Gli Stati generali potrebbe decretare la fine politica di Giuseppe Conte. A lanciare un avvertimento anche Bruno Vespa che non può fare a meno di chiedersi perché il premier abbia scelto il nome di Stati Generali per la grande convention "visto che il titolare del brand, Luigi XVI, aprì con essi un percorso che lo portò ad essere ghigliottinato". Il motivo per cui Conte rischia grosso?
"Un leader - spiega il conduttore di Porta a Porta sul Giorno - è tale se ha idee chiare e la capacità carismatica di imporle agli altri assumendosene la responsabilità. L’assemblearismo è il suo esatto opposto: ascoltare tutti per rendere ambigua la paternità di scelte (e di responsabilità) che - vista la pluralità dei padri - hanno una fisionomia incerta".
In sostanza per Vespa questi Stati Generali non faranno altro che ampliare un problema: un governo allo sbando dove le forze politiche vanno ognuno per la sua strada: "Se oggi il coro è stonato, da domani - con gli Stati Generali - sarà inutilmente assordante. Conte sappia che i sondaggi che quotano un suo eventuale partito al 15 per cento a spese di Pd e 5 Stelle sono una condanna a morte. Per se stesso e per la sua coalizione. Perciò li ignori e abbia il coraggio di scegliere una linea rapida, efficace e coerente".
DI MAIO
Bruno Vespa rivela un piccolo aneddoto personale che riguarda il ministro degli Esteri nel suo editoriale per Il Giorno. "Incrociando lo scorso weekend Luigi Di Maio sull'isola di Ponza gli ho detto: 'Sto pensando a quanto lei sia giovane e quale occasione irripetibile le si para davanti. Veda di non sprecarla'.
Tra un mese Di Maio compirà 34 anni e non ha figli. Ma lo stesso discorso vale per Giuseppe Conte, che ne compirà tra due mesi 56 e ha un figlio, per gli altri leader della maggioranza. Diceva De Gasperi che l'uomo politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni. Ma non vediamo purtroppo De Gasperi in giro e il timore è che si guardi alla campagna elettorale", conclude in tono pessimista Vespa (…)