Maurizio Di Fazio per www.ilfattoquotidiano.it
Un video hard con protagonista una sexy gilet gialla. Succede anche questo in Francia, sull’onda lunga delle proteste scatenate, almeno inizialmente, dall’aumento delle accise sulla benzina. Su Pornhub transalpino è comparso un filmato dal titolo e dal calembour piuttosto eloquenti, “Chloé Sanchez. Exhibisition et pipe en public gilet jaune ma-nue-festation”.
Protagonista assoluta, questa ragazza vestita della sola uniforme di lotta che in queste settimane sta rileggendo, Oltralpe, la “lezione” dei nostri dimenticabili forconi. Trama: un uomo si vede sbarrare il passaggio dall’agguerrita quanto avvenente fanciulla in total gilet giallo, col pretesto della manifestazione in corso, e poi chi vorrà, vedrà… Chloé Sanchez, sul suo profilo Instagram, si professa una camgirl e una creatrice di video. Come questo che ha già riscosso decine di migliaia di views.
Ma non è certo la prima volta che l’industria a luci rosse cannibalizza fatti di cronaca. Di “istant porno” che attingono a piene mani (pardon) dall’attualità se ne contano, infatti, innumerevoli. Nel 2011 invase i negozi specializzati e le piattaforme streaming il film “Dxk” (“David Sex King”), liberamente tratto dalla vicenda che ha visto sul banco degli imputati l’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss Kahn, finito in manette per il presunto stupro da lui perpetrato ai danni di una cameriera di colore in un hotel di New York. Una sorta di anteprima generale del #metoo, che innescò una valanga di altre accuse contro l’ex economista e libertino plurisessantenne.
E per finanziare l’“opera” vietata ai minori venne addirittura intrapresa una campagna di crowdfunding. Quattro anni prima era stata invece la saga (ri-pardon) di Fabrizio Corona a catturare l’immaginario di un regista di genere che la parafrasò nel suo “Scatti e ricatti”, protagonisti bollenti Marco Nero ed Elena Grimaldi. Più di recente è stato un altro fenomeno globale di costume, sempre sulle prime pagine dei giornali e in homepage sui siti come Cristiano Ronaldo, a vedersi trasfigurare suo malgrado in salsa hardcore: la pellicola girata “in suo onore” si intitola “Las Ronaldas” ed è stata prodotta dalla società “Pornlowcost”.
Ha dichiarato il suo regista, il portoghese Carlos Ferreira: “Ronaldo è un giocatore conosciuto in tutto il mondo e questo ci aiuterà a vendere il film al di là dei nostri confini. Sia attacco o difesa, gli attori porno portoghesi e le attrici sono professionisti come qualsiasi rivale nel mondo”. Tempo prima la stessa sorte era toccata a un altro campione sportivo, il golfista Tiger Wood, di cui erano da poco venuti a galla i cospicui appetiti sessuali. L’omaggio v.m.18 venne chiamato “Tigers’s Wood”: in pratica, “il legno di Tiger”. Touché. Il finale di questa nostra galleria scritta di video hard strettamente legati all’attualità non poteva che concludersi con “Bunga bunga, Presidente”, anno 2010. Al posto dell’ex cavaliere, tal Rokko, sosia di Rocco Siffredi. Una parodia al quadrato.
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