IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - È UNA TOTALE CACIARA, E QUINDI IMPERDIBILE, È “JUPITER – IL DESTINO DELL’UNIVERSO”, SCRITTO E DIRETTO DA ANDY E LANA WACHOWSKI, FOLLE SPACE OPERA SUI DESTINI DELLA RAZZA TERRESTRE E SU CHI LA POTREBBE SALVARE DALLA DISTRUZIONE – NELLA NOTTE SARÀ UNA DELIZIA PER I FAN DEL TRASH ITALIANO IL FALSO PIERINO “PIERINO LA PESTE ALLA RISCOSSA” DIRETTO DA UMBERTO LENZI. RENZO MONTAGNANI HA LA BATTUTA PIÙ TRASH, COME LA SEQUENZA DI SCORREGGE IN MOTORINO CHE GIUSTIFICA CON “HO MESSO L’IMPIANTO A GAS! A GAS!” - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

edward norton american history x edward norton american history x

 

In chiaro in tv in prima serata non ci sono film particolarmente esaltanti. Avrete sicuramente già visto, Iris alle 21, il potente “American History X” di Tony Kaye con Edward Norton nel ruolo di un giovane nazista americano, Edward Furlong, Beverly D’Angelo.

 

sms, sotto mentite spoglie. sms, sotto mentite spoglie.

Tony Kaye era un celebre e premiatissimo regista pubblicitario e di videoclip qui al suo film d’esordio. Non riuscirà mai a tornare a questi livelli.

 

Ricordo molto riuscita la commedia di Vincenzo Salemme “Sms, Sotto mentite spoglie” con Salemme, Panariello, Luisa Ranieri, Lucrezia Lante Della Rovere, Cine 34 alle 21, storia di amore e tradimenti possibili e immaginari.

 

jupiter – il destino dell’universo. jupiter – il destino dell’universo.

Una totale caciara, e quindi imperdibile, è “Jupiter – Il destino dell’universo”, scritto e diretto da Andy e Lana Wachowski con Channing Tatum, Mila Kunis, Sean Bean, Eddie Redmayne, Canale 20 alle 21, 05, folle space opera sui destini della razza terrestre e su chi la potrebbe salvare dalla distruzione, nonché giocattolone fantascientifico semimarxista da 175 milioni di dollari.

 

jupiter – il destino dell’universo jupiter – il destino dell’universo

Semi perché con un budget così alto e con così tante battute sulle palle di Stalin è difficile definirlo marxista. Ma anche kitsch e così sballato da essere anche un gran divertimento. Basterebbe la complessa scena della lunga fila burocratica che devono fare i nostri eroi dalle varie amministrazioni spaziali, manco fossero negli uffici del Comune di Roma, per ottenere i documenti necessari per riconquistare la proprietà della Terra che culmina con l’apparizione di Terry Gilliam.

 

“Io non sono tua madre!”, urla a un certo punto la protagonista, la Jupiter Jones di Mila Kunis, immigrata russa di Chicago che si è scoperta regina della terra e reincarnazione di una specie di madre primordiale dei capitalisti dell’universo, cioè i fratelli Abrasax, fabbricanti di un elisir di lunga vita che rigenera le cellule vagamente vampiresco.

 

tempesta di ghiaccio tempesta di ghiaccio

“No”, le urla il cattivissimo Balem Abrasax, cioè Eddie Redmayne, “mia madre non ha mai pulito un cesso nella sua vita!”. Sì, perché Jupiter, malgrado gli occhioni scuri sempre spalancati, il gran bel corpo e un futuro da Sua Maestà, fa la cameriera nelle case dei ricchi americani di Chicago e la vediamo tutti parecchio china sui cessi.

 

Giusto che la classe alta, i capitalisti che sfruttano gli abitanti della Terra allevati come animali da ingrasso, non abbiano nessuna voglia di trattare da pari con lei, cresciuta come manovalanza, malgrado le api, che non dicono mai bugie, l’abbiano da subito riconosciuta e protetta come la regina del pianeta.

 

mila kunis jupiter – il destino dell’universo mila kunis jupiter – il destino dell’universo

E ha problemi di classe perfino il bel fustone Caine Wise di Channig Tatum, con pizzetto, orecchie pizzute vulcaniane e scarponcini per volare nell’Universo, di professione guerriero licotone, cioè mezzo uomo e mezzo lupo, che dopo averla salvato dagli attacchi delle squadracce dei signori di Abrasax, pur innamorato di lei, quando scopre che è una nobile, la guarda con referenza, la chiama Sua Maestà e china lo sguardo. Ahi!

clive owen naomi watts the international clive owen naomi watts the international

 

I Wachoskis sguazzano in questa storia della Cenerentola di Chicago che si scopre Regina, ma che sogna di tornare a pulire i cessi e ama la sua orrenda famigliola russa che la sfrutta fino a cercare di farle vendere le ovaie. La mandano in orbita perfino in chissà quale galassia, dove affronterà i tre regni dei tre fratelli Abrasax, due maschi, Eddie Redmayne e Douglas Booth (Posh), e una femmina, Tuppence Middleton (The Imitation Game), tutti ugualmente falsi e cattivi, che da una parte la riconoscono come vera Regina, ma poi  cercheranno di farla fuori. Troppo complicato, vero?

 

eddie redmayne jupiter – il destino dell’universo eddie redmayne jupiter – il destino dell’universo

 

Ho sempre amato molto l’unico film, assieme all’episodio capolavoro di “la conquista del West”, dedicato da John Ford alla Guerra di Secessione, cioè il notevolissimo “Soldati a cavallo”, ispirato a una vera missione della cavalleria nordista nelle retrovie dei sudisti nota come “Grierson’s Raid”, con John Wayne nei panni del Colonnello Grierson, qui ribattezzato come Colonnelo John Marlowe e William Holden come il Maggiore medico Henry Kendall, Rai Movie alle 21, 10.

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La missione di John Wayne dietro le linee nemiche è quella di distruggere un crocevia ferroviario in modo da rallentare il movimento delle truppe e dell’artiglieria. Film pazzesco, nel ricordo di allora.

 

Visto e rivisto più volte, con la fotografia a colori di William Clothier. Leggo che siccome il medico aveva vietato a John Ford, alcolista per nulla pentito, di bere sul film se non voleva morire, Ford, a sua volta, vietò anche alle sue due pagatissime star, Wayne e Holden, che presero 750 mila dollari a testa più il 20% di incassi, di toccare la bottiglia. Cosa che non andò affatto giù alle due star.

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Al punto che il produttore si inventò un trucco, lo sbiancamento dei denti, per mandarli a bere nel paese vicino durante le riprese in Louisiana. La cosa mandò su tutte le furie John Ford. Leggo sempre che Ford impose che gli extra afro-americani venissero pagati quanto quelli bianchi. Cosa che fece imbestialire i razzisti del posto.

 

Ford accettò anche che Althea Gibson, altissima campionessa di tennis afro-americana che esordiva nel ruolo di Lucey, cambiasse le battute del suo personaggio che considerava razziste o da stereotipo nero. Per le leggi segregazioniste della Louisiana la Gibson non avrebbe potuto dividere i camerini con gli attori bianchi. Si preferì quindi girare le sue scene in studio a Los Angeles. Purtroppo nella grande scena dell’assalto dei sudisti, perse la vita per una caduta da cavallo Fred Kennedy, esperto stuntman e amico di John Ford.

 

 

eddie redmayne jupiter – il destino dell’universo eddie redmayne jupiter – il destino dell’universo

 

Su La7 alle 21, 15 avete il bel thriller “The International” di Tom Tykwer con Clive Owen, Naomi Watts, Armin Muller-Stahl. Per. Potrebbe essere divertente l’horror “La maschera di cera”, remake del grande classico diretto dall’esperto di action Jaume Collet-Serra con Elisha Cuthbert, Chad Michael Murray, Paris Hilton, Brian Van Holt, Rai 4 alle 21, 20.

pierino la peste alla riscossa 2 pierino la peste alla riscossa 2

 

Andate sul sicuro con la commedia gialla “Beverly Hills Cop”, diretta da Matin Brest con Eddie Murphy, Judge Reinhold, John Ashton e Ronny Cox, Nove alle 21, 25.  Fu un evento “Creed – Nato per combattere” di Ryan Coogler con Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Tv8 alle 21, 30, ritorno del vecchio Rocky Balboa.

 

Non solo, con lui c’è anche il figlio di Apollo Creed, interpretato da Michael B. Jordan, pronto a prendere i guantoni e allenato proprio dal vecchio campione amico del padre. E come se non bastasse per questo film, diretto da Ryan Coogler e interpretato da Michael B. Jordan, cioè regista e protagonista neri di Fruitvale Station, il vecchio Rocky, cioè Sylvester Stallone, vinse un bel Golden Globe.

 

il clan il clan

In seconda serata brilla “La donna della domenica”, versione ricca e riuscita del celebre giallo di Fruttero e Lucentini ambientato nella Torino bene degli anni ’70 diretta da un regista esperto come Luigi Comencini, e interpretata da un gran cast, Marcello Mastroianni, Jacqueline Bisset, Jean-Louis Trintignant, Pino Caruso, Omero Antonutti, ma anche Lina Volonghi, fantastica, Gigi Ballista antiquario mascalzone (“Questa è una marina attribuibile…” – “Attribuibile a chi?” – “A chi vuole lei”), Giuseppe Anatrelli, il mitico Calboni qui in un ruolo di puttaniere, Claudio Gora che muore colpito da un cazzone di pietra, Antonino Faà di Bruno e perfino Ennio Antonelli, Rai 5 alle 22, 15.

 

 

la donna della domenica la donna della domenica

Su Cine34 alle 22, 30 “La casa di famiglia” di Augusto Fornari con Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero De Rienzo e Matilde Gioli alle prese con la casa paterna che i quattro figli hanno svuotato e vendute perché pensavano che il vecchio genitore se ne andasse. Ma il padre si riprende e vorrebbe casa sua. E’ una vera rarità il western americano dei primi anni ’70 “L’uomo che amò Gatta Danzante” diretto da Richard C. Sarafian con Burt Reynolds, Sarah Miles, Lee J. Cobb, Jack Warden, Rai Movie alle 23, 30.

 

la maschera di cera. la maschera di cera.

Il film ebbe una serie infinita di problemi. Nato da un libro di Marilyn Durham del 1972 sceneggiato immediatamente da Eleanor Perry, e pensato per Lee Van Cleef protagonista, diventò uno film per Burt Reynolds per la regia di Brian G. Hutton, che venne presto sostituito da Richard Sarafian.

michael b. jordan creed michael b. jordan creed

 

La sceneggiatura della Perry venne riscritta da fin troppe mani, da William W. Norton a Steve Shagan, da Brian G. Hutton a Tracy Keenan Wynn. Ma ci mise un occhio anche Robert Bolt, marito di Sarah Miles, la protagonista. Durante la lavorazione venne trovato morto in mezzo a pillole di ogni tipo, si parlò di suicidio, il manager nonché amante della Miles, David Whiting.

 

pierino la peste alla riscossa pierino la peste alla riscossa

 

Qualche giorno prima aveva terrorizzato la Miles, ferendola, al punto che lei era stata ospitata da Burt Reynolds. Bolt divorziò immediatamente dall’attrice. Burt Reynolds ha sempre preferito non parlare del film, finì anche una settimana all’ospedale per una serie di ferite che si fece sul set in una lotta con Jack Warden. Qualcuno l’ha visto?

 

non ho sonno non ho sonno

Mi sembra interessante anche il ben più moderno “L’angelo del crimine” dell’argentino Luis Ortega con Lorenzo Ferro come il diciassettenne criminale Carlito, Cecilia Roth, Chino Darin, Mercedes Moran, Rai 4 alle 23, 20.

 

Ancora storie di baseball con “42 – La vera storia di una leggenda americana” di Brian Helgeland con Harrison Ford, Chadwick Boseman, Nicole Beharie, Iris alle 23, 30. Per i fan di Fabrizio De Andrè ci sarebbe, Rai Uno alle 23, 30, “Fabrizio De Andrè & PFM. Il concerto ritrovato” non si capisce perché diretto da Walter Veltroni.

tempesta di ghiaccio 1 tempesta di ghiaccio 1

 

E’ un grande film sulla figura del militante nero sudafricano Steve Biko “Grido di libertà” diretto da Sir Richard Attenborough con Kevin Kline come il giornalista Donald Woods, Denzel Washington come Biko, Penelope Wilton, Alec McCowen, La 7 alle 23, 45.

 

Nella notte sarà una delizia per i fan del trash italiano il falso Pierino “Pierino la peste alla riscossa” diretto da Umberto Lenzi con Giorgio Ariani, Jenny Tamburi, Didi Perego, Renzo Montagnani, Cine 34 alle 00, 30. Pierino, interpretato dal fiorentin sovrappeso Giorgio Ariani, qui ha una famiglia romana con tanto di Mario Brega come padre, una madre come Didi Perego e una nonna come la Sora Lella.

 

l’uomo che amo gatta danzante l’uomo che amo gatta danzante

 

Renzo Montagnani ha tre grandi scene quasi a sé stanti e la battuta più trash, come la sequenza di scorregge in motorino che giustifica con «Ho messo l’impianto a gas! A gas!». Grande apparizione di Serena Grandi come cassiera bona del bar di Enzo Andronico, chiamato Occhio di Lince.

 

Girato totalmente in presa diretta, come rivela il cartello finale dei titoli di coda, ha buoni numeri di improvvisazione, e soprattutto recupera la coppia verdoniana Brega-Sora Lella, ed è nettamente il migliore dei falsi Pierini, anche se Giorgio Ariani è una scelta un po’ audace come protagonista. Umberto Lenzi non lo amava particolarmente, anzi. Molte le battute terribili sugli omosessuali.

 

michael b. jordan creed michael b. jordan creed

«Cosa è un frocio?», chiede un cinese. E Pierino: «Un uomo con una malattia inculabile». «Lo sai cosa è un recchione? Un dirottatore di uccelli». Altre teoriche: «Il rutto è solo una scorreggia che ha preso l’ascensore». Penso che basti così.

pierino la peste alla riscossa 3 pierino la peste alla riscossa 3

 

Più da pubblico colto l’ottimo noir politico “Il clan” di Pablo Trapero con Guillermo Francella, Peter Lanzani, Inés Popovich, Gastón Cocchiarale, Rai Movie all’1, 30.

 

Trapero, che venne premiato a Venezia per la regia, lo ha costruito su storie vere dell’Argentina dei primi anni ’80, quando alla dittatura si stava alternando una prima democrazia. Ma la violenza e il crimine erano ormai entrati nelle case e nelle teste della borghesia che aveva accettato e difeso il potere militare.

 

beverly hills cop beverly hills cop

Al centro della storia c’è appunto una simpatica famiglia borghese di San Isidro, nella provincia di Buenos Aires, i Puccio, capitanati dal terribile papà Arquimedes, un impressionante Guillermo Francella, un figlio campione di rugby, Alex, cioè Juan Pedro Lanzani, e una serie di altri figli e figlie, che mettono assieme una attività criminale che vedono proprio come un normale lavoro.

 

In pratica sequestrano figli e mogli di ricchi, chiedono lauti riscatti e non fanno mai trovare vive le loro prede. Pam! Pam! Magari Alex qualche dubbio ce l’ha, ma il padre, un compito signore dai capelli bianchi e toni affabili all’interno della famiglia, è senza pietà.

 

sweet charity – una ragazza che voleva essere amata sweet charity – una ragazza che voleva essere amata

Ho rivisto da poco “Sweet Charity – Una ragazza che voleva essere amata”, che vedrete stanotte su Iris alle 2, sfortunata opera prima di Bob Fosse, versione musical del celebre film di Federico Fellini “Le notti di Cabiria”. Qui al posto di Giulietta Masina troviamo Shirley MacLaine nel ruolo che, a teatro, aveva costruito Gwen Verdon, moglie di Fosse, sua musa e sua partner. E’ la Verdon che sembra muovere Shirley MacLaine nella costruzione musicale del personaggio.

 

Grandi guest star sono Ricardo Montalban come l’attore italiano ispirato a Amedeo Nazzari, John McMartin come il possibile fidanzato che si rivelerà una ennesima sola, Sammy Davis Jr in un numero meraviglioso. Tutte le parti ballate sono favolose.

 

la casa di famiglia. la casa di famiglia.

Cine 34 alle 2 passa un thriller di gran classe come “Non ho sonno” di Dario Argento con Stefano Dionisi, Max Von Sydow, Chiara Caselli, Rossella Falk. Allora amai molto il languido “Una macchia rosa” di Enzo Muzii con Giancarlo Giannini diviso tra Delia Boccardo, Valeria Moriconi e Orchidea De Santis, Rete 4 alle 2, 10, storia di un documentarista in crisi tornato dall’India.

 

grido di liberta grido di liberta

Muzii, che aveva esordito un paio d’anni prima con “Come l’amore”, aveva in testa un cinema d’autore molto sofisticato, inoltre con la complicità di intellettuali come Tommaso Chiaretti e Ludovica Ripa Di Meana, qui co-sceneggiatori e di un musicista come Shawn Phillips, che viveva sulla costiera amalfitana e compariva già nel film precedente. Ricordo che i suoi due film, poi passò alla tv, mi piacquero molto.

 

la donna della domenica la donna della domenica

Su Rai Due alle 2, 55 arriva una sorta di cassonetto-movie dell’epoca Raggi, il complesso ma poco apprezzato dal pubblico e dalla critica “Brutti e cattivi”, opera prima di Cosimo Gomez con Claudio Santamaria come Il Papero, protagonista senza gambe mendicante e malavitoso, Sara Serraiocco come Ballerina, la sua donna, nata senza braccia, bionda e pericolosa, Marco D’Amore come il Merda, suo braccio destro fattone, rasta e rincojonito, Simoncino Martucci detto Plissé, un minuscolo rappettaro di quartiere fissato col “mulinello” (non ve lo spiego).

l’angelo del crimine l’angelo del crimine

 

Mettiamoci anche un prete nero canterino, Don Charles, Narcisse Mame, una mignotta nigeriana di buon cuore, Perla, Aline Belibi, un poliziotto con l’occhio sguercio, Giorgio Colangeli. Mentre i bravi ragazzi che vogliono fare cinema si buttano sul realismo dardenniano da festival attaccati alla nuca delle giovani attrici pronte al martirio, i ragazzi cattivi che vogliono fare cinema si scatenano nelle storie di malavita, sesso, droga e di freak. Il Papero vuole fare un colpo, assieme al fido Merda e al piccolo Plissé.

 

il clan. il clan.

La sua donna, Ballerina, che lavora per i servizi segreti come intercettatrice, sa dell’arrivo di quattro milioni della mafia cinese in una banca romana. Il colpo si farà. Ma le cose, lo capiamo subito, non andranno proprio come dovrebbero andare. Le zone degradate di Roma diventano un set, ci sono pure le Vele di Calatrava e trionfano i cassonetti sotto i cavalcavia romani che fatto tanto Raggi-mood. Chiuderei con “Tempesta di ghiaccio” di Ang Lee con Kevin Kline, Joan Allen, Christina Ricci, Tobey Maguire e Sigourney Weaver, Irisi alle 4.

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