Annamaria Piacentini per ‘Libero Quotidiano’
Si accendono i riflettori sulla 15 Edizione del «Monte-Carlo Film Festival De La Comédie» ideato e presieduto da Ezio Greggio.
Fino a sabato verrà presentato il meglio della commedia internazionale con film in anteprima mondiale. Presidente di giuria, il due volte premio Oscar Claude Lelouch, che riceverà sabato il Movie Legend Award. Con lui, le giurate Nancy Brilli e Valeria Solarino.
Un bel lavoro, dove Greggio esce vincitore Caro Greggio come considera questa sua kermesse?
«Un trionfo, stiamo diventando grandi. I distributori si fidano di noi, quest' anno sono stati selezionati 400 titoli, un mare di commedie interessanti, provenienti da molti paesi del mondo» .
Tutto iniziò da un desiderio del Principe Ranieri...
«Incontrai il Principe Ranieri e gli comunicai l' idea di fare un festival a Montecarlo».
Cosa le rispose?
«Accettò però mi disse: prima mi devi promettere di impegnarti, devi lavorare e farlo diventare più grande di Cannes. Lo farò, gli risposi, con quel tipo di caratteristiche.
Ho mantenuto la promessa fatta ad un Principe che aveva anche una grande umanità».
Ha iniziato con Mario Monicelli, ha combattuto e vinto contro chi non ci credeva. Oggi lo considera solo un festival, o anche un atto d' amore?
«Sì è cosi, anche un atto d' amore. Senza questo sentimento non saremmo qui. Le commedie ai festival non arrivavano mai, bisognava far qualcosa».
Mi ricordo la scena al Lido di Venezia durante un festival di tanti anni fa. Lei che rincorreva il direttore Muller con il Tapiro, giusto?
«Certo, glielo volevo consegnare. Lui fuggiva, io non desistevo.
Volevo far capire che ad un festival una commedia non è disdicevole.
Poi la scorribanda è finita, il direttore si è arreso e si è fatto consegnare il Tapiro».
Ridere è la migliore medicina?
«In assoluto, da sempre la risata fa bene alla salute. Può aiutare a risolvere anche le insicurezze, i problemi psicologici. Dà serenità».
Come vive la fama?
«Con grande serenità. Cerco di usarla per aiutare la mia associazione che si trova a Montecarlo e che si interessa di regalare agli ospedali pediatrici a livello internazionale strumenti in grado di salvarli. Bisogna essere un po' francescani, credere che tutto possa cambiare».
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Tornerà al cinema? E Yuppies che fine ha fatto?
«Volevamo fare Yuppies 3, ma non se ne è saputo più nulla, È tutto in mano a De Laurentiis, non possiamo muoverci».
E un suo nuovo film?
«Infatti, si sta realizzando. Farò un film, una commedia dolce amara. La scrittura è appena terminata insieme a Filippo Bologna e Giovanni Veronesi».
Quando tornerà a Striscia?
«Riprendo in autunno. È sempre un appuntamento a cui sono molto legato».
A proposito di "Striscia", cosa ne pensa dell' ultimo agguato all' inviato Vittorio Brumotti a Palermo. L' avvertimento è chiaro: fatti i cavoli tuoi. È giusto?
«No assolutamente no. Striscia si è sempre occupata anche di queste cose, non solo di battute. Massima solidarietà nei suoi confronti, per la sua troupe e per Striscia».
È diventato presidente del Comitato Italiano all' estero?
«Sì, e collaboro con l' Ambasciata italiana a Montecarlo. È quasi un ruolo politico, spero di fare un buon lavoro».
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