Michela Tamburrino per “la Stampa”
La Rai vara le nomine in scioltezza come non era mai accaduto in epoca pre-Covid. Un riequilibrio dell' informazione doveroso perché bloccato alla stagione sovranista. Curricula depositati questa volta in tempo utile per il Cda di stamattina che vedrà l' astensione critica del consigliere Laganà il quale non vuole avallare un voto di spartizione partitica. Farà eccezione solo per quanto riguarda i nomi di Pasciucco e Mancino a Raiway in quanto è negli interessi della Rai avere un' azienda quotata e in regola. E visto che di politica si tratta, grande vittoria di Nicola Zingaretti; finalmente ha potuto mettere l' ex Dg Rai Mario Orfeo alla direzione del Tg3. Che in questo modo mette nel suo personale Palmares il primato d' aver diretto tutti i Tg Rai: 1,2 e 3.
Di Maio dal canto suo ha ingoiato il rospo ottenendo di contro la salvezza per il direttore del Tg1 Giuseppe Carboni. A Giuseppina Paterniti che consegna a Orfeo un Tg3 in costante ascesa, arriva una promozione che potrà vedere in futuro il suo potenziale. In quanto andrà all' ex Verdelli, vale a dire la direzione dell' offerta informativa Rai. Ruolo in quota Cinquestelle che se fosse operativo sarebbe di grande prestigio ma visto che il Piano Indstriale è fermo e lo resterà a lungo, manca di operatività.
fabrizio salini foto di bacco (2)
Anche la terza rete cambia, via Silvia Calandrelli che assommava troppi incarichi e dunque da domani si occuperà di RaiCultura che comprende Storia e Scuola. Al suo posto alla direzione di Rai3 arriva Franco Di Mare già vicedirettore di Rai1 e con una direzione assegnata nel nuovo Piano che non c' è. È la vittoria del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che in questa tornata ha dovuto dividersi la gestione della trattativa nomine con i compagni di partito Carelli e Buffagni.
Volentieri ne avrebbe fatto a meno. Anche per il Pd tanti registi come Martella, sottosegretario con delega all' editoria e Bonaccorsi ma su tutti Zingaretti e Franceschini quest' ultimo richiamato all' ordine dopo una fuga in avanti che non era piaciuta al segretario Pd.
RaiCom perderà a giugno, quando sarà rinnovato il Consiglio, Monica Maggioni ad e presidente ad interim, ora pronta a tornare al giornalismo attivo con un suo programma il lunedì sera come aveva chiesto. Alla presidenza andrà Teresa De Santis, già direttrice di Rai1 che aveva intentato causa all' Azienda per demansionamento e che ora accetta un ruolo all' altezza del precedente. Amministratore delegato sarà Angelo Teodoli che aveva preceduto De Sanctis alla guida della rete ammiraglia.
Il grande scontento resta Francesco Giorgino, portato dal premier Conte, che ha ipotecato la casella di direttore dell' approfondimento, casella congelata fino a dicembre causa Covid, come il resto del Piano industriale. Dopo un lungo lavoro sul campo Simona Sala ottiene la sua prima direzione, già vicedirettore del Tg1, curriculum impeccabile, quirinalista e gradita sia al Pd che ai Cinquestelle. Per lei c' è il vertice del Gr al posto di Luca Mazzà che prevede anche il Tgr1. Si tratta della prima donna a occupare quel ruolo.
Dal canto suo l' ad Fabrizio Salini può dirsi soddisfatto perché ha messo d' accordo tutti, compresa la Lega che non perde il presidio strategico della Tgr e perché è bello lasciare ordine prima di andar via. Per lui si parla di una posizione strategica a Netflix che vorrebbe ricoprire prima della scadenza del mandato, il 27 luglio.