1. È TUTTO UN AZZARDO
Aldo Grasso per il Corriere della Sera
lo spot di claudio amendola per le scommesse online
Ogni parola, detta o scritta, è una piccola commedia. Lunedì sera, mentre stavo dando un' occhiata a una partita di serie B, è apparso un angoscioso spot: «Io sono membro del più grande gruppo di scommesse sportive online al mondo Io sono membro». Era Claudio Amendola, testimonial di una società che reclamizza il gioco d' azzardo. È tutto un azzardo.
Dopo aver letto il mio «Padiglione» della domenica, Amendola ha scritto una lunga lettera al Corriere spiegando di essersi sbagliato a definire «Salvini è il miglior politico degli ultimi venti anni Avrei dovuto dire degli ultimi trenta». Il merito di Salvini? Aver saputo trasformare un partito regionale in un grande partito nazionale. Bene.
lo spot di claudio amendola per le scommesse online
Per la stessa ragione, anche Trump è il miglior politico? Le parole sono commedia: io non discutevo le idee politiche di Salvini o di Amendola, cercavo solo di mettere in luce un' incongruenza.
Tre anni fa, il «comunista» Amendola aveva apostrofato pesantemente Salvini, definendolo «razzista», che non è un' accusa da poco. In soli tre anni, da «razzista» a «miglior politico degli ultimi trent' anni», il salto mortale è triplo, con avvitamento carpiato. Naturalmente c' è anche la nota personale: per aver criticato le sue prestazioni a programmi come «Scherzi a parte» o al «Grande Fratello» nutrirei disprezzo nei confronti di Amendola (questo è il guaio dei troppi programmi tv che vivono sulle promozioni e trattano sempre gli ospiti come fossero dei geni).
E poi ci sono i missionari, come Luca Telese, che cavalcano le polemiche pensando di convertire le parole altrui al loro credo. Un' occasione in più per rimpiangere su Radio 24 la rassegna stampa di Alessandro Milan e di non poter più godere dell' intelligenza di Oscar Giannino, continuamente interrotto dall' incontinenza verbale di Telese. «Io sono membro del più grande gruppo di scommesse sportive online al mondo Io sono membro». Paura!
2. CLAUDIO AMENDOLA, SALVINI E L’INSOPPORTABILE SPOCCHIA ‘DE SINISTRA’
Andrea Scanzi per
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/la-sinistra-ama-i-voltagabbana-a-senso-unico/
Claudio Amendola ha osato dire a L’aria che tira che Matteo Salvini è il miglior politico italiano degli ultimi 20 anni. Apriti cielo: le anime candide della sinistra presunta, le stesse che ancora non hanno capito una mazza di quel che è accaduto il 4 marzo e che fino a ieri ci dicevano che Renzi fosse Marx e Nardella Engels, lo hanno accusato di ogni nefandezza. In Rete, ma pure su giornali e tivù.
Non alludo ad Aldo Grasso, che rimane uno dei pochi da leggere anche quando non lo si condivide e che ha tutto il diritto di disistimare Amendola. Penso a quei fenomeni, ora famosi e più spesso famigerati o semplicemente frustrati, che credono ancora che per essere di sinistra – e dunque de facto “più intelligenti” – si debba essere fedeli a quella linea ottusa secondo cui tutto ciò che è Pd è Dogma e tutto ciò che è destra è merda. Come ha scritto ieri Vittorio Feltri, alla “sinistra” piacciono solo i voltagabbana che vanno da destra a sinistra tipo Eugenio Scalfari, mentre quelli che fanno il percorso inverso sono a prescindere coglioni.
Oltretutto Amendola non ha fatto nessuna “apertura di credito” alla Lega. Dopo aver detto di aver votato i noti leghisti di LeU, ha criticamente riconosciuto che il mondo operaio è stato via via conquistato dal M5S e ancor più dalla Lega. Per questo, secondo lui, Salvini è “senza dubbio il miglior politico degli ultimi 20 anni” (“anzi degli ultimi 30”, ha poi rincarato sul Corriere della Sera).
Opinione più o meno condivisibile, ma applicare l’equazione “Amendola=leghista” significa soffrire di analfabetismo funzionale. Oppure essere intellettualmente disonesti. “Se dicessi che la Juventus è la squadra più forte degli ultimi 7 anni”, ha giustamente scritto l’artista, “potrei essere tacciato di essere uno juventino?”. Riflessione lapalissiana, ma ormai in Italia anche l’ovvietà è rivoluzionaria.
Quella “sinistra” che fino al 4 marzo celebrava Renzi e votava al massimo dell’iconoclastia la Bonino, è così supponente e fuori dal mondo da negare l’evidenza: ovvero riconoscere che Salvini ha preso un partito moribondo al 4% e l’ha portato al 17% in cinque anni. Se questa non è bravura politica, cos’è?
Corrado Augias direbbe che è invece prova della ignoranza del volgo elettorale e che l’unica salvezza sarebbe applicare l’epistocrazia, che per Augias non significa far votare unicamente chi si informa ma far votare unicamente chi la pensa come Augias e Repubblica. Questi “intellettuali”, che stanno facendo più danni della grandine (alla sinistra, al paese, a se stessi), son sempre lì a dirci che Salvini è Goebbels e la Meloni Eva Braun. Quanta mestizia.
Chi scrive non ha mai votato destra, ma ritiene appena interessata e furbastra questa demonizzazione tout court della destra italiana, che (per esempio) in Veneto e Lombardia non pare poi governar così male. Né pare che in quei luoghi non ci sia democrazia. E’ ora di finirla con questo livello intellettuale incancrenito e rasoterra.
zucconi e renzi a otto e mezzo
Gli Augias e gli Zucconi, tra una trombonata tronfia e l’altra, possono continuare a credere che chi vota Lega sia scemo e chi vota la Picierno meriti il Pulitzer, ma la realtà è un po’ diversa. Amendola, bravo attore (Soldati – 365 giorni all’alba), regista sensibile (La mossa del pinguino) e colpevole interprete di uno spot odioso sulle scommesse, ha solo detto una cosa ovvia: Salvini è tanto respingente (per chi è di sinistra) quanto scaltro. E ha saputo conquistare quel che ha conquistato facendo sue alcune battaglie (legge Fornero) e tecniche (la politica sul territorio) un tempo care alla sinistra. Quando la sinistra ancora c’era.
luca telese radio24 alessandro milan