Marco Giusti per Dagospia
Ma stasera ci tocca ancora Sanremo o abbiamo qualche film imperdibile da vedere a tutti i costi? Vediamo. Devo dire che ci sono buoni film in chiaro in prima serata. Come “Gosford Park” di Robert Altman con un cast impressionante Helen Mirren, Michael Gambon, Kristin Scott Thomas, Alan Bates, Clive Owen, Charles Dance, Jeremy Northam, Maggie Smith, Ryan Phillippe, Tv2000 alle 21, 10. Scritto da Julian Fellowes, precede tutta la saga di “Dowtown Abbey” e la precede. Solo che Altman si dimostra qui ancora il regista meravigliosa che era.
In grado cioè di far funzionare tutti i livelli della storia, sia quello dei ricchi padroni inglesi sia quello della servitù con mille regole e capi e capetti. Meglio di Sanremo? Se non lo avete visto sì. Adoro anche i sofisticati trafficanti di Laguna Beach ideati da Don Winslow, belli e scopatori con triangolo amoroso dichiarato, due uomini e una donna, Taylor Kitsch, Aaron Johnson e Blake Lively, che si mettono contro il cartello dei narcos della potente Salma Hayek in “Le belve” diretto da Oliver Stone, Canale 20 alle 21, 05. Ci sono anche Benicio Del Toro e John Travolta.
edwige fenech il vizio di famiglia
Per i nostalgici della commedia sexy passa su Cine 34 alle 21 il fondamentale “Il vizio di famiglia” di Mariano Laurenti con Renzo Montagnani, Edwige Fenech, Gigi Ballista. E’ qui che Montagnani, arrapatissimo, viene ribattezzato da Edwige come il Maiorca della scopata”. E’ incredibile la scena in piscina con Montagnani che si ferma per guardare il nudo di Edwige commentando con una marea di Ohiohiohi. “Nel Vizio di famiglia”, raccontava il vecchio Laurenti, “ci inventammo quello che spiava la Fenech e la fotografava mentre lei prendeva il sole; era una cosa vecchia ma girata in maniera particolare: bisognava sempre coinvolgere il pubblico. Erano anche stratagemmi per mostrare ma senza incappare nella censura”.
Su Iris alle 21 avete invece un film importante di Clint Eastwood, il biopic su J. Edgar Hoover, cioè “J. Edgar” con Leonardo DiCaprio proprio nel ruolo di Hoover, Naomi Watts, Josh Lucas, Lea Thompson, Ed Westwick, Armie Hammer. E’ una buona alternativa a Sanremo anche “Un giorno di pioggia a New York” di Woody Allen con Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law, Diego Luna, Liev Schreiber, Rai Movie 21, 10, con due giovani studente, Gatsby e Ashleigh, Chalamet e Fanning, che decidono di passare un giorno a New York, e a causa della pioggia si perdono, hanno delle loro avventure, per poi ritrovarsi. Trama già sentita? Ovvio.
E’ quella, identica, di “Lo sceicco bianco” di Fellini, già utilizzata dallo stesso Allen in un episodio di “To Rome With Love”. Non so sei sia un molestatore, e questo film ebbe dei problemi a uscire, ma quel che è sicuro è che Allen non è mai così originale nella scelta dei soggetti. Molto più originale, allora, Pedro Almodovar con le ragazze torere, le ragazze in coma, gli infermieri innamorati di “Parla con lei”, il film che lanciò lo strepitoso Javier Cámara come l’infermiere Benigno, Rosario Flores, Dario Grandinetti, Leonor Watling, Elena Anaya, Geraldine Chaplin, ma ci sono anche Pina Bausch e Caetano Veloso che canta “Cucurucu Paloma”, Cielo alle 21, 15. Il film vinse l’Oscar per la Migliore Sceneggiatura originale. Assolutamente da rivedere.
Come alternativa a Anna Oxa e a Albano propongo “La Traviata” di Franco Zeffirelli con Teresa Stratas, Placido Domingo, Cornell MacNeill, Alan Monk, Rai 5 alle 21, 15. Mai visto (da me). La proposta alternativa di Canale 5 alle 21, 20 è la commedia “La casa di famiglia” di Augusto Fornari con Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Matilde Gioli, dove quattro fratelli con padre in coma da quattro anni, gli hanno appena venduto la casa e i mobili quando il vecchio genitore si riprende e vuole tornare a casa sua. Cosa fare?
Sono uno dei pochi fan, invece, del bel thrillerone con protagoniste tutte donne forti “Widows – Eredità criminale” diretto da Steve McQueen con Viola Davis, Michelle Rodriguez, Elizabeth Debicki, Cynthia Erivo, Liam Neeson, Rai Due alle 21, 20. Cosa fare quando tuo marito ci lascia la pelle insieme ai suoi soci durante una rapina e la tua eredità è un conticino da pagare di due milioni di dollari con i peggiori gangster in circolazione che proprio il tuo defunto consorte ha rapinato? Metti su una banda di vedove criminali pronte a ripetere le azioni dei mariti per salvarti la pelle e regolare i conti.
Questa l’idea di partenze del film del celebrato artista-regista nero-inglese Steve McQueen, scritto assieme alla Gillian Flynn di “Gone Girl”. Il tutto viene da una celebre serie inglese dei primi anni ’80, dove quattro donne di provenienza e di classe diversa si trovano costrette a mettersi insieme per salvarsi la vita. Così, la sindacalista-bibliotecaria nera Veronica Rawlins, Viola Davis, che perde il suo uomo Henry, Liam Neeson, bianco e irlandese, diventerà il capo della banda di ragazze, che comprende una latina, Michelle Rodriguez, una nera di estrazione popolare, Cynthia Erivo, e una bianca di origine polacca, Elizabeth Debicki.
Le quattro ragazze dovranno affrontare la banda dei fratelli Jamal e Jatenne Manning, cioè Brian Tyree Henry e Daniel Kaluuya, gangsters che stanno puntando alle elezioni nel 18° distretto di Chicago candidando uno dei due fratelli, Jamal, ma anche la gang, più in guanti bianchi, della famiglia irlandese Mulligan, composta dal vecchio padre Robert Duvall e dal figlio Colin Farrell, che da anni e anni conserva il potere sul distretto. Steve McQueen non lavora però sui meccanismi del thriller, che poi diventerà un vero e proprio giallo, forse anche non completamente riuscito, quanto sui personaggi.
E non avevamo mai visto prima un’attenzione fisica così forte per Viola Davis, al punto che la sua passione d’amore per il marito bianco Liam Neeson, è più forte della storia che vive. Qua e là, Steve McQueen sparge con sapienza delle battute sull’arte contemporanea, “Hai comprato della carta da parati da 50 mila dollari”, dice il padre Duvall al figlio Farrell. “No, ho comprato arte!”, risponde lui. “Carta da parati!” gli urla Duvall. Su Rai Tre alle 21, 20 passa un documentario sul Friuli e su Nazario Sauro, “Io ricordo – La terra dei miei padri” di Michelangelo Gratton. Vabbé:
In seconda serata la proposta più originale mi sembra quella di Rai Movie alle 22, 50, il curioso film di guerra di coproduzione nippo-americana “La tua pelle o la mia”, opera prima (e ultima) da regista di Frank Sinatra, che lo produce in proprio per la Warner Bros assieme a Kikumaru Okuda della Toho Film. Ci sono anche Clint Walker, il cantante Tommy Sands, all’epoca fidanzato di Nancy Sinatra, Tony Bill, Tatsuya Mihaski, Takeshi Kato. La storia vede un gruppo di marines ritrovarsi con un gruppo di giapponesi su un’isoletta del Pacifico.
Nel ricordo di allora non era un film riuscito, ma certo era alquanto stravagante per Sinatra esordire con un film così. Tutto girato alle Hawaii. Gli effetti speciali sono del grande Eiji Tsuburaya della Toho, lo stesso dei film di Godzilla. Sinatra avrebbe voluto al suo fianco Robert Mitchum al posto di Clint Walker. Sarebbe stata un’altra cosa. Ma Mitchum se la dette a gambe. E fece bene.
la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono
Su Cine 34 alle 22, 50 passa un altro film con Edwige Fenech, “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono” di Mariano Laurenti con Carlo Giuffrè, Didi Perego, Guido Leontini, Pino Ferrara. Molto divertente. Subito dopo arriva anche “La signora gioca bene a scopa” di Giuliano Carnimeo con Carlo Giuffrè, Edwige Fenech, Didi Perego, Franca Valeri, Oreste Lionello, Cine 34 alle 0, 45.
Tra tante repliche occhio a “Il prezzo dell’arte” di Régis Roinsard con Lambert Wilson, Alex Lawther, Eduardo Noriega, Olga Kurylenko, Riccardo Scamarcio, Rai Due alle 23, 35, dove tre i nove traduttori chiamati a lavorare sul manoscritto top secret di un celebre scrittore si nasconde una spia. Non capisco l’interesse dello spettatore, ma magari il film è divertente. Poi c’è Scamarcio… Ritroviamo Scamarcio protagonista anche di “Il testimone invisibile” di Stefano Mordini con Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio, Maria Paiato, Sara Cardinaletti, Canale 5 alle 0, 20.
Diciamo che un giovane imprenditore di successo milanese, Scamarcio, è accusato dell’omicidio della sua amante, Leone. Tutto depone contro di lui, visto che è stato trovato chiuso in una stanza d’albergo con il cadavere della ragazza ancora caldo e con l’arma del delitto in mano. Messo male, eh? Una avvocatessa, Maria Paiato, cerca di capire come si sono svolti i fatti, chi è davvero l’assassino, come si lega a tutto ciò la scomparsa misteriosa di un ragazzo del posto e come risolvere l’ingarbugliata situazione, visto che niente, ovviamente, è come sembra. Finalmente un buon giallo italiano, si dirà, anche se è un remake di un perfetto giallo spagnolo di due anni fa, Contratiempo di Orion Paulo. La moda del remake non finirà mai.
Su Rai Movie alle 0, 50 occhio all’ottimo “Posh” di Lone Scherfig con Max Irons, Sam Claflin, Douglas Booth, Holliday Grainger, Freddie Fox, Natalie Dormer, la commedia sulla corrotta gioventù di potere d’alta classe inglese che ha portato a Boris Johnson&Co. I protagonisti sono giovani studenti di Oxford, belli, ricchi, viziati, non troppo etero, facili al bere e a alzare le mani. Trattano le donne e i poveri come schiavi. Convinti che coi soldi si possa comprare tutto e che ben presto domineranno il mondo.
La storia di “Posh” in fondo la conosciamo, ma fa sempre un certo effetto fare un tuffo nella élite dei giovani inglesi ultrapariolini (posh vuol dire più o meno quello, anche se ti tratta di ragazzi ricchi e nobilastri vari) che già sanno che avranno i posti chiave nel controllo del paese. David Cameron e il sindaco di Londra, a esempio, vengono dalla ristretta cerchia del Bullingdon Club, che ha fornito la materia prima per la commedia di Lara Wade, “Posh”, rappresentata nel 2010 e nel 2012 a Londra con grande successo, che lei stessa ha scritto per il cinema.
Il Bullingdon Club diventa qui il Riot Club, ristretto e storico club della gioventù dorata di Oxford, che vede due giovani studentelli del primo anno, Miles, cioè Max Irons, e Alistair, cioè Sam Claflin, pronti a unirsi al tavolo dei dieci ragazzi fortunati che compongono il magico cerchio del potere. Se tutta la commedia era costruita sulla cena che i dieci ragazzi faranno in un risto-pub popolare un po’ fuori Oxford, dando vita a una serie di nefandezze che non andranno a finir bene, in questo caso si cerca di arrivare alla cena dopo aver descritto un po’ le storie dei due ragazzi protagonisti e il loro ingresso a Oxford.
Sceneggiato da Dudley Nichols, fotografato con un meraviglioso bianco e nero da Gabriel Figueroa, questo lo sapevo già a 12 anni, il film è tutto girato in Messico. Lo ha aiutato, come associato, ma sembrerebbe più una collaborazione sul posto soprattutto produttiva, il mitico Emilio Fernandez. Nei giornali americani si legge di un Ford che finisce la lavorazione una settimana e mezza prima del previsto.
In un’intervista lo stesso Ford parla del film, progettato due anni prima l’inizio della guerra, quando lesse un racconto di Graham Greene, “The Labyrinthines Ways”, e si disse che sarebbe stato bello farlo fuori da Hollywood, dai trucchi, dagli studi. Così cinque anni dopo, assieme al coproduttore Merian C. Cooper, si porta da Hollywood Henry Fonda, J. Carrol Naish e Ward Bond, e inizia a girare prima negli studi di Churubusco, poi in esterni a Cuernavaca, Taxco, Tepoztlán, Acapulco. Era un film che Ford amava molto.
Altre scelte notturne? “La proposta” di Lesli Linka Glatter con Kenneth Branagh, Madeleine Stowe, William Hurt, Blythe Danner, Iris alle 2, 05, è un melo ambientato nell’Inghilterra degli anni ’30 con una coppia che non può avere figli e si mette in mezzo un giovane studente. Ma le cose poi si complicano. Su Rete 4 alle 3, 50 arriva uno stracultone mai visti, “I poliziotti di Miami”, diretto da Alfonso Brescia, il re dei Merola movies, con Richard Roundtree, Michael J. Aronin, Harrison Muller, Dawn Baker. E qui chiudo.
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