Raphael Zanotti per la Stampa
La principessa Leila ha intrapreso il suo ultimo viaggio tra le stelle. E prima di lei George Michael, e Prince, e una leggenda come David Bowie. E ancora Leonard Cohen, Glenn Frey degli Eagles, due dei tre componenti degli Emerson, Lake & Palmer. O Michael Cimino, Umberto Eco, Anna Marchesini, Bud Spencer, Paolo Poli o il fenomenale Gene Wilder. Cos’è successo nel 2016? Perché questa ecatombe di star?
In realtà non c’è nessun complotto cosmico e nell’Aldilà non stanno organizzando una nuova Woodstock. C’è una ragione scientifica che spiega come mai attorno a noi le celebrità sembrano spegnersi una dopo l’altra.
DEBBIE REYNOLDS CARRIE FISHER 4
Punto primo: oggi le star sono più numerose. Fino agli Anni Sessanta erano relegate al cinema e la loro fama non iniziava a 20 anni. Oggi le rockstar hanno carriere lunghe e più ricche. Secondo: i baby boomer sono arrivati ad avere una certa età. La generazione nata tra il 1946 e il 1964, quella con più nascite e dunque più talenti, ha ormai tra i 50 e i 70 anni. E la demografia non si inganna.
La fascia di età tra i 65 e 69 anni è quella in cui la mortalità fa un balzo in avanti (10,2 persone ogni 1000, nella fascia 60-64 siamo a 6,4 persone). Infine c’è lo zampino di Internet, moltiplicatore di lutti. Le star muoiono anche oltre i 75 anni, ma di solito sono lontani dalle scene da anni e in pochi si ricordano di loro.