “Brick Mansions”. La storia, però, non è male.

 

Un killer, certo Morgan, Henry Golding, con bella fidanzata a Roma che di professione fa la maestra elementare e nulla sa della sua vera professione, ha un contratto di morte per un altro killer. Ma arriva tardi e il lavoro è già stato fatto da un altro killer, che aveva il suo stesso contratto. Va dal suo capo, il perfido Sam Neill, e scopre che ben sette killer hanno come contratto di uccidersi a vicenda.

 

Assassin Club Assassin Club

Un milione di dollari per ogni morto, basterà inviare in una scatoletta un pollice del caro estinto. Fino a che non rimarrà in vita che un solo killer. Morgan cerca di sfuggire al gioco mortale, ma ormai è troppo tardi. Visto che c’è un contratto anche su di lui. Più videogioco che un vero e proprio film, è stramontato e a tratti anche divertente. Noomi Rapace coi capelli biondi e le lenti a contatto da zombie entra in scena e mi uccide G-Max al 30° minuto tagliandogli la gola in galera. Poi gli taglia un dito. Il resto ve lo vedete.

rihanna in battleship rihanna in battleship

Non sembra un capolavoro, anzi, ma dovrebbe far ridere, il fantascientifica con battaglia tra terrestri e alieni “Battleship” diretto dal modesto Peter Berg con Liam Neeson, Alexander Skarsgård, Taylor Kitsch, Josh Pence, Brooklyn Decker, e una esuberante Rihanna, Canale 20 alle 21, 05. Magari fate un paio di risate con “Masterminds – I geni della truffa” di Jared Hess con Zach Galifianakis, Kristen Wiig, Owen Wilson, Jason Sudeikis, Mary Elizabeth Ellis, Canale 27 alle 21, 10. Rai5 alle 21, 15 presenta “Il padre d’Italia” di Fabio Mollo con Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Anna Ferruzzo, Mario Sgueglia, Federica De Cola.

IL PADRE D ITALIA IL PADRE D ITALIA

 

Vediamo cosa ne scrissi quando uscì, tra un covid e l’altro. E’ faticoso fare cinema in Italia. Soprattutto se non fai commedia e cerchi un tuo spazio personale in quello che un tempo era chiamato cinema d’autore. E’ faticoso anche fare il padre o diventare padre. Come accade a Paolo, Luca Marinelli, il ragazzo che si ritroverà a diventar padre, anche se è gay, di una bambina che non è neanche sua, ma della svitata Mia, Isabella Ragonese, incinta di sei mesi, chissà da chi poi?, nel bel film di Fabio Mollo, Il padre d’Italia, opera seconda dopo un buon esordio, Il sud è niente, selezionato a Berlino nel 2013.

IL PADRE D ITALIA IL PADRE D ITALIA

 

Quando in un film si viaggia, da Nord verso Sud in un’Italia martoriata come la nostra, come se fosse l’India di Rossellini, un film funziona quasi sempre. E va detto che, Film Commission a parte, anche qui nel viaggio e nello sviluppo dei caratteri dei due protagonisti, grazie anche alla luminosità di due attori bravi e seri come Luca Marinelli e Isabella Ragonese, il film di Mollo riesce a toccarci. Paolo esce da una storia d’amore conclusa male, ha un passato di bambino abbandonato dalla madre cresciuto in un orfanotrofio dalla quale è difficile uscire.

IL PADRE D ITALIA IL PADRE D ITALIA

 

Mia è una ragazza calabrese che si sposta tra Torino e Roma dietro a piccoli sogni, vive alla giornata, e si ritrova incinta senza sapere davvero che fare della propria vita. Sia Mia che Paolo fanno parte di una generazione italiana che sembra senza futuro, non tanto per il proprio passato quanto per un presente inconsistente che non offre nessuna possibilità di crescita o di sviluppo.

 

IL PADRE D ITALIA IL PADRE D ITALIA

Pochi film hanno mostrato, in questi ultimi anni, un quadro così desolante dei trentenni italiani sparsi in un paese disastrato e abulico. Così, quando Mia, incontrata per caso in un locale, sveglia Paolo e gli chiede di portarla a Roma e poi in Calabria, Paolo non vede l’ora di uscire dal proprio torpore e di sognare addirittura una famiglia con lei e la bambina che nascerà.

il diritto di uccidere il diritto di uccidere

E’ una prima visione anche il fantascientifico a basso costo “Kill Switch” di Tim Smit con Dan Stevens, Bérénice Marlohe, Mike Reus, Bas Keijzer, Tygo Gernandt, Rai 4 alle 21, 20. Cielo alle 21, 20 passa un film sulla guerra ai terroristi coi droni che non risparmia neanche i bambini, cosa che ormai vediamo tutti i giorni nella Gaza martoriata, “Il diritto di uccidere”, diretto da Gavin Hood con Aaron Paul, Helen Mirren e Alan Rickman. Passiamo alla seconda serata con il documentario dedicato da Michael Moore a Donald Trump, “Fahrenheit 11/9”, girato nel 2018.

 

roba da ricchi 5 roba da ricchi 5

Cine 34 alle 23, 25 passa la commedia a episodi “Roba da ricchi” diretto da Sergio Corbucci, una sorta di rapido sequel di “Rimini Rimini”, con episodi scritti dalle penne di Gianni Romoli e Bernardino Zapponi e una serie di star del tempo come Pozzetto-Villaggio-Banfi assieme a Laura Antonelli, Serena Grandi, alla nuova venuta Francesca Dellera, bellissima, e a una giovanissima Claudia Gerini. Strepitoso l’episodio di Laura Antonelli cafonissima barese arricchita sposata al re dell’orecchietta Lino Banfi che si innamora di Maurizio Micheli. Il pranzo dei baresi cafoni sulla Costa Azzurra vale tutto il film, scrivevo. Ma non è mal neanche lo strip di Serenona Grandi davanti a Villaggio.

lorenzo richelmy anna foglietta il talento del calabrone lorenzo richelmy anna foglietta il talento del calabrone

 

Su Cine 34 alle 1, 35 passa il curioso thriller milanese uscito in piena pandemia solo in streaming “Il talento del calabrone” diretto da Giacomo Cimini con Sergio Castellitto, Anna Foglietta, Lorenzo Richelmy, David Coco, Gianluca Gobbi. E’ costruito sul modello di “In linea con l’assassino”. Ricordate il vecchio film di Joel Schumacher con Colin Farrell ideato dal geniale maestro del basso costo Larry Cohen? Per farlo occorre un telefono e due personaggi. Il pazzo che chiama e chi ascolta. Uno scherzo? Solo all’inizio. Ma non è così. 

 

sergio castellitto il talento del calabrone sergio castellitto il talento del calabrone

Piano piano le cose si capiscono e si fanno pericolose. Il produttore spende poco e lo spettatore ci casca preso dal meccanismo di suspence. In questo caso Sergio Castellitto chiama al telefono nella notte alla milanese Radio 105 dove risponde in diretta live un giovane dj di successo, Lorenzo Richelmy. Dice che si vuole suicidare. Ma è una trappola che svelerà tutta una serie di vendette e di possibili pericoli. Interviene anche Anna Foglietta come poliziotta sexy armatissima. Attori bravi, meccanismo un po’ copiato da Larry Cohen ma funzionante.

 

tinker tailor soldier spy la talpa tinker tailor soldier spy la talpa

Rai Movie alle 2, 05 passa un buon Ken Loach, “Terra e libertà” con Ian Hart, Rosana Pastor, Iciar Bollain, Tom Gilroy. Tv8 alle 2, 30 propone “Scream 4” di Wes Craven con David Arquette, Neve Campbell, Courteney Cox, Emma Roberts, Hayden Panettiere. Era una versione perfetta, piena di grandi attori già noti e altri che lo sarebbero stati presto “La talpa”, tratto dal romanzo di John Le Carré “Tinker, Tailor, Soldier, Spy”, diretto dal norvegese Tomas Alfredson, quello di “Lasciami entrare”, con Gary Oldman che prende il posto che fu in tv di Alec Guinness, Tom Hardy, Colin Firth, Mark Strong, Ciarán Hinds, John Hurt, David Dencik.

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Alfredson è un regista molto sofisticato, gli attori sono magnifici, il film soffre solo di troppa concentrazione nella storia e di troppi sviluppi, ma per i fan del mondo delle spie durante la Guerra Fredda sarà un gran divertimento. Gran finale con la Talpa (non vi diciamo chi è) che spiega così il suo tradimento: "Tra la morale e l'estetica ho scelto l'estetica. L'occidente è diventato troppo brutto...". Ricordo che a Venezia intervistai a lungo Gary Oldman e fu una delle migliori interviste che abbia mai fatto per la tv. Non riuscii invece a intervistare John Hurt, che venne a Venezia per l’ultima volta.

 

eva grimaldi - mutande pazze eva grimaldi - mutande pazze

Su Rai Movie alle 3, 50 passa “La crociata” di e con Louis Garrel e con Laetitia Casta, Joseph Engel, Ilinka Lony, Julia Boème, Lazare Minougou. Seconda occasione per rivedere il film di Roberto D’Agostino sui malanni della Rai, “Mutande pazze” con Monica Guerritore, Eva Grimaldi, Barbara Kero, Debora Calì, Irma Capece Minutolo, Venantino Venantini, il vero Aldo Busi, il finto Sgarbi di Giovanni Visentini, Cine 34 alle 4, 40. Qualcuno ha mai girato un altro film così dal di dentro sulla Rai? No. La chiudo qui.

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