Andrea Fagioli per Avvenire
In questi giorni in tv si parla molto di amore, soprattutto nei nuovi talk show: da ‘Ieri oggi italiani’ con Rita Dalla Chiesa il lunedì in seconda serata su Rete 4 al Cyrano in onda da venerdì scorso in prima serata su Rai 3. Ma se nel primo caso si è trattato di un' unica puntata a tema, nel secondo ci aspettano otto appuntamenti per una serie che esplicita la materia nel sottotitolo: L' amore fa miracoli.
A raccontarli, i "miracoli", sono Massimo Gramellini e Ambra Angiolini, con la partecipazione della band di Margherita Vicario e la regia di Fabio Calvi. Il tutto a distanza di pochi giorni da Maria De Filippi che a C' è posta per te su Canale 5 si è inventata otto minuti di silenzio assoluto, mentre Gramellini, quasi per contrappasso, parla per tutta la sera, più che altro legge. È il suo stile. Ma tre ore di parlatoletto sono davvero tante in televisione, anche perché molto poco televisive.
A rendere il tutto un po' più televisivo e spontaneo c' è per fortuna Ambra Angiolini, che ben presto abbandona la cartelletta con la quale entrambi i conduttori si erano presentati in scena e alla quale facevano continuo riferimento in modo poco adatto a un programma che non vuole essere giornalistico, ma che, diviso in capitoli (anche questi, però, più da libro che da televisione), avrebbe l' ambizione di fare psicologia dei sentimenti spaziando dai grandi amori al tradimento, dall' amicizia tra uomo e donna al sesso tra coniugi dopo la nascita di un figlio.
Con nel mezzo la storia commovente di Emanuela, la mamma di Gloria, la ragazza italiana morta a Londra assieme al fidanzato nel rogo della Grenfell Tower. Gramellini, tra l' altro, la racconta bene, ma anche in questo caso eccede, perché Emanuela è lì, in studio, con gli occhi lucidi, in attesa di parlare. Quei cinque minuti saranno sembrati interminabili soprattutto a lei, prima ancora che ai telespettatori.
Dopo di che è di nuovo Ambra a gestire la situazione con gesti, sguardi e domande garbate. Funziona anche la non intervista di Malcom Pagani al regista Giovanni Veronesi insieme alla rockstar Gianna Nannini. Nel senso che l' intervistatore non si vede nemmeno, mentre i due, da "maledetti toscani", se la cavano da soli. Tutto il resto è da rivedere. A partire dalla suocera che dà consigli di carattere sessuale al genero.
Davvero poco credibile.