IL DIVANO DEI GIUSTI/ 1 – SU CANALE 27 ALLE 21,10 SVEGLIATE DAGO PERCHÉ FANNO UN FILM DI JOH WATERS CHE NON HA SICURAMENTE VISTO, “LA SIGNORA AMMAZZATUTTI” – SEMPRE IN PRIMA SERATA SU CIELO C'È “SCANDALO”, EROTICO D’AUTORE CON LISA GASTONI – IN SECONDA SERATA RAI MOVIE TRASMETTE “DI CHE SEGNO SEI?” DOVE TORNA IL NANDO MERICONI DI ALBERTO SORDI – SU RAI3 PASSA LA “LOLITA” - NELLA NOTTE SU CINE 34 TORNA “CHIAVI IN MANO” DI MARIANO LAURENTI CON MARTUFELLO, ANGELA CAVAGNA, CINZIA ROCCAFORTE

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Marco Giusti per Dagospia

 

She Hulk Attorney at Law She Hulk Attorney at Law

E stasera che vediamo? Io ieri sera, complice Quentin Tarantino che lo ha lanciato come la migliore produzione Marvel di sempre, mi sono visto su Disney+ la prima puntata di “She-Hulk: Attorney at Law” con Tatiana Maslany come l’avvocatessa di successo trentenne Jennifer Walters, cugina del Bruce Banner di Mark Ruffalo, già con mille problemi, che, complice un brutto incidente di macchina, si ritrova con lo stesso problemino del cugino.

 

Quando si incazza di brutto o si deve difendere, subentra la sua versione in verde Hulk, cioè She-Hulk, e così massacra di botte ogni genere di maschi prepotenti, stupratori o anche solamente asfissiante. Bella rivincita per tutte le donne.

 

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Devo dire che la serie è molto divertente, un filo fracassona, piena di cammei e di monologhi in macchina alla “Fleabag”, senza scordare che ci sono grandi riprese dei piedi della protagonista che devono aver esaltato il feticista di piedi Quentin. Da vedere. Come, del resto “Ms Marvel”.

 

 

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E in chiaro cosa abbiamo? Su Cine 34 avete l’ottimo poliziottesco di Umberto Lenzi “Napoli violenta” con Maurizio Merli, John Saxon, Barry Sullivan e Elio Zamuto e una musica favolosa e ancora celebre di Franco Micalizzi. Su Iris alle 21 sono parecchio interessato al western moderno con tanto di giallo “Frontera” di Michael Berry con Eva Longoria, Ed Harris, Michael Pena, Amy Madigan.

 

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Su Canale 27 alle 21,10 svegliate Dago perché fanno un film di Joh Waters che non ha sicuramente visto, “La signora ammazzatutti” con Kathleen Turner, Sam Waterston, Ricki Lake, Matthew Lillard, tentativo di combinare un film scorretto con Kathleen Turner che studia da serial killer e conosce a memoria le malefatte del suo idoli Ted Bundy, con un grottesco per il grande pubblico. Ovviamente il film era troppo stravagante per quel pubblico e forse lo era troppo poco per l’abituale pubblico di Waters. Da vedere o rivedere, però.

 

 

 

Da recuperare anche la commedia militare-hawaiiana di Cameron Crowe mai vista (almeno da me) e andata malissimo (magari ci sarà un perché) “Sotto il cielo delle Hawaii” o “Aloha” con Bradley Cooper, Emma Stone, Rachel McAdams, Bill Murray, Rai Movie alle 21, 10. Cooper, ritorna a Honolulu, ritrova un vecchio amore e si innamora di una pilotessa dell’Air Force. Mica male…

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Su La7 alle 21,15 un tardo, ma ottimo, thriller con spie e spioni al soldo della Cia che rovinano le vacanze di una famiglia di americani in Francia, diretto da Arthur Penn nel 1985, “Target – Scuola omicidi” con Gene Hackman, Matt Dillon, Gayle Hunnicutt. Su Cielo alle 21,15 Salvatore Samperi ritrova la star di “Grazie zia” Lisa Gastoni in “Scandalo”, altro erotico d’autore girato nel 1976. Con lei Franco Nero, Raymond Pellegrin, Andrèa Ferréol.

 

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La Gastoni, allora quarantenne, dichiarò ai giornali: “Se il nudo e gli amplessi sono giustificati dalla vicenda non li rifiuto. Non ho mai avuto falsi pudori. Direi invece che l'imbarazzo è tra la gente che mi sta intorno quando deve girare queste scene. Ma quando vedono che ho due tette e tutto il resto come ogni altra donna, l'atmosfera sul set si fa più distesa e si riprende a lavorare».

 

E Samperi riguardo a lei disse: «Fin dai tempi di Grazie zia aspettavo di poter girare un altro film con Lisa. Sa creare dei personaggi con i quali io mi sento in rapporto diretto. Con lei la macchina da presa si muove in un modo preciso, quasi da sola. Lei si muove sul set e io la seguo con un certo compiacimento, la vedo, la guardo e mi piace».

 

Per Ottavio Jemma, lo sceneggiatore, “Scandalo fu un brutto, velleitario soggetto che aspirava a dissacrare importanti tabù facendo vibrare le corde della tragedia. Niente di più lontano, a mio avviso, dalla sensibilità di Salvatore. E c’era poi stata, a parte il bravo Pellegrin, un’infelice scelta del cast: Franco Nero era assolutamente troppo vecchio per il ruolo e la Gastoni, così naturalmente ‘perfida’ per spontanea vocazione, non sarebbe mai riuscita a rappresentare ed esprimere la storia di una drammatica ‘caduta’ morale. Ebbi poi la sensazione che tra Salvatore e la Gastoni corresse una segreta, sotterranea tensione; come se tra i due ci fossero – dai tempi di Grazie zia – dei conti in sospeso”.

 

A sorpresa, tanti anni dopo, Samperi dice invece a “Amarcord” che “quel film mi piace molto. Mi sono avventurato in un campo che non era il mio, il melò, anche se però, tutto sommato, poteva rientrarvi pure Malizia… anche se c’erano delle situazioni comiche e le battute non mancavano”.

sms, sotto mentite spoglie. sms, sotto mentite spoglie.

 

Su Mediaset Extra alle 21, 15 passa invece il più recente “Il commissario Zagaria”, diretto da Antonello Grimaldi con Lino Banfi, Marco Cocci, Ana Caterina Morariu. L’idea era forse di farne una serie. Idea che evidentemente non funzionò. Su rete 4 alle 21,25 occhio alla commedia di Vincenzo Salemme “Sms. Sotto mentite spoglie” con Salemme, Panariello, Luisa Ranieri, Lucrezia Lante Della Rovere.

sms, sotto mentite spoglie sms, sotto mentite spoglie

 

In seconda serata ci sarebbero il poliziottesco con Maurizio Merli “Un poliziotto scomodo” di Stelvio Massi con Olga Karlatos, Massimo Serato, Cine 34 alle 22,55, il curioso “Eddie the Eagle” diretto da Dexter Fletcher con Taron Egerton nei panni del celebre saltatore con gli sci inglese, Hugh Jackman, Christopher Walken, Rai Movie alle 22, 55, “Di che segno sei?” commedia a episodi di Sergio Corbucci dove torna il Nando Mericoni di Alberto Sordi, l’americano a Roma. Lavora col nome di gorilla K-2 in una sorta di polizia privata che veglia sui ricconi e evita i rapimenti dei birbaccioni. Grandi apparizioni di Marcello Di Falco come il cameriere gay Cosimo, della servetta Marilda Donà.

 

 

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Nell’episodio di Paolo Villaggio, che non ricordo proprio, compaiono Giuliana Calandra, Carmen Russo al suo esordio cinematografico (pare) e il grande Lello Bersani. Non ricordo granché nemmeno dell’episodio di Pozzetto con Giovanna Ralli e Luciano Salce. Allora mi dava molta noia il doppiaggio di tutti e di tutto e trovavo proprio sciatto il cinema di Sergio Corbucci degli anni ’70 rispetto al suo grande periodo western di dieci anni prima.

 

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Piuttosto brutto “Immagini” di Christopher Hampton, mischione di film di denuncia sui desparecidos argentini del 1976 e le visioni del protagonista, Antonio Banderas, alla ricerca della moglie, Emma Thompson, giornalista scomparsa. Passano buoni film, però, come “Il segreto” di Jim Sheridan con Rooney Mara, Vanessa Redgrave, Rai 3 alle 23, 40, la “Lolita” di Adrian Lyne con Jeremy Irons, Dominique Swain, Melanie Griffith e Frank Langella, più rispettosa al testo di Nabokov di quella di Kubrick.

 

 

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E su La7 alle 23,45 l’impressionante “Diaz” di Daniele Vicari con Elio Germano, Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Renato Scarpa che nel 2012 cercò di ricostruire la verità sulla “macelleria messicana” operata dalla polizia prima alla Diaz e poi nel carcere di Bolzaneto durante il G8 di Genova, con il governo Berlusconi da poco insediato.

 

E’ un film importante, che ci permette di guardare a quei fatti senza la vergogna dei tanti anni che hanno visto i media e il nostro cinema considerare i fatti di Genova un tabù, impensabile da mettere in scena. Ma è lì, dopo quella violenza, voluta o comunque protetta dallo Stato, che tutte le speranze di “un mondo migliore possibile” di una intera generazione di ragazzi si sono infrante. Le ferite ancora aperte dei ragazzi di allora, sono in gran parte le ferite di chi aveva creduto possibile un cambiamento a inizio millennio e si è ritrovato stritolato nella strategia di potere berlusconiana e nell’indifferenza totale della sinistra ufficiale italiana.

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Con grande accortezza nel film, la dichiarazione reale di Berlusconi in tv sulla Diaz il giorno dopo, ci illumina non tanto sul mandante della macelleria, quanto sul comportamento di chi ne avrebbe beneficiato negli anni successivi. Ma il disastro, e questo “Diaz” lo racconta benissimo, non è stato solo italiano, ma europeo.

 

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Perché a Genova c’erano tedeschi, spagnoli, francesi. E la repressione poliziesca si è abbattuta su tutta una generazione di ragazzi europei. E dimostra quanto la repressione poliziesca di Genova abbia ridotto non tanto la voglia di apertura al mondo di una generazione, quanto il desiderio di trovare un mondo migliore in Italia. La vera tragedia non è stata tanto la “macelleria”, quanto la perdita di una speranza e di una giovinezza.

 

 

martufello angela cavagna chiavi in mano martufello angela cavagna chiavi in mano

Su Rai4 alle 0,30 avete il potente “Heat” di Michael Mann con Al Pacino che gioca al gatto e il topo con Robert De Niro, su Cine 34 alle 0,45 torna “Chiavi in mano” di Mariano Laurenti con Martufello, Angela Cavagna, Cinzia Roccaforte. Su Iris all’1,15 avete un finto Bruce Lee, “L’urlo di Chen terrorizza tutti i continenti” di Hsiung Ting-wu con Shangguan Ling-feng.

 

angela cavagna martufello chiavi in mano angela cavagna martufello chiavi in mano

Rai Tre all’1,40 inizia un’altra nottata dedicata a Mario Soldati, con “Fuga in Francia” con Folco Lulli, Pietro Germi, Rosi Mirafiore, e alle 3, 30 “Tragica notte” con Doris Duranti, Carlo Inchi, Andrea Checchi. Credo sia questo il film che vide Checchi protagonista di una storia celebre legata al cinema italiano del ventennio.

 

Si racconta che mentre giravano il film negli studi della Pisorno (pisa-livorno) in Toscana, in mezzo a festini a base di sesso e qualcosa di più, Checchi si divertisse un po’ troppo con Doris Duranti. La cosa arrivò alle orecchie di Luigi Freddi, a capo della cinematografia fascista, nonché amante della Duranti. E qui le storie hanno una doppia evoluzione.

 

 

zombi 3 zombi 3

Nel racconto che me ne fece il padre di Filippo Ceccarelli, a lungo organizzatore cinematografico, Freddi entrò nella camera della Duranti, che scopava con Checchi, e Checchi, alzandosi dal letto con l’attrezzo sguainato sembra che dicesse un fascistissimo ma non così gradito “A noi!”. Nella versione che me ne fece personalmente il più attendibile Alvaro Mancori, non era Checchi l’amante della Duranti, ma lui stesso, giovane operatore alla macchina del film (venne anche scoperto e punito con l’olio di ricino), cosa che ricorda anche la diva nelle sue memorie.

 

zombi 3. zombi 3.

Checchi però, nei festini scatenati del tempo, si divertiva a fare il giochetto dell’”A noi!” con una certa parte del corpo. Cosa che giunse alle orecchie di Freddi, amante ufficiale della Duranti, al punto che Checchi rischiava grosso. Fu Checchi in lacrime a chiedere alla Duranti di intercedere con Freddi. Cosa che la diva fece. Chiudo con “Zombi 3” di Lucio Fulci, che alle 5 su Italia 1 farà la sua bella figura.

 

 

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