IL DIVANO DEI GIUSTI – NON HO NESSUNA VOGLIA DI VEDERE “IL CATTIVO POETA”, AHIMÉ. FORSE PERCHÉ MI RICORDO IL DISASTRO CHE FU IL “D’ANNUNZIO” DI SERGIO NASCA. SPORCACCIONE MA SCRITTO DA PIERO CHIARA, PRODOTTO DA SERGIO MARTINELLI E MAI PASSATO IN TV, MI SA. UNA RARITÀ – IL TITOLO PIÙ STRACULT DI OGGI È “TRANQUILLE DONNE DI CAMPAGNA” CON PHILIPPE LEROY PADREPADRONEFASCISTA NELLA BASSA PADANIA MUSSOLINIANA ALLE PRESE CON UN GRAN CAST FEMMINILE. UNA SORTA DI “NOVECENTO” EROTICO CON VENDETTA FINALE – VIDEO

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Il divano dei giusti 22 maggio

Marco Giusti per Dagospia

 

IL CATTIVO POETA IL CATTIVO POETA

Anche ieri risulta primo “Il cattivo poeta” con Sergio Castellitto, 31 mila euro, conto i 21 mila di “Un altro giro” e i 18 mila di “Nomadland”. Non ho nessuna voglia di vederlo, ahimé. Forse perché mi ricordo il disastro che fu il “D’Annunzio” di Sergio Nasca con Robert Powell, Stefania Sandrelli, Florence Guerin, Therese Ann Savoy e Eva Grimaldi.  Sporcaccione ma scritto da Piero Chiara, prodotto da Sergio Martinelli e mai passato in tv, mi sa. Una rarità.

 

robert powell stefania sandrelli d'annunzio di sergio nasca robert powell stefania sandrelli d'annunzio di sergio nasca

Ieri sera, confesso, ho preferito il pur ansiogeno “Oxygéne” di Alexander Aja su Netflix, fantascientifico con un solo attore, la Mélanie Laurent di “Unglorious Bastards”, che si sveglia in una specie di capsula post-operatoria senza sapere chi è, con una scorta di ossigeno limitata, solo 75 minuti, cioè la durata del film, potendo dialogare solo con un computer, ma anche telefonare a chi vuole alla “Locke”. Fino a quando non capisci il gioco, cioè chi è, funziona benissimo. Ha ottimi voti su Rotten Tomatoes.

 

Stasera in chiaro vedo che arriva “Viaggi di nozze” di Carlo Verdone su Rete 4 alle 21, 20. L’episodio dei due coatti in viaggio di nozze, Carlo e la Gerini, è un capolavoro. Comicissimo e tragico al tempo stesso. Bello anche quello di Carlo che il giorno del matrimonio si ritrova col vecchio padre in giro per Roma. Un po’ più risaputo quello con Veronica Pivetti, anche se è molto divertente.

mannaja mannaja

 

Alternative sono, Cine 34 alle 21, un tardo spaghetti western di Sergio Martino che ha il suo status, “Mannaja” con Maurizio Merli, Philippe Leroy, John Steiner e Donal O’Brien. Il pubblico romano quando all’inizio del film Merli-Mannaja tira la sua mannaja e stacca di netto la mano a Donald O’Brien esplose con uno storico “mannaja… a la miseria, Maurì”. Girato negli studi della Elios ormai fatiscenti.

 

florence guerin stefania sandrelli d'annunzio florence guerin stefania sandrelli d'annunzio

 

“Di solito si pensa che fosse stata una scelta artistica”, ricorda Sergio Martino, “ma in realtà con la nebbia riuscivamo a nascondere lo stato dello studio”.  Ci sono ancora belle presenze. Come un John Steiner in gran forma come cattivo che gira con due mastini neri. Solo che i cani, come vedevano la macchina per la nebbia si mettevano paura e andavano da tutte le parti, ricorda il regista, così il povero Steiner si trovava in difficoltà fra le risate generale. Inoltre non sapeva neppure andare a cavallo, aveva bisogno di una controfigura.

 

robert powell stefania sandrelli d'annunzio di sergio nasca robert powell stefania sandrelli d'annunzio di sergio nasca

Un tardissimo avventuroso con Sean Connery, “La giusta causa”, Iris, diretto da Arne Glimcher con Laurence Fushburne, Kate Capshaw.

 

O il sequel, un po’ meno riuscito del primo film, delle avventure di Cetto Laqualunque nell’Italia degli anni ’2000, cioè “Tutto tutto niente niente”, Rai Movie, diretto da Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese. Non si capisce perché, invece di darci un vero sequel di Cetto Laqualunque, il film è stato appensantito dagli episodi, un po’ inutili di Frengo e di Olfo. Cetto però fa sempre ridere.

 

 

tutto tutto niente niente tutto tutto niente niente

 

“Quanto costano 10.000 voti?”, domanda che in molti ci facciamo. E si ride quando gli vediamo recapitare in galera una escort e lui risponde “No, grazie, avevo bisogno proprio di un troione!”. Per non parlare di quando chiede al fido Pino, il grande Nicola Rignanese, di mozzargli la mano che ha toccato il pacco del trans Vittorio/a Schisano. E di quando si scopre gay cominciando a entrare in fissa col Tuca Tuca della Carrà.

la giusta causa la giusta causa

 

Più le battute dell’episodio fanno ridere e più ti chiedi perché gli sceneggiatori abbiano sentito il bisogno di impasticciare e appesantire tutto con troppe storie, troppe situazioni. L’episodio di Olfo non solo non fa ridere, ma è spesso sgradevole nel suo proporci l’orrore del nordest leghista filo-asburgico dove si può gettare impunemente in canale un extracomunitario nero morto sul lavoro (certo…).

 

serena grandi tranquille donne di campagna serena grandi tranquille donne di campagna

Decisamente superiore e a tratti divertente l’episodio di Frengo che torna dalla mamma, Lunetta Savino, cattolica delirante che lo vuole beato e benedetto dal Papa. E’ divertente anche Frengo che spiega la religione cattolica a modo suo: “Cosa c’è dopo la morte? Un centro commerciale…”.

 

In prima serata ci sarebbe anche una bella versione de “I miserabili” di Victor Hugo diretta da Billie August un po’ all’antica su La7 alle 21, 15, con Liam Neeson, Geoffrey Rush, Uma Thurman e Claire Danes. Grande cast. Avrete già visto, immagino, “Io sono leggenda”, ultima delle mille versioni cinematografiche del celebre racconto di Richard Matheson dallo stesso titolo, qui diretta da Francis Lawrence con Will Smith nei panni dell’ultimo uomo della terra, ma c’è anche una strepitosa Alice Braga, canale 20 alle 21.

tranquille donne di campagna 1 tranquille donne di campagna 1

 

 Il titolo più stracult delle 21, su Cielo, è ovviamente “Tranquille donne di campagna” di Claudio De Molinis alias Claudio Giorgiutti con Philippe Leroy padrepadronefascista nella Bassa Padania mussoliniana alle prese con un gran cast femminile, Rossana Podestà, Silvia Dionisio, Carmen Scarpitta, Serena Grandi e un figlio, Cristian Borromeo, che odia. Una sorta di “Novecento” erotico con vendetta finale.

 

In seconda serata molte proposte un po’ ovvie, come “Delitto perfetto” di Andrew Davis, Iris alle 23, 15, con Michael Douglas, Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen, “John Q” di Nick Cassavetes con Denzel Washington, Rete 4 alle 21, 30. Poco visto invece questo anticotto “Lady Jane” di Trevor Nunn con la Helena Bonham Carter di quarant’anni fa, John Wood, Cary Elwes, La7 alle 23, 55.

 

i miserabili i miserabili

Nella notte il pubblico stracult apprezzerà il ritorno di un classico dell’erotismo all’italiana giustamente a metà tra il ’68 bellocchiamo e la futura commedia sexy, cioè “Grazie zia” di Salvatore Samperi con Lisa Gastoni, Lou Castel e Gabriele Ferzetti, Cine 34 alle 2, 35. Il pubblico impazzì per la zia di Lisa Gastoni che impazziva per il nipote Lou Castel, ancora fresco de “I pugni in tasca”.

 

lisa gastoni lou castel grazie zia lisa gastoni lou castel grazie zia

Ma ancor di più lo spettatore attento al nostro cinema di genere apprezzerà il bellico-avventuroso di Antonio Margheriti scritto da Dardano Sacchetti “L’ultimo cacciatore” con David Warbeck, Tisa Farrow, John Steiner e Bobby Rhodes, Italia 1 alle 2, mischione de “Il cacciatore” di Michael Cimino e di “Apocalypse Now” di Coppola, anche se non ci sono certo i soldi dei due film.

l'ultimo cacciatore l'ultimo cacciatore

 

Così c’è la scena della roulette russa nel fiume con topi e viet cattivi, John Steiner è truccato alla Robert Duvall e c’è perfino una missione per il protagonista risalendo il fiume. Uno dei protagonisti, Tony King (“Mi chiamo Washington ma chiamami Wash”) è pronto a strapparsi una gamba senza batter ciglio, mentre Tisa Farrow, sorella sfigata di Mia, al tempo campava facendo la tassista a New York, è una giornalista di sinistra.

l'ultimo cacciatore l'ultimo cacciatore

 

Pieno di battute notevoli, “Gli vado a piantare due supposte nel culo”. Adorato da Tarantino e dallo stesso Margheriti. Nello stesso giorno del 1980, ricordo, uscì anche “Apocalisse domani”, sempre di Margheriti. Li confondo un po’…

 

martufello angela cavagna chiavi in mano 1 martufello angela cavagna chiavi in mano 1

Purtroppo non è il grande ritorno dell’erotico burino che si pensava “Chiavi in mano” di Mariano Laurenti, Cine 34 alle 00, 45, remake della Ubalda, sempre diretto da Laurenti, ma qui senza Fenech e Pippo Franco. Al loro posto troviamo Angela Cavagna, Martufello, Cinzia Roccaforte, Ramona Badescu e perfino Il Baffo, quelle delle televendite con l’asma.

 

renzo montagnani dove vai se il vizietto non ce l’hai? 11 renzo montagnani dove vai se il vizietto non ce l’hai? 11

Rai Tre propone due tardi film di William Dieterle girati in Europa e di coproduzione italiana, “Il mistero dei tre continenti” con Martha Hyer, Micheline Presle, Gino Cervi all’1,40 e “Il vendicatore” con Paul Dahlke e Rosanna Schiaffino alle 3, 25. Mi piacerebbe vederli.

 

chiavi in mano chiavi in mano

Attenzione che su Italia 1 arriva invece alle 3, 50 “Grandi cacciatori” uno dei tre film con Klaus Kinksi protagonista prodotti e in parte diretti, come questo, da Augusto Caminito, che riuscì a vendere a Berlusconi, appena sbarcato a Roma con voglie cinematografiche, un pacchetto di film che comprendeva anche “Nosferatu a Venezia”. Come siano riusciti a girarlo è davvero un mistero.

delitto perfetto delitto perfetto

 

Qui ci sono anche Harvey Keitel, Yorgo Voyagis, Debora Caprioglio e Iris Peynado. Per anni si pensava che il film non fosse stato mai finito. Inutile che vi dica che “Dove vai se il vizietto non ce l’hai?” di Marino Girolami con Renzo Montagnani e Alvaro Vitali che si fingono camerieri gay, Paola Senatore e Lory Del Santo, Rete 4 alle 4, 05, è una trashata terribile piena di battute scorrette e di donne nude, ma fa davvero ridere proprio per la sua incredibile cialtroneria.

 

la certosa di parma – amanti senza speranza la certosa di parma – amanti senza speranza

Racconta Alvaro: «Renzo faceva il cameriere gay e io ero travestito da cuoca, in una villa dove il domestico di colore, gay sul serio, scopre il mio vero sesso e tenta di violentarmi in continuazione». I due si muovono fra mille tentazioni, una Lory Del Santo giovane e provocantissima, Sabrina Siani al suo primo film, entrambe sempre nude. Così devono contenere i loro bassi istinti maschili. Così vediamo Montagnani con le parti basse fumanti che non trova altra soddisfazione che buttarsi in piscina per rinfrescarsi. Molto volgare («sbocca inevitabilmente nel pecoreccio» scriveva Aldo Viganò, «nella strizzata d’occhio lasciva…»), molto spinto, stravaccato, quindi cultissimo.

 

Solo per i fan di Gerard Philippe vedo che passa a un’ora impossibile, Iris alle 4, 35, “La Certosa di Parma – Amanti senza speranza” di Christian Jacque con Maria Casares, Renée Faure e Tullio Carminati. Ricordo che lo vidi in un dopolavoro ferrovieri a Genova… Ma era solo la prima parte della Certosa di Parma…

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