Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo oggi? L’unico film, oltre tutto stracultissimo, che non trovate in tv stasera ma solo al cinema è lo scatenato “Gli anni amari” di Andrea Adriatico, biopic militante dedicato al più che militante Mario Mieli, nato a Milano nel 1952 e morto suicida nel 1983, attivista dei diritti degli omosessuali in Italia e fondatore del Fuori, performer e intellettuale, interpretato con giusta esuberanza da Nicola Di Benedetto. Il film lo segue dagli anni della sua protesta a scuola, il Liceo Parini di Milano, e in famiglia, alle sue performance eccentriche negli anni ’70.
Fra i tanti Mieli del panorama culturale e giornalistico italiano, Mario Mieli è un santino che davvero mancava alla collezione, ma forse è ancora una storia difficile, imbarazzante da affrontare. In tv stasera troverete una bella sfida in famiglia tra “Un americano a Roma”, La7 alle 21, 15, imbattibile capolavoro di papà Steno con Alberto Sordi, “Maccherone… m’hai provocato… e io te distruggo”, seguito sulla stessa rete da “Un giorno in pretura”, sempre di Steno, dove nasce il celebre personaggio sordiano di Nando Mericoni, “America’ facce Tarzan”, contro il cinecocomero vacanziero “Un’estate ai Caraibi” diretto da Carlo Vanzina, figlio di Steno, Cine 34 alle 21, 10, seguito dalla replica di “Un’estate al mare”.
Su “Un americano a Roma” che vi devo dire, su. Lo conosciamo tutti a mente, anche se non tutti sanno dell’apparizione di Ursula Andress come presentatrice tv che intervista un simil Rossellini o del vero set di artisti americani a Roma capitanato da Ivy Nicholson, celebre modella e poi musa della Factory di Andy Warhol negli anni '60.
Di “Un’estate ai Caraibi” dei Vanzina ricordo un ricco cast e una bell’aria del tempo, siamo nel 2009 con berlusconi ormai agli sgoccioli. Così troviamo Enrico Brignano faccendiere che accompagna il laido palazzinaro Maurizio Mattioli, meraviglioso!, in fuga quel di Antigua, Paolino Ruffini che scopre che la sua fidanzata, Martina Stella, lo tradisce con (sic) Paolo Conticini aitante dj, Biagio Izzo dentista, Gigi Proietti scommettitore incallito.
Mettiamoci anche una vagonata di figone dei bei tempi, da Alena Seredova a Jayde Nicole a Sascha Zacharias. Chissà che fine avranno fatto? C’è pure la rediviva Edelweiss. E’ il film più stracult della serata, mi sa. Se non ce la fate proprio con “Un’estate ai Caraibi”, e si può capire, avete il terribile biopic “Grace di Monaco” di Olivier Dehon con Nicole Kidman, Tim Roth, Paz Vega, Frank Langella su Rai Movie alle 21, 10.
Io non sono mai riuscito a vederlo tutto. Mi addormento sempre a metà. Su 7Gold alle 21, 15 avete un vecchio glorioso spaghetti western di Michele Lupo con Giuliano Gemma, “Arizona Colt”. Non avete idee di quanto avessi attesa l’uscita di questo film.
Con Gemma ci sono anche Corinne Marchand, Fernando Sancho e il grosso Nellone Pazzafini di Ostia. Bei tempi. Si Cielo alle 21, 15 i vecchi sporcaccioni daranno un’occhiata a “Histoire d’O – Ritorno a Roissy” di Eric Rochant con certa Sandra Wey, fredda bellezza olandese senza gran fascino, che fece poco e nulla sua prima che dopo. La ricordiamo in un film comico con Aldo Maccione prima e in “Senza scrupoli” di Tonino Valerii, dove è una ricca signora alto-borghese torinese che viene violentata dal malandrino napoletano Marzi C. Honorato mentre il marito è andato a vedere la Juve.
histoire d’o – ritorno a roissy
Sandra Wey si fermò lì. Abbandonò il set di un film di Stelvio Massi, “Taxi killer”, venne chiamata da Amsterdam per un erotico di Sergio Bergonzelli prodotto da Enzo Gallo da girare in quel di Lecco. Leggo su “Nocturno” i ricordi di Corrado Colombo, assistente di Bergonzelli: “Era di una bellezza folgorante: un metro e ottanta, fisico perfetto da mannequin, forme generose e un viso dai lineamenti molto disegnati, di grande carattere.
Una copia bella di Sigourney Weaver. Purtroppo, non sembrava più in grado di intendere e volere: sgranava i suoi splendidi occhi corvini e ti fissava spaventata, oppure scoppiava a piangere, giocherellava con le ciocche dei capelli e canticchiava canzoncine infantili, o farneticava sull’inquinamento, sull’abbattimento delle foreste per stampare giornali che nessuno legge… Era chiaro che non poteva sostenere la lavorazione di un film. Ma la faccenda era in corso con anticipi già versati, contratti firmati, cambiali allo sconto… “
Il suo posto venne preso da Valentine Demy, già pronta a una carriera nell’hard. Vedo però che stasera passa uno dei migliori film di Guillermo Del Toro, “Pacific Rim”, Italia 1 alle 21, 30, fumettone di fantasceinza cybernetica con Charlie Hunnan, Idris Elba e Ron Perlman. Mi piace molto. In seconda serata si passa dal film per signore dei Parioli “Il palazzo del Viceré” di Gurinder Chadha con Hugh Bonneville e Gillian Armstrong, Rai Movie alle 22, 50, al capolavoro di Paolo Villaggio e Neri Parenti “Fracchia la belva umana”, Rete 4 alle 23, 25, quello di Lino Banfi e della celebre scena dello stornellatore “E benvenuti a sti frocioni, grandi grossi e capoccioni e tu che sei un po’ fifì…”.
Ma il più bravo di tutti, qui, è Gigi Reder come mamma siciliana di Villaggio in versione Belva. Impagabile! Il film più stracult, e anche il meno visto, è però il quasi hard o quasi soft, tanto lo vedrete soft, “Nerone e Poppea” girato da Bruno Mattei e Antonio Passalia nel 1981 con il grande Piotr Stanislas, il Nerone che il mio amico Nick Di Gioia, che aveva un ruolino nel film, chiamava “sto cazzo di Piotr” perché era sempre pronto per le scene hard, e certa Patricia Derek come Poppea.
Costruito sul “Caligola” brassiano, girato contemporaneamente a “Caligola e Messalina”, con il solito repertorio di orge, amori con mammà, torture, castrazioni a gogò, ecc. All’1,35 fermi tutti che su Iris passa “Il bacio della pantera/Cat People” di Paul Schrader con Nastassja Kinski da urlo, Malcolm McDowell come fratellino incestuoso e sbrana-umani, John Heard, Annette O’Toole. E poi la musica di David Bowie, le scenografie di Nando Scarfiotti.
Lo ricordo come un film meravigliosi di anni ricchissimi, anche se vennero tagliate le scene con la vera mamma-pantera di Nastassja Kinski e molti suoi nudi frontali. "In precedenza”, ha detto Schrader, “ho girato film sui sogni ad occhi aperti - questo è il mio primo film sugli incubi ... Riguarda ciò che accade quando si spengono le luci - il mondo inconscio abitato da fantasie erotiche e ciò che Cocteau chiama" mostri sacri ...
Quando hai a che fare con il fantastico, hai bisogno di un posto dove la gente lo accetterebbe (il mito) ... New Orleans è una di quelle città in cui pensi quasi a tutto può succedere - e probabilmente è così! " In questi giorni sto rivedendo molti film di Schrader e lo considero come un regista fondamentale del cinema americano e non solo.
Di una coerenza che ritrovo solo in Scorsese. Più tardi, nella notte più profonda, passano capolavori come “Per favore non toccate le vecchiette” di Mel Brooks con Gene Wilder e Zero Mostel, Iris alle 3, 30, e stravaganze come “La peccatrice” di Pier Ludovico Pavoni con Zeudi Araya, Franco Gasparri e la divina Clara Calamai, Cine 34 alle 2, 45, o come “Cuire di mamma” di Salvatore Samperi con Carla Gravina, Beba Loncar, Philippe Leroy, Cine 34 alle 4,10. Aiuto…
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