LILLI GRUBER - CHE TEMPO CHE FA
NANNI MORETTI - CHE TEMPO CHE FA
Il divano dei giusti 4 ottobre
Marco Giusti per Dagospia
Dammi il tuo veleno… La vera notizia non è che “Tre piani” di Nanni Moretti, ieri quarto negli incassi con 148 mila euro, ha superato “Qui rido io” di Mario Martone con un incasso totale di 1,2 milioni di euro, ma che il potente “Venom: Let There Be Carnage” di Andy Serkis con il bisteccone Tom Hardy, che James Bond favoloso sarebbe stato…, in America ha incassato nel weekend 90 milioni di dollari, cioè più degli 80 che fece il primo, modesto, “Venom” nel 2018.
Superando così il record stagionale americano come se non ci fosse proprio il Covid, riportando la gente al cinema, e neanche i ragazzini, visto che è vietato, PG-13.
Tutto questo mentre “No Time To Die”, primo da noi con 2,5 milioni di euro nel weekend, solo ieri ha incassato 826 mila euro, è primo in ben 54 paesi, senza Usa e Cina, con un incasso di 119 milioni totali (in testa la Germania post-Merkel con 14 milioni, UK con 6, Giappone con 5,8), e “Dune”, terzo da noi con un totale di 5, 6, è arrivato a 100 milioni globali senza gli incassi di Usa e Cina.
nanni moretti a che tempo che fa
La strategia di distribuzione prevede infatti l’uscita di “No Time To Die” in America per l’8 ottobre e in Cina per il 29 ottobre mentre “Dune” uscirà, sia in Cina che in America il 22 ottobre. Ma se “No Time To Die” uscirà solo al cinema l’8 ottobre,
lilli gruber a che tempo che fa 2
“Dune” il 22 ottobre uscirà contemporaneamente sia al cinema che in streaming.
“Venom”, invece, che da noi vedremo in sala il 18 ottobre, uscirà in streaming il 1 novembre. Bel risiko, eh?
jacques charmelot e lilli gruber che tempo che fa
In tutto questo, solo per capire la potenza di fuoco che ha la Cina, il polpettone storico sulla Guerra di Corea “Battle at the Lake Changjin”, diretto da Chen Kaige, Dante Lam e Tsui Hark, in un mese di uscita è arrivato a un totalino di 203 milioni di dollari. E’ un mercato, insomma, che fa la differenza.
Ieri sera, mentre da Fazio venivano celebrati Lilli Gruber, che si impossessava subito del programma come se fosse sempre stato suo, e Nanni Moretti, che guardando il presentatore come un insetto, attaccava senza far nomi i registi infami che si sposano con Netflix, venivo salvato dalla solita epocale ricerca infruttuosa di thriller da divano, da una nuova efferata serie nordica con donne massacrate.
Non capisco perché le serie horror non vadano bene e quelle nordiche con mani e piedi tagliate nei boschi danesi sì…
Insomma, avviso che su Netflix c’è una nuova bella serie nordica in sole sei puntate, la danese “L’uomo della castagne”, tratta da un romanzo di Soren Sveistan e diretta da Mikkel Serup, la stessa coppia di “The Killing”, interpretata da Danica Curcic e da Mikkel Boe Folsgaard, piena di delitti efferati che vi terranno svegli sul divano.
Stasera in chiaro vi consiglio subito una rilettura del capolavoro di Sergio Leone “Per qualche dollaro in più” con Clint Eastwood, Lee Van Cleef e Gian Maria Volonté, Rai Movie alle 21, 10. Ricordate l’inizio? “Questo treno ferma a Tucumcari?!”, con Lee Van Cleef nel treno inquadrato proprio sulla falange del dito mancante che qualsiasi altro regista avrebbe nascosto.
clint eastwood lee van cleef per qualche dollaro in piu'
Se “Per un pugno di dollari” ci fece scoprire Clint Eastwood e la musica di Morricone, “Per qualche dollaro in più” ci fece scoprire Lee Van Cleef, oscuro caratterista già sulla via del declino in America.
Per il personaggio del colonnello Douglas Mortimer, spiegava lo stesso Leone “io volevo Lee Marvin. Partii da Roma un venerdì e il lunedì dovevo girare con lui a Cinecittà. Poco prima della partenza, arrivò una telefonata dell’agente di Marvin: il contratto era andato a monte perché Marvin aveva firmato per Cat Ballou. Ero disperato”.
nanni moretti a che tempo che fa
Poi pensa a Henry Fonda. Irraggiungibile. Per il momento... Poi a Robert Ryan... Arriva alla fine a Lee Van Cleef, che aveva fatto piccole parti anche in buoni western, come Bravados di Henry King, Il segno della legge di Anthony Mann, e Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann (“dove lo chiamavano mitragliatrice per come portava le pistole”).
lee van cleef per qualche dollaro in piu'
Leone non è del tutto convinto, “me lo ricordavo un po’ barbiere romano, tutto riccio moro, e questo mi preoccupava”. Alla ricerca di Lee Van Cleef scoprono che era stato a disintossicarsi dall’alcool in una clinica, che era finito in un canyon con la macchina e che era tutto pieno di placche e chiodi d’argento. Come lo vedono, però, sporco, a pezzi, è perfetto per la parte.
“Dissi a Ottavio Oppo [un organizzatore]: È talmente giusto per la parte che non ci voglio nemmeno parlare, perché magari ci parlo, non lo trovo intelligente e sbaglio, devi andare a scritturarlo subito”. Quando Lee Van Cleef capì che sarebbe stato il co-protagonista del film, per poco non svenne. Si mise a dividere con il suo agente i cinquemila dollari di anticipo come se avesse trovato una miniera d’oro.
“Diciamo che ero in basso”, ammetteva lo stesso Lee Van Cleef, “ero molto in basso. Non stavo combinando proprio niente. A Leone devo la mia carriera”. Dopo due giorni è a Cinecittà che prova la parte. Cotto e mangiato. Lee Van Cleef però è talmente a pezzi fisicamente, inoltre, che non può salire da solo a cavallo, ha bisogno della scala, come hanno ricordato tutti i registi che hanno lavorato con lui. Rimane sorpreso dei set italiani: “La cosa che mi colpì di più è stata che regista e operatore litigassero sul set, anche se dopo pochi minuti era tutto finito”.
Ad Alex Cox ha detto che non era un problema che Leone allora non parlasse l’inglese. “Io capivo perfettamente quello che voleva. Era tutto molto istintivo”.
Non vi va Leone? Avete sempre una doppietta di Pieraccioni su Cine 34, “Il pesce innamorato” alle 21 e “I laureati” alle 23. O il bellissimo primo film americano di Steve McQueen, “12 anni schiavo” con Chiwitel Eijofor, Michael Fassbender, Brad Pitt, Benedict Cumberbacht, storia di un nero istruito che precipita per 12 anni nel mondo della schiavitù sudista, vincitore di tre oscar nel 2013, miglior film, miglior sceneggiatura e migliore attrice non proitagonista, Lupita Nyong'o, Iris alle 21.
lilli gruber a che tempo che fa
Su Canale 20 alle 21 avete un action con Bruce Willis messo peggio di Lee Van Cleef, “Resa dei conti” di Max Adams. Su Rai Tre alle 21, 20 una commedia di successo (13 milioni di euro!) di Fausto Brizzi di ormai dodici anni fa, “Maschi contro femmine” con Paola Cortellesi, Alessandro Preziosi, Nicolas Vaporidis, perfino Paolo Ruffini e Chiara Francini, appena usciti dal mio programma “Bla Bla Bla” su Rai Due.
fatto di sangue fra due uomini per via di una vedova
In seconda serata darei un’occhiata all’opera prima di Paolo Sassanelli “Due piccoli italiani”, Rai 5 alle 22, 15, con lo stesso Sassanelli e Francesco Colella, mi rivedrei, ma è già passato troppe volte, il folle “Capitan Apache” di Alexander Singer con Lee Van Cleef con parrucchino che fa l’indiano detective, Rai Movie alle 23, 40.
Beh, mi rivedrei anche lo strepitoso “Paura e delirio a Las Vegas” di Terry Gilliam con Johnny Depp nei panni del giornalista di Rolling Stone Hunter S. Thompson e Benicio Del Toro come il suo amico samoano, il dottor Gonzo, Iris alle 23, 45.
Doveva girarlo Alex Cox che, ovviamente, litigò con la produzione, venne cacciato e venne chiamato al suo posto Terry Gilliam. Ne venne fuori un floppone, 18 milioni di dollari di budget, con tanto di effetti speciali superlusso, e un incasso di 10 milioni. Ma il film è una delizia e l’amicizia tra il vero Hunter S. Thompson e Johnny Depp così vera che andò avanti fino alla morte dello scrittore.
lilli gruber a che tempo che fa
Non mi perderei, fossi un fan dei Pearl Jam, neanche il documentario girato da Cameron Crowe “Pearl Jam Twenty” con interviste a Eddie Vedder, Chris Cornell e tutta la band, Rai 5 alle 23, 45.
Nella notte forse è l’occasione giusta per rivedersi sia “Pasqualino settebellezze” di Lina Wertmuller con Giancarlo Giannini in un ruolo ispirato a un parente stretto di Ciro Ippolito, Fernando Rey, Elena Fiore, Shirley Stoler, Cine 34 alle 00, 45, sia, subito dopo alle 2, 55, “Fatto di sangue fra due uomini per via di una vedova” della stessa Wertmuller col trio Giannini-Loren-Mastroianni . Ci sarebbe anche un buon disaster movie dedicato all’arrivo dell’Uragano Katrina, “Hours” di Eric Heisserer con Paul Walker e Genesis Rodriguez, Rai Movie all’1, 25, o la commedia con alieni “Miracolo sull’8° strada” di Matthew Robbins con la strepitosa coppia Hume Cronyn-Jessica Tandy, Iris alle 2, 05.
Per i fan di Renato Rascel, esisteranno ancora?, è imperdibile il suo unico film da regista, “La passeggiata”, tratto da Gogol, con Valentina Cortese, Paolo Stoppa, Giuseppe De Martino, Enzo Maggio, Cine 34 alle 2, 40.
Subito dopo, Cine 34 alle 4, 05, parte un ormai raro film con Carlo Delle Piane protagonista innamorato di Brooke Shields (non ci credete, vero?), “Un amore americano” diretto da Piero Schivazappa. C'è pure Memé Perlini!
omar sharif sophia loren c’era una volta
Tutto si chiude con il lontanissimo, ma ricordo bene i costumi di Coltellacci, i colori di Pasqualino De Santis, perfino Carlo Pisacane alias Capannelle che fa la strega, “C’era una volta” di Francesco Rosi, riscrittura de “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile e del seicento fantastico napoletano con Omar Sharif e Sophia Loren protagonisti.
Con loro ricordo anche Georges Wilson, Giacomo Furia, Enzo Cannavale e Dolores Del Rio. Sceneggiatura di Dudù La Capria e Giuseppe Patroni Griffi con aggiunta di Tonino Guerra. Non piacque a tutti, perché da Rosi ci si aspettavano solo opere importanti. E avevamo pure da criticare…
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