FIGHT FIGHT FIGHT! - TRUMP HA PIEGATO L’ATTENTATO A SUO VANTAGGIO, DA VERO MAGO DELLA COMUNICAZIONE - PANARARI: “HA UN GIGANTESCO TALENTO. TRUMP HA DATO PROVA DI SAPERE APPLICARE LA REGOLA AUREA DELLA COMUNICAZIONE DI CRISI: CONVERTIRE UNA DIFFICOLTÀ IN UN'OPPORTUNITÀ, CONTRIBUENDO A FAR DIMENTICARE LE CONDOTTE DISCUTIBILI DEL PASSATO. LO SI VEDE GIÀ DALLA CIRCOLAZIONE DEL MEME IN STILE VAN GOGH CON L'ORECCHIO BENDATO, CHE VA SOTTERRANDO LA SUA FOTO SEGNALETICA, RACCOLTA NEL 2023 NEL CARCERE DELLA CONTEA DI FULTON”

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Estratto dell’articolo di Massimiliano Panarari per “la Stampa”

 

MEME SULL ATTENTATO A DONALD TRUMP MEME SULL ATTENTATO A DONALD TRUMP

L'iperrealtà che supera la realtà. O, se si preferisce, il reale che sembra un reality. O una sceneggiatura di Netflix che si supera. E le metafore si sprecherebbero ancora, se non avessimo visto direttamente negli schermi il tentato assassinio di Donald Trump durante il suo comizio a Butler.

 

Marshall McLuhan e Neil Postman, in modi e tempi diversi, lo avevano profetizzato: il circuito della comunicazione nella sua espansione infinita si sovrappone alla realtà, e riesce perfino ad anticiparla […] È la costruzione sociale della realtà attraverso i media, rispetto a cui la morte di John Fitzgerald Kennedy, l'omicidio presidenziale per antonomasia dell'era televisiva, appare preistoria della società delle immagini, che viaggiavano infatti via paleotv, per dirla con Umberto Eco […]

 

donald trump dopo l'attentato donald trump dopo l'attentato

La storia degli attentati ai capi della nazione ha visto finora quattro casi tragicamente andati a segno: Abraham Lincoln (1865), James Garfield (1881), William McKinley (1901) e, appunto, JFK (1963). Più una sfilza di tentativi non riusciti, da Andrew Jackson (1835) a Franklin Delano Roosevelt (1933), da Gerald Ford (1975) a Ronald Reagan (1981). Tutti, in vario modo, delitti "analogici", al cui cospetto quanto accaduto a "The Donald" andrà assai verosimilmente a segnare un cambio di passo dell'immaginario collettivo americano (e globale). […]

 

DONALD TRUMP DONALD TRUMP

Per l'ennesima volta, dunque, dagli Stati Uniti […] ci arrivano istantanee di violenza. […] una nazione al cui interno è sempre in agguato la prospettiva disgregatrice dello stato di natura hobbesiano, e che è stata forgiata nel ferro e nel fuoco (e nel sangue) delle armi, sin dalla sua fondazione. La violenza […] costituisce un'oscura mitologia fondativa, dal "selvaggio West" all'espansione senza limiti di una "Frontiera" prima interna e poi internazionale.

 

attentato a donald trump pennsylvania 3 attentato a donald trump pennsylvania 3

Una visione dalla quale discende il "diritto costituzionale" a detenere un'arma […] circolano liberamente armi di ogni genere, incluse quelle d'assalto tranquillamente acquistabili "in negozio", come, per l'appunto, il fucile semiautomatico AR-15 utilizzato dall'attentatore Thomas Matthew Crooks […]

 

[…] non si può non constatare una volta di più il gigantesco e tonitruante talento comunicativo del sopravvissuto, il quale […] non ha mai lesinato toni esacerbati e parole incendiarie, alimentando a sua volta questo clima d'opinione di guerra civile non più sublimata, ma terribilmente concreta […] L'attentato alla sua persona […] è un evento mediale […] a tutti gli effetti. Di fronte a cui Trump ha dato prova evidente, seppur nella confusione e drammaticità di quegli istanti, di sapere applicare in ogni frangente la regola aurea della comunicazione di crisi […]

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Ovvero […] la capacità di convertire una difficoltà o un'emergenza in un'opportunità, producendo in prima persona, o col supporto di altri, un repertorio di atti comunicativi che lo rafforzeranno nelle settimane a venire, contribuendo in misura sostanziosa a far passare nel dimenticatoio le numerose condotte discutibili, quando non direttamente riprovevoli, del passato.

 

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[…] Lo si vede già dal considerevole boost e dall'impennata nel numero di follower dei suoi account social. Dalla circolazione oceanica fra i più giovani del meme in stile Van Gogh con l'orecchio bendato, che va impetuosamente sotterrando la sua foto segnaletica, raccolta nel 2023 nel carcere della contea di Fulton. Dal tweet-X di appoggio per la prima volta diretto ed esplicito di Elon Musk, già finanziatore dei super Pac trumpiani. E, soprattutto, dall'apertura delle home page dei media di tutto il mondo con lo scatto di Evan Vucci di Ap Image, che ritrae il volto insanguinato dell'ex presidente-tycoon mentre alza il pugno chiuso urlando «Fight!» alla folla sotto la bandiera a stelle e strisce.

 

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Un'icona allo stato puro, tanto che il senior advisor della sua campagna elettorale, Chris LaCivita, la paragona alla celeberrima fotografia dell'alzabandiera dei soldati Usa a Iwo Jima nel febbraio del ‘45. Un combattente indomito, come ha subito dichiarato il figlio Eric, e una vittima che ha letteralmente visto la morte sfiorargli la faccia […] È nata una nuova propaganda iconografica per una figura che padroneggia come poche le regole della società piattaformizzata dell'immagine, in un'epoca nella quale l'incivility, sospinta dalla polarizzazione della politica, è dilagata e l'opinione pubblica si è trasformata nell'emozione pubblica. Mentre, dall'altra parte, il competitor è un Joe Biden, in sempre più marcata difficoltà motoria e cognitiva.

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