catherine spaak jean louis trintignant il sorpasso
Marco Giusti per Dagospia
E stasera che vediamo? Vedo che Sky ha deciso di omaggiare Catherine Spaak, da poco scomparsa, con due grandi classici, “Il sorpasso” di Dino Risi e “Febbre da cavallo” di Steno, due film bellissimi, per carità, ma dove la sua figura è comunque complementare agli strabordanti protagonisti maschili.
Avrei preferito film come “Madamigella di Maupin” di Mauro Bolognini o “Una ragazza piuttosto complicata” di Damiano Damiani o gli ormai introvabili (o sbaglio?) “Non faccio la guerra faccio l’amore” di Franco Rossi o il suo unico spaghetti western, “Take a Hard Way” di Antonio Margheriti dove è l’unica donna tra Lee Van Cleef e ben tre star della blaxploitation come Jim Brown, Fred Williamson e Jim Kelly.
non faccio la guerra faccio lamore
Su Prime avete la versione definitiva di “Justice League”, ribattezzata appaunto “Zack Snyder’s Justice League”, ma anche il recentissimo “Belli ciao”, cioè i foggiani Pio e Amedeo rivisti e corretti dal barese Gennaro Nunziante come comici civili e puliti.
C’è anche il notevole “L’eredità Ferramonti” di Mauro Bolognini con Catherine Deneuve. In chiaro in prima serata vi segnalo su Rai uno il grande affresco sulla vita al femminile nel grande Sud razzista con complessi rapporti tra cameriere nere e padrone ovviamente bianche, “The Help” di Tate Taylor con Jessica Chastain, Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard e Sissy Spacek. Allora sembrò una cosa nuova, oggi, magari è ritenuto un film politicamente scorretto.
Su Iris alle 21 arriva la versione del “Poseidon” diretta nel 2006 dal tedesco Wolfgang Petersen con Kurt Russell, Josh Lucas Richard Dreyfuss, Jacinda Barrett, che non ha lasciato grande impronta di sé nella storia del cinema. Non mi fece impazzire, anche se è un film alquanto originale e interessante, “Downsizing” di Alexander Payne con Matt Damon, Kristen Wing, Christoph Waltz, Udo Kier, Hong Chau, Canale 20 alle 21, 05, satira a metà tra medicin-fiction e ecologismo alla Oukja, anche se il film non perde il consueto tipo di messa in scena minimale e supersobria del regista.
Payne e il suo sceneggiatore Jim Taylor si avventurano in un soggetto fantascientifico, sulla quale hanno molto lavorato, che parrebbe più adatto a un Michel Gondry o a un film animato della Pixar (“a Pixar movie on acid” lo definisce Variety). In un futuro identico al nostro un gruppo di scienziati norvegesi scopre il modo di rimpicciolire gli esseri umani. In questo modo si potrà salvare l’umanità soffocata dai rifiuti e dai cambiamenti climatici.
Catherine Spaak Vittorio Gassman - Il Sorpasso
Chi si rimpicciolirà contribuirà alla salvezza della specie sulla terra, anche se non potrà mai più ritornare come era prima. In America questo, però, significherà soprattutto cambiare vita radicalmente e diventare ricchi. Perché quello che una famiglia non si può permettere con lo stipendio, casa, assicurazione, divertimenti, diventa totalmente accessibile in un universo minuscolo.
ilenia pastorelli non ci resta che il crimine
Così un everyman americano di Omaha Steaks, Matt Damon, e sua moglie Audrey, la comica Kristen Wiig, decidono di farsi miniaturizzare e andare a vivere a Leisure Land. Ma le cose non andranno, ovviamente, come sperava Paul. E il suo viaggio nell’altro mondo gli aprirà gli occhi su ciò che sta veramente accadendo. Mettiamoci anche due buffi europei scatenati sui festini, Christoph Waltz e il grande Udo Kier, una profuga vietnamita ferita, Hong Chau, che diventerà il motore della vicenda. Un po’ confuso.
ilenia pastorelli non ci resta che il crimine
Su Canale 27 alle 21, 10 trovate “Lo spaccacuori” dei fratelli Farrelly con Ben Stiller e Michelle Monaghan, su Rai Movie alle 21, 10 “Non ci resta che il crimine” di Massimiliano Bruno con Giallini-Gassman-Tognazzi che vanno indietro nel tempo negli anni d’oro della Banda della Magliana e incontrano infatti il capo della banda, Edoardo Leo, con tanto di pupa del gangster, Ilenia Pastorelli. Aridanghete coi viaggi nel tempo, con la Roma violenta, le partite della Nazionale, lo spot del Pennello Cinghiale.
Anche se molto ci sarebbe da dire sul film, che Max Bruno ha scritto assieme a Nicola Guaglianone e Menotti, riguardo al funzionamento non proprio perfetto della storia, perché è tutto un po’ rabberciato, riconosco che alla fine, non è male, specialmente rispetto ai due successivi episodi, scritti senza Guaglianone e Menotti.
Marco Giallini fa ridere più del solito, Alessandro Gassman ha un ruolo estremamente sobrio di tontolone fedele alla moglie, che non tromba da sei anni, che fa impazzire Ilenia Pastorelli, e i due costruiscono delle scene davvero divertenti, Gian Marco Tognazzi fa uno sfigato che diventa un duro di gran classe, Edoardo Leo funziona bene come cattivo, ci sono due tre attori stracult notevoli, da Emmanuele Bevilacqua, scoperta di Claudio Caligari, come Er Bove, a Fabio Ferri, ma dov’era finito?, come pugliese gay. E Ilenia Pastorelli, sì lo so che fa sempre la stessa parte, ma in mano ai dialoghi di Guaglianone, funziona benissimo. Anche se esagera un po’ a mostrare troppo il sedere. Ma forse non è il difetto maggiore del film.
Su La5 alle 21, 10 avete un classico di John Travolta in coppia con Olivia Newton-John come “Grease” di Randall Kleiser. Adorato da tutti, a cominciare da John Waters, che ne era assolutamente rapito. Su Cielo alle 21, 15 potete vedere “Super Storm . L’ultima tempesta” di Sheldon Wilson con David Sutcliffe Mitch Pileggi. Mai sentito.
Una vera sorpresa, lo dico a Dago che è un fan di Maria De Biase dopo averla vista a LOL, “Vengo anch’io”, piccolo film comico scritto, diretto e interpretato da Maria De Biase assieme al marito Corrado Nuzzo. “Mi hai riconosciuto dal profilo di #cartogheter?” – “No, dalla macchina di merda”.
Buone notizie, scrivevo quando uscì, un ottimo esordio comico italiano, cattivo, aggressivo, divertente, politicamente scorretto e pieno di battute pesanti. Non a caso il film vanta la produzione di Attilio De Razza-Ficarra&Picone e collaboratori eccellenti alla sceneggiatura come Edoardo De Angelis. Brutti, sfigati e cattivi, Corrado e Maria sono due buffi rifiuti della società patinata di oggi che si incontrano casualmente per un viaggio verso il Salento, ormai territorio cinquestelle.
Lui, Corrado, imbottito di farmaci di ogni tipo, è un reduce di una sinistra scomparsa (“Anche io avevo dei sogni, poi il comunismo è crollato, il muro è caduto, la Seat Marbella non la producono più…”) che va in Salento per suicidarsi. Lei, Maria, appena uscita di prigione per aver accoltellato quello che pensava fosse l’uomo che l’aveva messa incinta diciotto anni prima, va a Brindisi a trovare la figlia, Cristel Caccetta. In auto con loro un buffo ragazzetto con la sindrome di Asperger, in grado di dire solo la verità.
Attraversano un’Italia desolata dove anche i ristoratori della costa marchigiana sembrano diventati tutti leghisti alla Traini. “Uccidili tutti: non ne voglio che rimanga uno vivo. Sti meridionali ‘emmerda”, dice il pur napoletanissimo Francesco Paolantoni. Ovviamente tra il depresso di sinistra pronto al suicidio e l’ex galeotta con la borsetta piena di sex toys (“è un byte, la notte digrigno”) scoppia la scintilla, anche se a lui non tirava più da tempo. In fondo, Maria è romantica, tanto che si ricorda ancora il complimento che le fece l’uomo che la mise incinta, “Che bello culo che teni”.
In seconda serata, tra un bel po’ di repliche, “Insieme per forza” di Frank Coraci con Drew Barrymore e Adam Sandler su Canale 27 alle 22, 45, “L’occhio del ciclone” di Bertrand Tavernier con Tommy lee Jones, John Goodman, Kelly McDonald, Mary Steenburger, TV8 alle 23, 15, compare il cultissimo “Footloose” di Howard Ross con Kevin Bacon, Lori Singer, Dianne Wiestm John Lithgow, La5 alle 23, 20.
Rai Movie alle 23, 25 propone il curioso anche se non del tutto riuscito “Il tuttofare”, scritto e diretto da Valerio Attanasio, già sceneggiatore di “Smetto quando voglio”, che offre a Sergio Castellitto l’occasione di interpretare un personaggio molto sopra le righe, il penalista Toti Bellastella, che racchiude un po’ tutti gli avvocati affabulatori e trafficoni del cinema e della realtà italiana.
Difensore di mafiosi e politici, massone, cocainomane, bugiardo, sfruttatore, adultero, Toti deve la sua fortuna ai soldi della moglie, Elena Sofia Ricci, e ha uno stuolo di praticanti assolutamente devoti, dei quali storpia regolarmente il nome. Così il giovane Arnaldo… Alfredo… Ascanio… Antonio Bonocore, interpretato da Guglielmo Poggi con molta grinta, 300 euro al mese, che arriva da fuori Roma dopo due ore e mezzo di viaggio, diventa molto più di un praticante supersfruttato, il suo agnello sacrificale.
A Toti non basta che Antonio faccia anche da cuoco e cameriere in studio, gli propone una specie di contratto regolare a patto che sposi la sua amante sudamericana, Clara Alonso, che si rivelerà pure incinta. Come se non bastasse, quando il professore finirà in galera per qualcosa come 22 milioni di euro frodati al fisco, Antonio dovrà risolvere in tribunale il caso di un mafioso che Toti ha convinto al cambio di sesso per evitare l’ergastolo. Il cast, anche quello secondario, è di gran classe, con Tonino Taiuti, uno dei più grandi attori teatrali napoletani che abbiamo, come padre di Poggi, e i cattivi Mimmo Mignemi, Domenico Cantamore, ecc., tutti molto stracult.
Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione
Su La7D alle 23, 30 trovate “Studio 54” di Mark Christopher con Ryan Phillippe, Selma Hayek, Sela Ward, Mike Myers. Su Cine 34 alle 00, 29 tornano Franco e Ciccio nel divertente ma veramente girato in cinque giorni “Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione”, firmato da Marino Girolami ma diretto in segreto dal figlio, Enzo G. Castellari con una Edwige Fenech, figlia del fascistone del paese che si professa maoista e gira in minigonna inguinale.
don franco e don ciccio nell’anno della contestazione 2
Su Iris alle 00, 35 torna il bel western di Robert Aldrich con Burt Lancaster protagonista “Nessuna pietà per Ulzana”. Su Cielo alle 00, 45 trovate invece una commedia sexy siciliana più mélo che commedia firmata da Fernando Di Leo, “La seduzione” con Lisa Gastoni e Jenny Tamburi, madre e figlia, nella focosa Sicilia anni 60, che si contendono il maschio Maurice Ronet.
Il film ebbe molti problemi di censura e fu un vero caso a suo tempo. Jenny Tamburi entrò nella produzione all’ultimo momento, in sostituzione di Ornella Muti, per volontà della Gastoni. Lo stesso Di Leo lo ricordava sulle pagine di Nocturno: «Ma non sono pentito della disgrazia che mi successe… Perché sennò era ovvio che la Muti uno se la volesse scopare e non ci sarebbe stata nessuna seduzione da parte della ragazzina al buon Ronet. Quando vide Ornella, la Gastoni ebbe quello che a Roma si dice lo sturbo, mi pregò: ‘Se io devo venire a fare la bella donna e poi arriva questa ragazzetta, ho chiuso…’. Aveva ragione. Anche cinematograficamente.
maurice ronet jenny tamburi la seduzione
Bisognava prendere una ragazza meno sexy di quanto fosse la Muti, altrimenti Maurice Ronet sarebbe caduto nel peccato senza possibilità di scampo. Mentre giocate così, con la Tamburi, le scene di seduzione della ragazzina, poco appariscente ma con la forza dell’adolescenza, funzionarono molto meglio».
Jenny Tambury ricordò più tardi, a Nocturno: «Con la Gastoni i rapporti erano tesi, anche perché lo schiaffo che mi diede all’epoca era vero. Il problema credo fosse che Lisa è sempre stata una donna molto bella e non accettava di invecchiare. Mi sono trovata invece molto bene con Maurice Ronet, m’ero presa pure una cottarella per lui».
Su Rete 4 alle 00, 50 troviamo un giovane Pietro Castellitto che ha le dote giuste per fare lo stallone dei film hard in “E’ nata una stella” di Lucio Pellegrini. Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo sono i fortunati genitori. Su Rai Movie all’1, 10 passa quello che è forse il miglior film di Paolo Franchi, “Dove non ho mai abitato”, bel ritorno alla storia d’amore romantica borghese e ai toni di commedia cechoviani.
Costruito per una grande prova di attrice di Emmanuelle Devos, Francesca, che si divide fra tre uomini, un padre forte e malato, Manfredi, Giulio Brogi, un marito francese, ricco e accudente ma un po’ opaco, Benoit, Hyppolite Girardot, e il bell’architetto Massimo, Fabrizio Gifuni, incapace di andare fino in fondo nella vita come nell’amore, ci allontana dalle ambientazioni consuete della periferia di Roma e Napoli, per portarci a Torino e a Parigi, in un mondo alto-borghese fatto di architetti e banchieri.
Francesca, alla morte della madre, aveva deciso di lasciare il padre Manfredi, sposandosi un ricco banchiere, Benoit, e abbandonando la professione di architetto che aveva appena intrapreso. Vent’anni dopo, il padre, malato, le chiede di aiutare il suo primo architetto e figlio mancato, Massimo, nella progettazione di una casa per una coppia di giovani ricchi, Paolo e Giulia.
Pur non volendolo fare, Francesca si lascia convincere e piano piano ritrova l’amore innamorandosi di Massimo e la voglia di lavorare. Ma arriverà naturalmente al punto di dover scegliere fra l’amore e la fuga. Ben sapendo che anche il suo amore non è che una trappola-regalo che le ha teso il padre per svegliarla sì da un matrimonio stanco, ma anche per tenerla sotto il suo controllo.
luciana littizzetto e’ nata una star?
Tragiche decisioni, insomma, ci attendono, drammi non vissuti completamente o abbandonati a metà. Nella notte sempre più buia non vi consiglio lo stanco parodistico “Il prigioniero di Zenda” pur diretto da un nome di pregio come Richard Quine e interpretato da un campione come Peter Sellers, ma ci sono anche Elke Sommer e Lynne Frederick, allora moglie del comico, Iris all’1, 20.
Non ricordo come imperdibile “Miss Sloane” di John Madden, pur costruito per il lancio della stella di jessica Chastain, Rai Movie alle 2, 50. Mi vedrei invece “Il Bounty” nella versione diretta da Roger Donaldson, regista non proprio personale, con un cast da paura, Mel Gibson, Anthony Hopkins, Daniel Day Lewis e Edward Fox, Iris alle 3, 10.
E’ quasi una rarità il film di avventurieri “Fuori il malloppo” di Jean Herman con Claudia Cardinale, Rete 4 alle 3. Ma il film più di culto e più spericolato della nottata, anche se non lo vedrete con le scene hard (see… vi sarebbe piaciuto…) è senza dubbio “Calde labbre - Excitation” di Demofilo Fidani, che si firma per l’occasione Danilo Dani, storia lesbo con Leonora Fani e la scostumatissima Claudine Beccarie, con dialoghi rivisti dal poeta Marco Gherardi. La Fani non ha scene hard, si scatena però in una scena lesbo girata solo per il mercato estero. Fidani mi raccontò di averle lasciate sole con la macchina da presa e di essersene andato.
“Questa scena si svolge in una notte che piove e la ragazza ha paura dei lampi, perché le ricordano la notte che è morto il padre, Lei aveva assistito a una scena violenta tra il padre e la madre. Da quel momento per lei c’è stato un blocco psicologico, E’ traumatizzata. E
prova affetto solo bei confronti di questa governante. Così in quella notte che piove lei finisce in camera della Beccarie. Ho girato questa scena a letto con le due che si baciano, si abbracciano, e loro si erano eccitate veramente. Ho dato lo stop e sono uscito. Ho detto all’operatore: Senti, se vogliono girare ancora, gira qualche cosa, che poi mi serve da dare agli americani.
E poi questi rulli li ho fati alla distributrice francese per il montaggio, ma lei non li ha saputi inserire bene e ha mantenuto il film come era in italiano. Il distributore americano, invece, lo ha montato molto bene, ha preso il film ha avuto l’autorizzazione da me di farsi un controtipo del negativo e di lavorarlo come voleva e quindi ha fatto un grossissimo affare”. Mi piacerebbe molto anche vedere il rarissimo “Sempre più difficile” di Piero Ballerini con Germana Paolieri, Nerio Bernardi, Clelia Matania, Rete 4 alle 4, 40.
Chiudo sull’avventuroso con John Drew Barrymore, che allora stava fisso a Roma e era il re delle serate alcoliche di Via Veneto, “Col ferro e col fuoco” di Fernando Cerchio con Jeanne Crain, Pierre Brice e Akim Tamiroff, Rai Movie alle 5.