Andrea Carugati per “La Stampa”
steve mcqueen day of the champion 4
«Questa è la storia mai raccontata del miglior film mai realizzato». Parola di David Letterman, il conduttore di talk show più famoso al mondo e grande appassionato di automobilismo, che con una battuta descrive perfettamente Steve McQueen - Il film perduto, in onda su Sky stasera che ricostruisce il dietro le quinte di un'avventura molto particolare che vide l'attore impegnato nel suo più grande sogno e nel suo più grande fallimento, ovvero il tentativo di realizzare, a metà Anni Sessanta, un film sulla Formula 1 intitolato Day of the Champion, film che per molteplici ragioni non ha però mai visto la luce e di cui solo recentemente sono state ritrovate alcune bobine di girato che si pensava fossero andate distrutte.
steve mcqueen in le 24 ore di le mans
L'attore di La Grande Fuga, Papillon, Bullit, pellicole che lo hanno consacrato come icona spericolata, tanto da renderlo in quegli anni l'attore più famoso al mondo e a guadagnarsi il soprannome di The king of cool, forse inebriato dal successo e dalla sua passione per le corse, decise di realizzare un film che narrasse dei pericoli insiti in quello sport, affidandone la regia a John Sturges, con cui aveva appena finito di girare La Grande fuga.
Il documentario, ricco di immagini spettacolari e retroscena, racconta la genesi e il naufragio del progetto, ispirato al libro The Cruel Sport di Robert Daley.
L'autore aveva stretto la mano a McQueen e Sturges, dando loro e alla Warner Bros il permesso di girare il film, ma nello stesso tempo aveva siglato un accordo con la Mgm, dando il via a una gara di velocità tra studi cinematografici.
Nelle sale infatti sarebbe stato proiettato solo uno dei due film, quello realizzato più velocemente. Il film di McQueen partì nel migliore dei modi.
Fu il primo ad iniziare, al Nurburgring, nel 1965, con tanto di immagini girate a 300 chilometri all'ora dagli abitacoli delle automobili e spettacolari riprese aeree, parte di quelle ritrovate recentemente, ma si dovette fermare perché sia lui che parte della troupe vennero colpiti dall'influenza, dando modo ai concorrenti di avvantaggiarsi.
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Alla fine Warner, visti i ritardi dovuti anche all'atteggiamento dell'attore e ai contrasti creativi interni alla produzione, annullò The Day of the Champion e il Grand Prix diretto da John Frankenheimer arrivò nei cinema, con grande successo, alla fine del 1966, con protagonista James Garner, che aveva lavorato con McQueen nella Grande Fuga.
Un evento che segnò i rapporti tra i due attori: l'accettazione del ruolo da parte di Garner fu vista come un tradimento da McQueen, suo vicino di casa sulle colline di Hollywood. Maniacale, poco incline al compromesso, molto sicuro di sé, in contrasto con quasi ogni regista e produttore con cui lavorava, McQueen vide dunque infrangersi il suo sogno anche se questo fallimento gli salvò letteralmente la vita.
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Impegnato nella preproduzione del film, McQueen declinò infatti l'invito a un festa tenuta da Sharon Tate nella villa in Cielo Drive che condivideva con il marito Roman Polanski, e fu proprio durante quella festa che gli adepti di Charles Manson commisero il famigerato massacro, cinque persone morte più il bambino che la Tate portava in grembo, narrato recentemente da Quentin Tarantino in C'era una volta a Hollywood: McQueen era infatti il primo della lista di morte dello psicopatico Manson, mandante della strage.
L'attore da quel momento in poi sviluppò una sorta di paranoia, cominciò a girare sempre armato e per via delle sue nuove manie, incluso il perfezionismo, rallentò le riprese di Day of the Champion, condannandolo all'oblio.
Oblio che ora diventa solo parziale grazie a questo documentario e allo sforzo di Richard Wiseman, un archivista incaricato di trovare alcune immagini inedite di McQueen nel film Le Mans.
DAMIAN LEWIS - STEVE MCQUEEN IN ONCE UPON A TIME IN HOLLYWOOD
Durante la ricerca l'archivista ha trovato più di quanto cercasse, mettendo le mani su diverse bobine inedite: «Quando le ho viste non potevo crederci. Anche il figlio di Steve, Chad, pensava fossero state distrutte.
Invece qualcuno, non sappiamo chi, le ha conservate nascondendole sotto il palcoscenico di un teatro di posa in California. Erano impolverate e dimenticate da tutti, ma abbastanza ben conservate e ci hanno aperto un nuovo mondo». E resuscitato il sogno di McQueen.
DAMIAN LEWIS - STEVE MCQUEEN IN ONCE UPON A TIME IN HOLLYWOOD
margot robbie nel ruolo di sharon tate in c'era una volta a hollywood
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