Estratto dell’articolo di Andrea Biondi per “Il Sole 24 Ore”
OpenAI, la società controllata da Microsoft e fondata da Sam Altman, che per prima ha lanciato un servizio di intelligenza artificiale generativa, l’ormai celebre ChatGPT, ha annunciato una partnership con Condé Nast.
I prodotti dell’azienda di intelligenza artificiale, tra cui ChatGPT e SearchGPT (il motore lanciato a luglio e ancora in fase prototipale), avranno accesso ai contenuti di Vogue, The New Yorker, Condé Nast Traveler, GQ, Architectural Digest, Vanity Fair, Wired, Bon Appétit e altri media del gruppo, per sfruttare poi le conoscenze nella generazione automatica di risposte e contenuti.
OpenAI ha firmato accordi simili con la rivista Time, il Financial Times, Axel Springer, Le Monde, Prisa. Grazie a queste intese è garantito l’accesso ai grandi archivi di testo di proprietà degli editori, necessari […] per addestrare grandi modelli linguistici come ChatGPT […]
Altri editori hanno fatto scelte diverse muovendosi sul versante legale, come accaduto per il New York Times ad esempio, e puntando l’indice sul tema della violazione del copyright.
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