IL DIVANO DEI GIUSTI – SI MUORE DI CALDO, MA SI COMINCIA BENE CON “LE SIGNORINE DELLO 04” E SI PROSEGUE ANCORA MEGLIO CON “IL SEGNO DI VENERE” POI, FERMI TUTTI, ALL’UNA IN PUNTO SU CINE 34 TORNA “MUTANDE PAZZE” DI ROBERTO D’AGOSTINO CON EVA GRIMALDI –  ALLE 21 PUNTEREI SU UN GRANDE WESTERN DI SERGIO LEONE COME “PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ”. LA VERA CARTA DEL FILM È LA “SCOPERTA” DI LEE VAN CLEEF, CHE ENTRA CON UNA GENIALE BATTUTA MENTRE È IN VIAGGIO: "QUESTO TRENO FERMA A TUCUMCARI?" – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

franca valeri le signorine dello 04 franca valeri le signorine dello 04

 

Che vediamo oggi? Si muore di caldo, ma si comincia bene oggi pomeriggio con “Le signorine dello 04” di Gianni Franciolini su Rai Storia alle 17, 05, quello dove Franca Valeri cerca di acchiappare lo scapolo Peppino De Filippo cucinandogli a oltranza il baccalà mantecato, da cui la frase finale di Puppino in fuga “Maledetto baccalà mantecato!”, e si prosegue ancora meglio con “Il segno di Venere” di Dino Risi con Franca Valeri e Sophia Loren su Rai Tre. Finalmente.

sophia loren franca valeri il segno di venere sophia loren franca valeri il segno di venere

 

Mai avere una cugina bona e mettersela vicino… sia nella Roma degli anni ’50 che nella Roma di oggi. Per fortuna che a mettere le cose a posto tra la maggiorata Agnese di Sophia e la milanese chiromante Cesira di Franca ci pensa la zia Tina Pica. Con Sordi che deve vendere una macchina a Peppino che ha occhi solo per Sophia. Leggo su Wikipedia che il film in un primo tempo era interamente dedicato al personaggio della Valeri e doveva essere diretto da Luigi Comencini.

 

eva grimaldi e dago mutande pazze eva grimaldi e dago mutande pazze

Poi Goffredo Lombardo, il produttore, volle farne un film a più personaggi inserendo Sordi e De Sica, Comencini se ne andò e subentrò Risi. Storia che non ho mai sentito. Però era ovvio che con tutto il successo della Valeri a teatro, basterebbe leggere su di lei cosa scrivevano sul Corriere Indro Montanelli e Orio Vergani, il cinema cercasse di farle fare la protagonista. E il film resta comunque non solo meraviglioso, ma il primo davvero riuscito della Valeri.

 

i soliti idioti il film i soliti idioti il film

Da subito si notò soprattutto il personaggio di Cesira e si segnalò la sua sceneggiatura. L’ultima volta ho visto il film in una proiezione speciale a Roma, copia restaurata con sponsorizzazione, con Dino Risi ancora in forma e Franca Valeri in sala.

 

Se alle 19 e qualcosa vedo un bel duello tra “Scemo &+ scemo 2” dei fratelli Farrelly con Jim Carrey e Jeff Daniels, Rai Movie, e “I soliti idioti il film” di Enrico Lando con Biggio e Mandelli, Cine 34, alle 21 punterei da subito su  Rai Tre su un grande western di Sergio Leone come “Per qualche dollaro in più” con Clint Eastwood, Lee Van Cleef e Gian Maria Volontè, con aggiunta di Mario Brega, Klaus Kinski e Luigi Pistilli.

 

E ‘ un po’ che non lo vedo. Secondo film della trilogia del dollaro, ma senza Papi e Colombo, i due produttori di “Per un pugno di dollari”, con i quali Leone stava in causa. I due inoltre sostenevano che il personaggio dello Straniero senza nome era roba loro, veniva dal primo film. Leone rispose legandosi a Alberto Grimaldi e alla PEA mettendo in piedi questo western per fare un dispetto ai suoi due precedenti produttori, come ha raccontato più volte.

 

clint eastwood per qualche dollaro in piu' clint eastwood per qualche dollaro in piu'

 

“Contattai Sergio Leone appena vidi Per un pugno di dollari.”, ricordava Grimaldi, “Quando ci incontrammo, scoprii che Sergio mi aveva già cercato; voleva che io producessi il primo film della trilogia. Senonché, invece di chiamarmi direttamente, aveva avvicinato Albabiso. Salvatore odiava Sergio e non mi disse nulla.”

 

Crederci del tutto? Mah... a quel tempo non è che Leone fosse molto ben visto dai produttori italiani. Come coproduttori rimangono i tedeschi della Costantin Film (certo, con tutto quello che avevano guadagnato...) e poi entreranno gli spagnoli. “La PEA”, raccontava Grimaldi, “partecipava per il 60 per cento del budget.

 

Ognuna delle tre società possedeva i diritti di distribuzione sul proprio territorio e una percentuale sullo sfruttamento della pellicola nel resto del mondo. Per quell’occasione la United Artists mi diede un anticipo sulla distribuzione.

 

 

La United Artists, società che deve distribuire il film in tutto il mondo, già in data 5 marzo 1966, secondo “Il Giornale dello Spettacolo”, ha portato 900.000 dollari veri al film. La fame, insomma, è finita, almeno per Leone. Con Alberto Grimaldi, il regista chiude un contratto al 50 per cento sugli incassi, per non avere i problemi che ha avuto con Papi e Colombo, più 50 milioni come regista.

 

clint eastwood per qualche dollaro in piu' clint eastwood per qualche dollaro in piu'

Riesce anche a scongiurare che Clint Eastwood si allei con Papi e Colombo e faccia il suo secondo western con loro. Lo va a trovare a Los Angeles e lo convince a fare il suo film. Ma la vera carta del film è la “scoperta” di Lee Van Cleef, che entra nel mondo di Leone con una geniale battuta mentre è in viaggio: "Questo treno ferma a Tucumcari?".

 

Per il personaggio del colonnello Douglas Mortimer, spiegava lo stesso Leone “volevo Lee Marvin. Partii da Roma un venerdì e il lunedì dovevo girare con lui a Cinecittà. Poco prima della partenza, arrivò una telefonata dell’agente di Marvin: il contratto era andato a monte perché Marvin aveva firmato per Cat Ballou. Ero disperato”.

 

clint eastwood lee van cleef per qualche dollaro in piu' clint eastwood lee van cleef per qualche dollaro in piu'

Poi pensa a Henry Fonda. Irrangiungibile. Per il momento... Poi a Robert Ryan... Arriva alla fine a Lee Van Cleef, che aveva fatto piccole parti anche in buoni western, come Bravados di Henry King, Il segno della legge di Anthony Mann, e Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinneman (“dove lo chiamavano mitragliatrice per come protava le pistole”). Leone non è del tutto convinto, “me lo ricordavo un po’ barbiere romano, tutto riccio moro, e questo mi preoccupava”.

 

lee van cleef klaus kinski per qualche dollaro in piu' lee van cleef klaus kinski per qualche dollaro in piu'

 

 

 

Alla ricerca di Lee Van Cleef scoprono che era stato a disintossicarsi dall’alcool in una clinica, che era finito in un canyon con la macchina e che era tutto pieno di placche e chiodi d’argento. Come lo vedono, però, sporco, a pezzi, è perfetto per la parte. “Dissi a Ottavio Oppo [un organizzatore]: È talmente giusto per la parte che non ci voglio nemmeno parlare, perché magari ci parlo, non lo trovo intelligente e sbaglio, devi andare a scritturarlo subito”. 

 

e continuavano a fregarsi il milione di dollari 2 e continuavano a fregarsi il milione di dollari 2

Quando Lee Van Cleef capì che sarebbe stato il co-protagonista del film, per poco non svenne. Si mise a dividere con il suo agente i cinquemila dollari di anticipo come se avesse trovato una miniera d’oro. “Diciamo che ero in basso”, ammette Lee Van Cleef nel documentario televisivo di Duccio Tessari, “ero molto in basso. Non stavo combinando proprio niente. A Leone devo la mia carriera”.

 

Dopo due giorni è a Cinecittà che prova la parte. Cotto e mangiato. Lee Van Cleef però è talmente a pezzi fisicamente, inoltre, che non può salire da solo a cavallo, ha bisogno della scala, come hanno ricordato tutti i registi che hanno lavorato con lui. Rimane sorpreso dei set italiani: “La cosa che mi colpì di più è stata che regista e operatore litigassero sul set, anche se dopo pochi minuti era tutto finito”.

lee van cleef gina lollobrigida e continuavano a fregarsi il milione di dollari 2 lee van cleef gina lollobrigida e continuavano a fregarsi il milione di dollari 2

 

Ad Alex Cox ha detto che non era un problema che Leone allora non parlasse l’inglese. “Io capivo perfettamente quello che voleva. Era tutto molto istintivo. E poi c’era un interprete sul set. L’anno successivo lo parlava meglio.” Sarà questo personaggio e quello successivo di Sentenza in Il buono, il brutto, il cattivo, a dargli un successo planetario che ancora oggi vive.

 

lee van cleef per qualche dollaro in piu' lee van cleef per qualche dollaro in piu'

Tanto che su Cine 34 alla stessa ora, 21, 10, fanno un altro spaghetti western con Lee Van Cleef protagonista “E continuavano a fregarsi il milione di dollari” diretto dallo spagnolo Eugenio Martin, prodotto da due nomi celebri di Hollywood come Irving Lerner e Bernard Gordon, scritto da Philip Yordan con Gina Lollobrigida non più giovanissima che fa l’avventuriera in un Messico da rivoluzione in mezzo a un cast di star maschili di tutto rispetto.

 

 

i soliti idioti il film 2 i soliti idioti il film 2

Oltre a Lee Van Cleef, detto Bomba, rapinatore di banche con buffa bombetta (gli sta malissimo) c’è James Mason rivoluzionario messicano, Gianni Garko pistolero, Sergio Fantoni guida spirituale dei peones in rivolta. Tutto gira attorno a un malloppo da un milione di dollari che finirà nelle mani di Gina e del suo amico Jesse James. Tra i momenti di culto Lee Van Cleef che si spoglia davanti a Gina Lollobrigida. Umberto Tirelli ricordava di aver lavorato a questo film solo per i costumi di Gina Lollobrigida.

 

 

sindrome cinese 1 sindrome cinese 1

James Mason, molto tristemente, ammetteva: “Quando giri un western in Spagna, non ti dovresti mai ripetere: Non ti preoccupare, nessuno lo andrà a vedere”. Potrei consigliarvi altri film per la serata. Come “L’esorcista 2 – L’eretico”, Mediaset alle 21, 20, sequel del capolavoro di William Friedkin diretto addirittura da John Boorman con Richard Burton e Linda Blair.

 

Film complesso e affascinante che amai molto quando lo vidi. O “Sindrome cinese” di James Bridges, La7 alle 21, 15, con Jane Fonda, Michael Douglas, Jack Lemmon. Poi, fermi tutti, all’una in punta su Cine 34 torna “Mutande pazze” di Roberto D’Agostino con Eva Grimaldi.

eva grimaldi mutande pazze 3 eva grimaldi mutande pazze 3

 

E alle 2, 50 su Spike passa un rarissimo western in 3D, “Hondo”, rpodotto da John Ford, diretto da John Farrow con John Wayne e Geraldine Page. Non so come sia la copia. Io lo vidi restaurato a Cannes di fronte ai figli di John Wayne in una copia in 3D meravigliosa con le frecce degli indiani che ti piovevano addosso.

 

Copia che non si che fine abbia poi fatto e, sicuramente, mai arrivata da noi, dove girava una versione terribile con scialbi colori… Non so perché, ma Rai Tre lancia alle 3, 30 un bellissimo e sfortunato film di Bernardo Bertolucci con Ugo Tognazzi e Laura Morante giovanissima, “La tragedia di un uomo ridicolo”, dedicato agli anni di piombo… Lo vorrei rivedere, però…

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