Marco Giusti per Dagospia
E a casa che vediamo? Intanto avete, come ben sapete, a parte i talk sulla guerra in Ucraina, di che ridere/non ridere con “Lol 2” su Amazon con tanto di Corrado Guzzanti, e già questo è un evento.
Avete anche la nuova puntata di “Pam&Tommy” che ho visto ieri sera, dove si scava sui rapporti di Pamela Anderson con Hugh Hefner ai tempi di “Playboy”, e con Bob Guccione ai tempi di “Penthouse” e su quel che accadde quando il video hard apparve in video rispetto alla sua immagine, tutto sommato pulita, di coniglietta di “Playboy”. Non solo. Perché si mossero per la prima volta anche i giornali, che scoprirono quel che stava diventando il porno sul web.
sebastian stan parla con il suo pisello pam & tommy
Su Netflix vedo che è riuscito, e con successo visto che è già secondo in classifica, “Non mi uccidere”, l’horror romano un po’ fighetto diretto da Andrea De Sica, che lo ha sceneggiato assieme al mitico Gianni Romoli, tratto da un romanzo emo di Chiara Palazzolo del 2005, con Alice Pagani vampiretta assetata di sangue nelle notti romani.
alice pagani nel teaser di non mi uccidere
“Non so se te ne rendi conto, ma adesso i cattivi siamo noi”, le dice per mettere le cose in chiaro Sara, la capo vampira bionda Silvia Calderoni, ormai una star dopo i filmini di Gucci. Gli spiega anche come si deve mangiare un cristiano per farlo durare più a lungo. Se la mangi dal collo ti muore subito, due-tre minuti, se lo attacchi dallo stomaco dura di più. Slurp!
Su Netflix avete anche l’imperdibile serie animata per adulti “Cuphead” e una marea di film francesi anticotti ma piuttosto buoni. “La part de feux” di Etienne Perier con Michel Piccoli e Claudia Cardiale, “Le secret” di Robert Enrico con Jean-Louis Trintignant, Marlen Jobert e Philippe Noiret, “Lacenaire” di Francis Girod.
Su Amazon l’unica novità significativa è l’arrivo di “The King’s Man – Le origini”, che fine a un paio di settimane fa stava in sala. Segno che in Italia, a differenza della Francia, non esiste nessuna regola per definire le finestre fra uscita in sala e uscita in streaming, ognuno fa come “cazzo je pare”. O no?
In chiaro, in prima serata, vediamo cosa posso proporvi. Beh, ci sarebbe “Sessomatto” di Dino Risi, nove episodi tutti dedicati al sesso con Giancarlo Gianni e Laura Antonelli. Come ai tempi di “Vedo nudo”, ma in un periodo completamente diverso. Grande successo e musica favolosa.
Laura Antonelli era appena esplosa con “Malizia”, Giancarlo Giannini, invece, con “Mimì Metallurgico”. Dino Risi ricordava che Laura Antonelli “aveva quel che si chiama il sex-appeal, non aveva una bellezza tremenda, aveva una bellezza dolce, piaceva ai bambini e ai vecchi.
Aveva il senso del comico, era ironica. Recitava bene, era brava, aveva una sua allure che funzionava. Già allora era un po’ demodé, un po’ antica, non andava al passo coi tempi”. Celebre l’episodio gay con Giannini che si innamora del travestito Alberto Lionello.
Su Iris avete il fantascientifico “Demolition Man” di Marco Brambilla con Sylvester Stallone come il sergente John Spartan, Wesley Snipes come lo psicopatico Simon Phoenix e Sandra Bullock. Condannati a 70 anni di salamoia in una sorta di freezer, vengono scongelati solo nel 2032 e tornano a menarsi alla grande nella Los Angeles del futuro.
nicole kidman il sacrificio del cervo sacro
Storia di colpi magistrali e di poliziotti che li fiutano è "After the Sunset” di Brett Ratner con Pierce Brosnan, Salma Hayek, Woody Harrelson, Don Cheadle e Naomie Harris, Canale 20 alle 21, 05.
Segnalo in particolare a Dago il ritorno di “Il sacrificio del cervo sacro” di Yorgos Lanthimos su Rai Movie alle 21, 10, un film che molto piacque alle signore. Colin Farrell è un ricco e affermato chirurgo sposato con Nicole Kidman, c’è anche una assurda trombata con lei nudissima non si capisce assolutamente perché. Un giorno si ritrova davanti un ragazzetto assolutamente inquietante, Barry Keegan che ritroveremo come supereroe in “Eternals”.
colin farrell nicole kidman il sacrificio del cervo sacro
Visto che lui, chirurgo, gli ha ucciso il padre durante un’operazione, vuole in cambio la vita del suo primogenito maschio. Se non lo farà moriranno tutti e due i suoi figli. Ammetto che è un film disturbante, che non riesco a vedere. Dago passò una nottata terribile di fronte al frigo dopo averlo visto in cerca di qualcosa da bere. Na cappa…
Più allegro il musical costruito sulle canzoni degli Abba “Mamma mia!” do Phyllida Lloyd con Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Amanda Seyfried, Stellan Skarsgard, canale 27 alle 21, 10. “Wasabi” di Gérard Krawczyk con Jean Reno, Ryoko Hirosue, Carole Bouquet, è un action alla Luc Besson dove un poliziotto indaga in Giappone sulla misteriosa scomparsa di una vecchia fiamma e scopre prima di tutto di avere una figlia, ormai ventenne, Cielo alle 21, 15.
Non sarò sicuramente male il thriller del 2001 “The Hole” diretto da Nick Hamm con Thora Birch, Keira Knightley, Desmond Harrington e Embeth Davidtz, Mediaset Italia 2 alle 21, 15. Tra tanti film horror o di paura, per fortuna che troviamo “Miami Beach” dei Vanzina brothers con Ricky Memphis, Max Tortora, Paola Minaccioni, Giampaolo Morelli, Rai Due alle 21, 20.
giampaolo morelli neva leoni miami beach
La storia è più o meno quella dei romani in vacanza: “Sta Miami sembra Freggene!”. Che volevate? “E lavati i piedi! Non fa il solito tuo!” dice Max Tortora al figlio che va a studiare a Miami. Per non parlare degli scambi di battute sofisticate, “Mi si è rotto il tacco!” fa la Minaccioni simil Franca Valeri in milanese – “Io mi so rotto il cazzo!” le risponde Max Tortora. Un po’ di rutti, la fiatella, qualche scurreggetta (la spara la bionda bona).
Una nuova maggiorata, Neva Leoni, con un seno davvero enorme come la Allasio o la Donatella Damiani dei bei tempi. Ricky Memphis ormai completamente fermo di fronte allo schermo. Le battute sugli scarpari del centro, “So scarparo e ci ho il 48 de piede, quindi se te pijo te faccio male”, sugli sconti per le polacchette, “Il 30 per cento? Fagli il 25 per cento”.
Nel film trionfano davvero Max Tortora e Paola Minaccioni come coppia alla Sordi-Valeri, lui scatenato scarparo romano separato dalla moglie, “lo sa dove sta sta pulciara? A Sabaudia!”, lei come milanese raggelata che alla fine cederà allo scarparo. La storia è un puro pretesto per portare tutti i romani a Miami e fare una vanzinata americana (“Miami mica è Spoleto!”).
Su Italia 1 alle 21, 20 trovate “Harry Potter e i doni della morte. Parte I” di David Yates con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Helena Bonham Carter, Alan Rickman. Su Rai 4 alle 21, 20 vedo che c’è “Sabotage” di David Ayer con Arnold Schwarzenegger e Sam Worthington che combattono i cartelli della droga con metodi pesanti.
Non sarà tanto diverso “A testa alta” di Kevin Bray, Nove alle 21, 25 dove Dwayne Johnson, cioè The Rock, faceva parte delle stesse forze speciali anti-droga, ma si era ritirato quando gli dicono che deve tornare in azione e torna a menare. E giù botte.
In seconda serata vedo che passa su Cine 34 alle 23, 20 “Vedo nudo” di Dino Risi con Nino Manfredi protagonista di tutti gli episodi, Sylva Koscina come se stessa, Enrico Maria Salerno che si innamora di “Ornella”, un travestito interpretato ancora da Manfredi, Véronique Vendell.
Il film fu un grande successo, terzo negli incassi della stagione 68/69 con 2 miliardi e passa di lire, e aprì la strada all’ossessione per il sesso degli italiani nei tardi anni ’60. Ricordava Iaia Fiastri, sceneggiatrice assieme a Bernardino Zapponi e Ruggero Maccari, che “Avrebbe dovuto essere un film intero e poi si decise di ridurlo a episodi. Fu firmato da tutti, e io figuravo poco rispetto a quanto in realtà avevo fatto.
Però non me la sono presa, era come se lo sapessi da sempre e quindi ho avuto pazienza. In Vedo nudo lo sketch più mio è quello di Manfredi-Salerno. Mi piacque molto farlo, era forse la prima volta che si parlava di travestitismo, di transessualità. L’episodio fu concertato e concepito, come del resto gli altri, più o meno insieme a Manfredi”.
Non ebbe grande successo invece “Trascendence” di Wally Pfister con Johnny Depp che fa il cervellone che lavora nel campo dell’intelligenza artificiale (see… vabbé…), Rai Movie alle 23, 20. Ci sono anche Paul Bettany, Rebecca Hall, Kate Mara, Morgan Freeman, Cillian Murphy.
Nella notte passa un capolavoro come “I vitelloni” di Federico Fellini con Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste e Achille Majeroni, Rete 4 alle 00, 45, sogni e piccole avventure di un gruppo di maschi disperati nel dopoguerra in provincia, in quel di Rimini (ricostruita a Ostia!) che vorrebbero fare chissà cosa. Alla fine uno di loro partirà verso Roma per fare il cinema, come Sorrentino alla fine di “E’ stata la mano di dio”. Sordi grandioso.
Su Cine 34 all’1, 15 passa “All’ultima spiaggia”, opera prima di Gianluca Ansanelli. Carino, pulito, senza troppe battute volgari, malgrado la presenza di comici romani come Pablo e Pedro (“Ha segnato la Lazio… che giornata de mmerda!”), Antonio Giuliani o Alessandro Di Carlo.
Si segnalano il ritorno al cinema del cabarettista napoletano Carmine Faraco al cinema dopo trent’anni d’assenza (ha una filmografia pesante, da “Sogni d’oro” di Moretti a “W la foca” di Cicero) e l’effetto stracult di Aurora Cossio, allora fidanzata di Berlusconi, presentata nel press book come “laureata in psicologia” (ma guarda…), nella parte di una moglie sudamericana un po’ mignotta che ha girato il porno “Indiana Giones alla ricerca della topa verde”.
Un po’ deludente per chi cercava il vecchio trash, offre però l’incredibile video “Abballammo chesta canzone tutti quante co ’a panza a’ fori” opera dell’indimenticabile cantante napoletano Mimmo Dany.
Su Iris all’1, 25 occhio al bellissimo e violentissimo western con indiani “Passaggio a Nord Ovest”, primo film a colori girato da King Vidor nel 1940 con Spencer Tracy, Robert Young Ruth Hussey e Walter Brennan. Basato sul best sellers di Keneth Roberts del 1936, è la storia dei Rogers’s Rangers, cioè la militia comandata nel 1700 dal mitico maggiore Rogers, Spencer Tracy, che combatterono storiche battaglie durante la guerra coi francesi e con i loro alleati indiani.
Il film era previsto in due parti, e la seconda doveva trattare solo della ricerca del passaggio a Nord Ovest, come da titolo, ma il primo film ebbe talo problemi di realizzazione e allungamenti, che la seconda non si girò mai.
La MGM aveva affidato il film a W. S. Van Dyke, che girò moltissime scene di natura e backgrounds in Idaho quando fece i sopralluoghi per le location, ma il film venne poi affidato a King Vidor perché Van Dyke aveva un altro film da completare. Qualche scena venne girata anche da Jack Conway.
Su Rai Uno all’1, 55 arriva “I motorizzati” diretto da Camillo Mastrocinque e scritto da Castellano e Pipolo con Walter Chiari, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, protagonisti di episodi tutti centrati sulla passione per le auto. C’è una cornice, con un narratore, che è un buffo Alberto Bonucci, che poi venne tagliato al montaggio in certe copie, perché “fermava un po’ il ritmo”, ricordava Pipolo (“La fabbrica del riso”), anche se nella copia che ho visto, restaurata dal Luce, c’è.
Franca Valeri fa una moglie insopportabile ma moderna (“Io sono di quelle che hanno sostenuto la svolta a sinistra”), mentre il marito Aroldo Tieri si lancia in brutte espressioni da maniaco della strada (“eh la puttana!” – “li mortacci vostri”).
Notevolissima l’entrata coatta di Mario Brega nell’episodio di Walter Chiari come padre di una bambina che aveva gettato le chiavi dell’auto di Chiari nell’acqua.
Su Cine 34 alle 2, 50 vedo invece “La bellezza di Ippolita” diretto da Giancarlo Zagni e tratto dal romanzo di Elio Bartolini con Gina Lollobrigida, Enrico Maria Salerno, Milva e Carlo Giuffrè. Storia di corna, benzinai arrapati, ex-ballerine pronte a vendicarsi. Del tutto scomparso dopo la sua uscita, andrebbe data un’occhiata a “Chiari di luna” di e con Lello Arena, Rete 4 alle 3, 10.
Con lui trovate Tosca D’Aquino, Julia Nickson, Giovanni Mauriello. Leggo solo recensione negative, ma temo che nessuno lo abbia davvero visto.
Su Rai Movie alle 3, 20 torna “2022: i sopravvissuti” di Richard Fleischer con Charlton Heston alle prese con un futuro non così roseo. Ultimo film di Edward G. Robinson, ma ci sono anche Joseph Cotten, Chuck Connors, Trish Van Devere e Paula Kelly. Tutto il film è costruito sul cibo del 2000, il soylent green. Ma di cosa è fatto il soylent green?
Tutto si chiude sull’ottimo eurospy “Bersaglio mobile” di Sergio Corbucci con Ty Hardin, Paola Pitagora, Vittorio Caprioli e Gordon Mitchell, un film che Quentin Tarantino ha letteralmente inglobato per “C’era una volta a Hollywood”. Quando il personaggio di Di Caprio torna dall’Italia ha lo stesso cappello che porta Ty Hardin nel film. Molte scene sono proprio le stesse del film di Corbucci. La chiudo qui.
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