GRASSO NON SI COMMUOVE PER IL DUO COLETTA-ERCOLANI - ''IN 'AMORE IN QUARANTENA' PRESENTATO DA GABRIELE CORSI, IL TRAUMA COLLETTIVO DELLA PANDEMIA NON BASTA A RENDERE INTERESSANTI QUESTE PICCOLE STORIE, EMBLEMATICHE DI UN'ESPERIENZA UNIVERSALE DI CLAUSURA CHE FORSE VORREMMO AFFRETTARCI A DIMENTICARE PIÙ CHE A RICORDARE. LA SCRITTURA DOVREBBE INTERVENIRE A RENDERLE POTENTI, MA È FRAGILE''

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Aldo Grasso per il ''Corriere della Sera''

 

simona ercolani stefano coletta foto di bacco (2) simona ercolani stefano coletta foto di bacco (2)

Tra i marchi di fabbrica di Stefano Coletta, direttore di Rai1, c'è la passione per le biografie di uomini e donne comuni, un genere che in letteratura ha dato vita a capolavori, ma che in un mezzo ben più prosaico come la tv fatica a trovare una scrittura che lo nobiliti e lo innalzi. È una linea di racconto che Coletta ha lungamente coltivato durante la direzione di Rai3, con titoli come «Sconosciuti» e «Storie Minime», solo per citare due esempi significativi di questa poetica minimalista, nei temi e s' immagina anche nei budget. Guardando «Amore in quarantena», prodotto da Simona Ercolani per il sabato pomeriggio di Rai1, si sentono risuonare le stesse note.

 

Attraverso filmati girati direttamente dai protagonisti con gli smartphone e interviste realizzate via Skype (un linguaggio ormai completamente sdoganato anche sulla tv generalista), si raccontano le storie comuni di famiglie, coppie e single durante il periodo del lockdown, dai giorni più bui fino ad arrivare ai primi spiragli della Fase 2, snocciolando tutto il lessico pandemico.

 

gabriele corsi gabriele corsi

C'è la famiglia numerosa con cinque figli adolescenti da gestire, c'è la single lasciata il primo giorno dopo la conferenza stampa di Conte del 9 marzo e via così. A Gabriele Corsi, tra i pochi personaggi radiofonici che sono riusciti a trovare una convincente chiave televisiva, va il ruolo di cucirle insieme da una terrazza romana.

 

Il trauma collettivo della pandemia non basta a rendere interessanti queste piccole storie, emblematiche di un'esperienza universale di clausura che forse vorremmo affrettarci a dimenticare più che a ricordare. La scrittura dovrebbe intervenire a renderle potenti, ma è fragile, mescola l'autobiografia senza mediazioni con interventi di vip che sorprendono i partecipanti via Skype (come da codici dell'emotainment) o ancora con le incursioni del Trio Medusa che visita le case delle famiglie per prove e penitenze.

selvaggia lucarelli vs aldo grasso 6 selvaggia lucarelli vs aldo grasso 6

 

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