Marco Giusti per Dagospia
In chiaro stasera c’è una bella scelta. Un capolavoro come “Un sacco bello”, opera prima di Carlo verdone, prodotto da Sergio Leone con Carlo Verdone, i mai dimenticati Mario Brega e Renato Scarpa, la spagnola Veronica Miriel, Isabella De Bernardi, Cine 34 alle 21, il colossale “King Kong” di Peter Jackson con Naomi Watts, Jack Black, Adrien Brody, Jamie Bell, Kyle Chandler, Andy Serkis, trucchi meravigliosi, visivamente uno spettacolo, Canale 20 alle 21, 05, il film che rivedeva le guerre indiane di John Ford, “Il grande sentiero”, con Richard Widmark, Carroll Baker, Karl Malden, James Stewart, Sal Mineo, Dolores Del Rio, Iris alle 21.
zanna bianca un piccolo grande lupo
E’ interessante anche il meno noto “Zanna Bianca, un piccolo grande lupo” di Randal Kleiser con Ethan Hawke, Klaus Maria Brandauer, Seymour Cassel, Tv2000 alle 20, 55. Rai Movie alle 21, 10 propone “Jumanji: The Next Level” di Jake Kasdan con il pelatone Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan, Alex Wolff, Madison Iseman. Non mi colpì granché, invece, “Georgetown”, rara regia di Christoph Waltz con lo stesso Christoph Waltz, Annette Bening, Vanessa Redgrave, Corey Hawkins, Laura de Carteret, Rai5 alle 21, 15, dove partendo da una cena di altissimo livello nei quartieri alti di Washington viene fuori la storia della coppia tedesca padrone di casa, lui di trent’anni più giovane, lei potentissima e del loro strano legame.
Ma c’è un delitto in agguato che rovinerà davvero la serata a tutti. Almeno quattro risate le fate col cafonissimo “Venom” di Ruben Fleischer con Tom Hardy che ha dentro di sé un orrendo essere alieno carnivoro, Riz Ahmed, Michelle Williams, Jenny Slate, Reid Scott, Scott Haze., Cielo alle 21, 15. Cosa ne scrissi quando uscì? Ecco… Che problema avete con Venom? E’ come un Gigino Di Maio che ha ingoiato Salvini, che ogni tanto sbotta, tira fuori la linguazza e magna qualche capoccia. Ma i due possono convivere ottimamente anche senza Conte.
Insomma, questo Venom, diretto non benissimo da Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad), interpretato da una superstar come Tom Hardy nel doppio ruolo di Eddie Brock, il cronista d’assalto un po’ sfigato, e il suo ospite alieno Venom, ma anche lui è un po’ sfigato sul suo pianeta, massacrato quasi unanimamente dalla critica, magari non è il massimo come messa in scena, ma alla fine contano più le meravigliose animazioni che danno vita a Venom, i suoi dialoghi con Tom Hardy, le grandi scene di inseguimenti per San Francisco, il bacio a tre fra Tom Hardy-Michelle Williams e Venom e le apparizioni di Woody Harrelson con la parrucca rossa di Cletus Kasady La storia, davvero, non ha né capo né coda, e Ruben Fleischer non riesce nemmeno a montare al meglio le scene più banali. Ma Tom Hardy è Tom Hardy, su.
Qui è un gionalista d’assalto Eddie Brock, tipo Sigfrido Ranucci di Report, che se la spassa con la bella avvocatessa Anne Weying, cioè Michelle Williams con caschetto biondo, quando rovina tutto andando a intervistare il potente Carlton Drake, il megacattivo interpretato da Riz Ahmed. Drake fa esperimenti poco etici, provando virus alieni su povera gente. Brock sbrocca e glielo dice. Ma si fa così? Drake lo fa licenziare in tronco dal suo editore fantoccio. Lui e la sua ragazza avvocatessa. Che, per reazione, lo molla. E il poro Brock sbroccato precipita proprio nella sfiga più nera, visto che nessuna emittente, nemmeno Tele Etna ne vuole sapere più niente di lui. Ritornerà a galla quando inghiotterà un alieno, certo Venom, proprio nel laboratorio misterioso di Carlton Drake, che cercava inutilmente di costruire un sembiante, cioè una creatura mezza umana-mezza aliena.
Ma morivano sempre tutti. Ci credo. Invece con Tom Hardy/Eddie Brock la cosa funziona e il mostro che ne viene fuori è una sorta di personaggio a due teste, un po’ buono e un po’ cattivo. Ma tutti e due vogliono riprendersi Michelle Williams. Il resto non ve lo dico. Rai Tre alle 21, 20 lancia “L’afide e la formica”, dramma calabro-musulmano diretto da Mario Vitale con Beppe Fiorello, Valentina Lodovini, Cristina Parku, Nadia Kibout, Alessio Praticò.
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Rai 4 alle 21, 20 propone invece il ben più spettacolare “Assassinio sull’Orient Express” di Kenneth Branagh con Kenneth Branagh coi baffoni di Hercules Poirot, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Penélope Cruz, Daisy Ridley. Vedendolo, per il pubblico di cinefili, è praticamente impossibile non pensare ala versione del 1974 diretta da Sidney Lumet con Albert Finney come Poirot, il celebre detective belga ideato da Agatha Christie, e un megacast capitanato da Lauren Bacall, Sean Connery, Richard Widmark e Ingrid Bergman, che vinse pure l’Oscar.
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E’ una versione molto classica del giallo della Christie e molto legata anche al film precedente, ha una bella sceneggiatura di Michael Green, una sontuosa scenografia di Jim Clay e una bellissima fotografia in 65 millimetri di Haris Zambarloukos, che utilizza la stessa cinepresa di Dunkirk e ci offre un’immagine ricchissima dei paesaggi nevosi, un po’ alla The Hateful Eight. Branagh, vecchia volpe pronto a tutto, che aveva già girato in 70 millimetri un lunghissimo Amleto all-star, forte della sua esperienza più che riuscita della Cenerentola per la Disney, adopera su Assassinio sull’Orient Express la stessa cura da remake di classe: Impaginazione curata, attenzione al cast, dove si uniscono nuovi volti graziosi, Daisy Ridley, a grandi star inglesi e americane, Judy Dench e Michelle Pfeiffer su tutti, e il sempre perfetto Derek Jacoby nel ruolo che nel 1974 fu di Sir John Gielgud.
assassinio sull’orient express
Finché il film sta dentro i confini del remake o del reboot, come volete, il film funziona bene. Le cose vanno meno bene quando si prendono altre strade e al posto della nanny svedese di Ingrid Bergman troviamo la nanny ispanica di Penelope Cruz, o al posto di Sean Connery come dottor Arbuthnot troviamo il medico nero Lesle Odon Jr. Inoltre, forse, ha ragione Anthony Lane sul “New Yorker, che il romanzo della Christie non è un capolavoro di Simenon, ma una macchina gialla che funziona solo se non sai chi è l’assassino”. Questo porta Branagh a giocare sul già visto del film di Lumet e a giocare tutto sulla sontuosità dell’immagine e sulla costruzione dei personaggi. Ma Lumet si bada bene di iniziare il giallo a Aleppo, dove iniziava la Christie, e sposta l’azione a Gerusalemme per non avere problemi con l’infamia della Aleppo di oggi. Per poi muoversi verso Istanbul e non affrontare l’orrore del Medio Oriente in fiamme degli ultimi anni.
robin williams matt damon will hunting. genio ribelle
Italia 1 alle 21, 20 propone “Will Hunting. Genio ribelle” di Gus Van Sant con Robin Williams, Matt Damon, Stellan Skarsgård, Minnie Driver, Ben Affleck. Si vede sempre con gran piacere. Rai 1 alle 21, 30 ripropone l’Eduardo di “Non ti pago” con Sergio Castellitto che fa il napoletano, cosa che ai napoletani non va proprio giù, diretto due anni fa da Edoardo De Angelis con Maria Pia Calzone, Pina Turco, Giovanni Ludeno, Gianluca De Gennaro.
Passiamo alla seconda serata con “Immortals”, polpettone americano in 3D da 75 milioni di dollari sulle avventure di Teseo, diretto dall’indiano-americano Tarsem Singh, campione nella pubblicità kitsch, ma poco in luce al cinema ( i mezzi flop “The Cell”, “The Fall”). Trionfò in tutto il mondo, questa storia di Teseo fintissima, ma non certo da noi. Troppo cafone. Il potentissimo e cattivissimo re Iperione, cioè Mickey Rourke con un elmo con le forbici in testa che fanno un po’ “turco napoletano”, vuole fare a pezzi gli Elleni e i loro Dei.
Così, alla ricerca del magico arco dell’Epiro, quasi una mitragliatrice, semina il terrore nella Grecia, taglia capocce, violenta tutte le donne, tira mazzate nelle palle degli avversari per azzerare la specie, tre sibille le arrostisce dentro un toro di bronzo e minaccia di liberare i Titani dalla prigione nella quale li avevano chiusi gli Dei dell’Olimpo. Il bel Teseo, il baldo Henry Cavill è il prescelto degli Dei per salvare la Grecia e tutto l’Olimpo. Lo ha cresciuto in segreto lo stesso Zeus, truccato però da vecchio, un John Hurt un po’ sprecato.
Il forzuto Teseo, con l’aiuto della sibilla vergine (ma lo sarà per poco) Fedra, cioè la bellissima Frieda Pinto, e del ladro Stavros (del tutto inventato), affronteranno Re Iperione e la sua accolita di mostri, già visti in troppi film, e avranno la meglio. Anche se nello scontro con i Titani, Zeus perderà gran parte della sua squadra olimpica, da Poseidone a Atena. Ora, passi per gli Dei che sembrano i supereroi di “X-Men”, comandati da Zeus, il Luke Evans di “Clash of the Titans”, ma come fanno a morire se sono immortali e anche il film si intitola “Immortals”? E dove è finito Minosse, re di Creta?
Del mito di Teseo ci rimane un bello scontro nel labirinto con il Minotauro, cioè un cattivo con la maschera da toro in testa, come ci aveva insegnato Fellini nel suo “Satyricon”. Ci rimane Fedra, che davvero sposò Teseo, anche se gli dette due figli e non uno (qui si vede solo Acamante). Ma ovviamente non c’è traccia di questa guerra da orbi con Iperione-Mickey Rourke. Su Cielo alle 23, 15 la commedia spagnola “Amor idiota” di Ventura Pons con Santi Millán, Mercè Pons, Marc Cartes, Jordi Dauder, Gonzalo Cunill, Andrea Fantoni.
Rai4 alle 23, 45 propone un horror messinese, “Cruel Peter”, scritto e diretto da Christian Bisceglia e Ascanio Malgarini con Henry Doutwhite, Rosie Fellner, Terence Booth, Zoe Nochi, Arcangelo Ciulla, Katia Greco, dove un non-morto si risveglia a un secolo di distanza dal terremoto di Messina che ne impedì l’uscita. Brrr…. Su Iris alle 23, 50 passa il divertente western comico “Il grande giorno di Jim Flagg” diretto da Burt Kennedy con Robert Mitchum, George Kennedy, Martin Balsam, David Carradine, Tina Louise , John Carradine. Era stao pensato per John Wayne. Italia 1 alle 23, 55 passa la commedia un po’ più moderna con tanto di viaggi nel tempo “Questione di tempo” diretto dalla specialista Richard Curtis con Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Lindsay Duncan, Tom Hollander.
Su Canale Nove a mezzanotte e 05 trovate “Superfantagenio”, commedia action di Bruno Corbucci con Bud Spencer, Luca Venantini, Janet Agren, Venantino Venantini, Julian Voloshin. Un filo meno complesso del kolossal di Christopher Nolan “Inception” con Joseph Gordon-Levitt, Leonardo DiCaprio, Ellen Page, Marion Cotillard, Cillian Murphy, Canale 20 alle 0, 40. Drammone sulla dittatura cilena è “D’amore e ombra”, diretto da Betty Kaplan, tratto dall’omonimo romanzo di Isabel Allende con Antonio Banderas, Jennifer Connelly, Stefania Sandrelli, Camilo Gallardo, Cielo all’1. Su Cine 34 all’1, 15 ritrovate il megaclassico “Vacanze in America” dei Vanzina con Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Antonella Interlenghi, Edwige Fenech.
Così così “La proposta” di Lesli Linka Glatter con Kenneth Branagh, Madeleine Stowe, William Hurt, Blythe Danner, Iris all’1, 35, drammone ambientato nella Boston del 1935 con un figlio che non nasce da una ricca coppia, risolta con l’inserimento di un maschio aitante che finirà per innamorarsi della donna scatenando l’inferno.
Su rete 4 alle 2, 35 trovate “La passeggiata”, rara regia di Renato Rascel, ispirato al racconto di Gogol ambientato però a Roma con lo stesso Rascel, Valentina Cortese, Giuseppe De Martino, Enzo Maggio, dove un modesto professore si innamora di una bella prostituta e perde il lavoro a scuola. Inoltre lei non si rende conto che lui sta sacrificando tutta la sua vita per lei. Chiuderei con “Piccola mia” diretto nel 1933 da Eugenio De Liguoro con Germana Paolieri, Ernesto Sabbatini, Ernesto Marini, Guido Celano. Anticotto.
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