DOPO IL DUELLO CON BEPIETRO, FELTRI UCCELLA ANCHE SALLUSTI: “IERI, CON LA CONSUETA DISINVOLTURA, HA SCRITTO CHE HO CAMBIATO IDEA RISPETTO A QUELLO CHE SCRIVEVO PER LUI. PECCATO CHE IO SUL SUO QUOTIDIANO NON ABBIA MAI VERGATO UN RIGO A PROPOSITO DEL REFERENDUM. TROVO DIVERTENTE CHE EGLI NON LEGGA NEMMENO IL PROPRIO GIORNALE”

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Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano”

 

Sappiamo per esperienza che l'argomento tasse fa andare il latte alle ginocchia agli italiani, i quali, secondo statistiche arcinote, sono gli europei fiscalmente più spremuti. Ma stavolta, davanti alla notizia che stiamo per dare, non possiamo tacere. Italia Oggi, quotidiano (non solo) economico diretto da Pierluigi Magnaschi, ha rivelato dati impressionanti e aggiornatissimi. Il sistema di riscossione dei tributi affidata ad Equitalia è un fallimento totale.

 

Negli ultimi 15 anni l'ente in questione avrebbe dovuto riscuotere la bellezza di 785 miliardi, quasi la metà del debito pubblico nazionale, e sapete quanti ne ha incassati?

Non più di 35 cioè una percentuale minima, inferiore al 5%. Come si fa a tollerare uno scandalo simile?

SALLUSTI E FELTRI SALLUSTI E FELTRI

 

I governi che si sono succeduti in tre lustri non si sono mai accorti che Equitalia - cifre alla mano - ha dimostrato platealmente di essere un baraccone inutile, incapace di svolgere in modo decente le proprie funzioni? Perché non l hanno smontato e creato un organismo più efficiente? È inspiegabile. Vergognoso.

 

Ogni giorno l'esecutivo si inventa nuovi balzelli che incidono negativamente sull'economia e sulle tasche dei cittadini, poi scopriamo che lo Stato e i suoi delegati sono talmente inetti da non riuscire che a incamerare la miseria del 5% di quanto avrebbero avuto l'obbligo di esigere, allo scopo di consentire alla cosa pubblica di funzionare.

 

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Significa che la macchina addetta all'esazione è un rottame che provoca soltanto danni al Paese. Smontiamola subito, perdio, e in sua vece mettiamo in piedi un meccanismo che non si inceppi. Da notare che se Equitalia avesse fatto il suo dovere anziché cacciare farfalle, e avesse portato a casa 785 miliardi e non la miseria di 35, ora l'Italia continuerebbe ad ad avere dei problemi tranne il più grave: quello del debito pubblico che ammonterebbe a 1204 miliardi, una somma perfettamente in linea con i famosi parametri europei.

 

Saremmo cioè nelle condizioni di fare investimenti produttivi senza bisogno di chiedere pietà alla Merkel. In altre parole saremmo la nazione più virtuosa dell'Unione. Altro che spending review. Faremmo festa. Perché nessun premier ha avuto il coraggio di smantellare Equitalia e di organizzare una struttura che stia al passo coi tempi? Non ci illudiamo di avere una risposta. Andremo ancora avanti alla carlona seguendo la tradizione dell'Inps che ha crediti per 100 miliardi e se ne guarda dal farsi pagare dai debitori.

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P.S: ieri il direttore de «il Giornale», Alessandro Sallusti, con la consueta disinvoltura, ha scritto nel fondo che ho cambiato idea rispetto a quello che scrivevo per lui. Peccato che io sul suo quotidiano non abbia mai vergato un rigo a proposito del referendum.

Trovo divertente che egli non legga nemmeno il proprio giornale.

 

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