1. GRILLO SI SARÀ PENTITO DI AVER SPEDITO FRECCERO AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RAI?
2. FRECCERO APPLAUDE COSI’ I 24MILA EURO PIÙ VOLO IN BUSINESS PAGATI DA ‘’CHE TEMPO CHE FA’’ (RAI3) PER AVERE VAROUFAKIS OSPITE 22 MINUTI IN TRASMISSIONE: “È SERVIZIO PUBBLICO. È L’INFORMAZIONE CHE IL MOMENTO ATTUALE DI CRISI RICHIEDE. VAROUFAKIS NON È UN POLITICO, È UNA ROCKSTAR, MOLTO PIÙ NELLO SPIRITO DEL TEMPO DI BRUNETTA O GASPARRI"
3. DI PIU': "CI SONO PROGRAMMI CHE CON I LORO INTROITI PAGANO TUTTI GLI ALTRI. QUELLO DI FAZIO È UNO DI QUESTI, PER QUESTO I SUOI COSTI NON SONO SPRECHI, MA INVESTIMENTI"
4. PER IL 5-11% DI SHARE LA RAI PAGA DUE MILIONI L'ANNO A FAZIO, 20MILA A PUNTATA LA LITTIZZETTO, GRAMELLINI FISSO, AUTORI A PIOGGIA, OSPITI INTERNAZIONALI: QUANTO DEVE INCASSARE DI PUBBLICITA' PER POTER PAGARE PURE ENDEMOL, CHE PRODUCE IL PROGRAMMA?

Condividi questo articolo


1. QUELLA CIRCOLARE CHE RIBADISCE L’OVVIETA’ DELL’OVVIO

FAZIO VAROUFAKIS BY BENNY FAZIO VAROUFAKIS BY BENNY

Paolo Conti per il “Corriere della Sera”

 

In quell'Impero dei Segni che è la Rai, una circolare ha ribadito il divieto di compensare politici. È vero, si polemizzò sui gettoni di presenza a Sgarbi nel 2001 (elargiti benché fosse sottosegretario ai Beni culturali, e poi bloccati dall' allora presidente Roberto Zaccaria). Ma fu un caso unico.
 

Nessun politico ha mai preso denaro per un'intervista. Nel clamoroso inciampo Varoufakis, non bastava proclamare di fatto ‘Che tempo che fa’ repubblica autonoma. Occorreva ribadire l' ovvietà dell'ovvio: i politici non si pagano. Passano le Ere, ma il Dna di viale Mazzini non cambia.

FAZIO VAROUFAKIS FAZIO VAROUFAKIS

 

2. DAI VIP AL MILIONARIO FAZIO LA RAI STRAPAGA 170 ESTERNI

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

Se non fosse stato per l' ex ministro Varoufakis, costretto da una campagna dei giornali greci a pubblicare sul suo blog la lista di inviti e compensi ricevuti negli ultimi mesi come «star» internazionale, non si sarebbe mai saputo dei 24mila euro più volo in business pagati da Che tempo che fa (RaiTre) per averlo ospite 22 minuti in trasmissione. E la Rai (coi vertici freschi di nomina renziana) si sarebbe risparmiata una polemica che certo non aiuta gli italiani a digerire meglio il nuovo canone in bolletta.

paolo bassetti ad endemol italia lap paolo bassetti ad endemol italia lap


Dopo aver scaricato la palla su Endemol, la società che produce Fazio e che in serata si difende («Attacchi strumentali ed eccessivi. La scelta dell'ospite condivisa con la Rai») Viale Mazzini prova a chiudere il caso con una direttiva sollecitata, si dice, dalla presidente Maggioni - che rafforza ed estende alle società di produzione esterna «il divieto di erogare compensi a politici che partecipano a trasmissioni televisive e radiofoniche», regoletta risalente ad una circolare di quindici anni fa.

fazio e gramellini fazio e gramellini


«Una toppa ridicola, peggiore del buco» contrattacca il capogruppo azzurro Renato Brunetta, gran fustigatore degli sprechi Rai, tornando a chiedere (dopo una ventina di tentativi senza risposta) la total disclosure della Rai, la trasparenza totale dei compensi nella tv di Stato.

 

In effetti la Rai è una società pubblica quando si tratta di finanziarla con un' imposta, ma lo è molto meno quando deve seguire gli obblighi che per legge spettano alle amministrazioni pubbliche. Quello dei tetti agli stipendi dei dirigenti fissato a 240mila euro, ad esempio, ma raggirato dalla Rai col trucco dell' emissione di bond, come se fosse una banca e non una tv.

 

SELFIE DI FABIO FAZIO E MASSIMO GRAMELLINI SELFIE DI FABIO FAZIO E MASSIMO GRAMELLINI

Ma soprattutto gli obblighi di trasparenza sui compensi di top manager, artisti e appunto - ospiti dei programmi, cifre invece avvolte in una fitta nebbia (essenziali, sostiene la Rai, per stare sul mercato e non dare un ingiusto vantaggio competitivo alle tv concorrenti).


Il sito creato appositamente nel 2007, e cioè contrattidiconsulenza.rai.it, non è mai stato funzionante (provate a cliccarlo, non si apre neppure). Non tutti gli obblighi di legge sono però eludibili dalla tv di Stato e un resoconto dei contratti artistici e di consulenza, sebbene senza nominativi e aggregato per fasce, la Rai è costretta a renderlo pubblico.

 

FAZIO VAROUFAKIS FAZIO VAROUFAKIS

Ed eccole qui le cifre contenute nel documento «Compensi concernenti gli artisti e i titolari di incarichi di collaborazione o consulenza aggregati per fasce, anno solare 2014». Scorrendo la tabella si legge che sono 170 gli artisti e i collaboratori con un contratto superiore agli 80mila euro, la fascia più alta che ha una forbice molto ampia: si va appunto da un minimo di 80.186 euro ad un massimo di 1.897.445 euro, con una media a contratto di 215mila euro circa.

 

Nella zona top, quella sopra il milione di euro, si trovano le star del servizio pubblico, presentatori e artisti pagati a peso d' oro. In cima su tutti c' è Fabio Fazio, che starebbe (usiamo il condizionale perché le cifre sono top secret) poco sotto i 2 milioni di euro l' anno, tanto da pensare che il tetto massimo di 1,9 milioni in tabella corrisponda proprio al suo stipendio.

 

LA CAMICIA DI VAROUFAKIS LA CAMICIA DI VAROUFAKIS

La sua spalla comica, Luciana Littizzetto, si accontenta di 20mila euro a puntata. Poi ci sono altre star Rai come Carlo Conti e Antonella Clerici, entrambi sul milione e mezzo di euro. Quindi giornalisti come Massimo Giannini, conduttore di Ballarò, e Massimo Giletti, attorno ai 400-500mila euro. Cifre stimate, non dichiarate da Viale Mazzini con la precisione di Varoufakis. Ingaggiato, già che c' erano, anche come opinionista dal programma di RaiDue 2Next . Gratis però stavolta, «neppure un bicchiere d' acqua» assicurano.

 

3. FRECCERO: “BASTA CON LA RETORICA NÉ CASTA NÉ SPRECO È STATO UN INVESTIMENTO

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

grasso fazio freccero PANORAMA grasso fazio freccero PANORAMA

«La retorica della casta e dello spreco è una retorica ottusa. Bisognerebbe cancellare questi termini dal vocabolario e reintrodurre la parola “investimenti” ». Il consigliere Rai Carlo Freccero - votato dal Movimento 5 Stelle e da Sel nel cda di viale Mazzini - difende senza esitazioni Che tempo che fa e la scelta di pagare l’ex ministro dell’Economia greco Yanis Varoufakis.

 

Mille euro al minuto, non è troppo?

«Attualmente la Rai non si sostiene col canone, ma con la pubblicità. Ci sono programmi che con i loro introiti pagano tutti gli altri. Quello di Fazio è uno di questi, per questo i suoi costi non possono essere considerati uscite o sprechi, ma investimenti. Nel mondo reale si investe per guadagnare. È nel campo della finanza che si pensa solo a tagliare i costi ».

 

FAZIO VAROUFAKIS FAZIO VAROUFAKIS

I 5 stelle la pensano diversamente. La imbarazza?

«Assolutamente no. Sono stato spesso in polemica con gli autori di Che tempo che fa , mi considerano troppo di sinistra. Quello che hanno fatto con Varoufakis, però, è servizio pubblico. È l’informazione che il momento attuale di crisi richiede».

 

Non sprecano i soldi del canone?

«In Rai ho sempre professato un modello misto di profitto e cultura. Varoufakis non è un politico, è una rockstar, ed è molto più nello spirito del tempo di Brunetta o Gasparri».

carlo freccero servizio pubblico carlo freccero servizio pubblico

 

Trova strumentale la polemica del centrodestra?

«Un impresario teatrale mi ha invitato a fare un processo alla Rai dal 2001 al 2013. Se tirassimo fuori le carte su quel che ha fatto la destra, dalla struttura Delta alle marchette nelle fiction, fino a nomine, assunzioni e stipendi discutibili, ne vedremmo delle belle. Altro che trasparenza! ».

 

Hanno senso così tante produzioni esterne?

«Sa perché esistono? Per aggirare il partito Rai e la censura. La produzione Endemol per Fazio è stata un’idea geniale di Marco Bassetti: Fazio era in difficoltà perché considerato di sinistra e Bassetti ebbe l’idea: gli disse “ti produco io, ti copro sul piano politico, e tu puoi fare il programma” ».

 

Quando il centrodestra era al governo?

FRECCERO --nomine_rai__carlo_freccero__una_vita_in_televisione__la_biografia_.jpg FRECCERO --nomine_rai__carlo_freccero__una_vita_in_televisione__la_biografia_.jpg

«Esatto. Io per poter fare Satyricon l’ho coprodotto con Bibi Ballandi, ultra cattolico amico di Casini. Il partito Rai ha un sistema di regole che uccidono la creatività. Per questo negli anni si è usata questa tecnica. Per evitare la burocrazia e la censura».

 

Crede che i vertici Rai non abbiano difeso abbastanza il programma?

«Mi sembra che ci sia poca conoscenza di come funziona la Rai. Per gestirla non bisogna avere in mente solo il futuro, ma anche il passato».

VAROUFAKIS SPOCK VAROUFAKIS SPOCK

 

La Bbc, però, Varoufakis non l’ha pagato.

«Perché ha un brand forte. La televisione è matematica. Se Rai avesse il brand della Bbc, sarebbe venuto gratis anche da noi»

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....

DAGOREPORT – GLI OBAMA, I CLINTON E LE PELOSI HANNO SULLA COSCIENZA LA BRUCIANTE SCONFITTA DI KAMALA HARRIS (UNA CHE ALLE PRIMARIE DEM DEL 2020 ARRIVÒ ULTIMA) - CON IMPERDONABILE RITARDO HANNO AGITO PER TROVARE UN SOSTITUTO DI JOE BIDEN - LO STATO COGNITIVO DEL PRESIDENTE ERA NOTO A TUTTI DA ANNI: BASTAVA FARGLI FARE UN PASSO INDIETRO PER TEMPO E COSTRUIRE UNA CANDIDATURA LEGITTIMATA DALLE PRIMARIE, ANZICHE' IMPOSTA, A TRE MESI DAL VOTO, DAL TIGNOSO BIDEN (O PASSO IL TESTIMONE ALLA MIA VICE O NON MI RITIRO DALLA CORSA)...

DAGOREPORT – PER DIMOSTRARE CHE È CAMBIATA L’ARIA AL CSM, LA MELONA HA VOLUTO FORZARE LA MANO INCONTRANDO IN SEGRETO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI - MA LA STATISTA DEL COLLE OPPIO HA DIMENTICATO UN DETTAGLIO FONDAMENTALE: IL CAPO DEL CSM È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E MATTARELLA, PUR AVVERTITO INFORMALMENTE, HA PRESO MALISSIMO L'IRRITUALE VISITA DEL SUO VICE PINELLI A PALAZZO CHIGI. E IL SOLITO UCCELLINO HA SPIFFERATO TUTTO – È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL RAPPORTO DISASTROSO DI “IO SO’ GIORGIA” CON IL DEEP STATE - LA VERA DIFFERENZA TRA LA “NANA MALEFICA” (COPY CROSETTO) E BERLUSCONI? MANTOVANO NON È GIANNI LETTA…

DAGOREPORT – QUANDO IL NOVELLO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DICE: “CONTINUEREMO A ESSERE A FIANCO DELL’UCRAINA”, LO SA CHE IL PRIMO ''AZIONISTA'' DELLA NATO DA GENNAIO SARÀ TRUMP? - E TRUMP HA GIA' ANNUNCIATO CHE VUOLE CHIUDERE SUBITO LA GUERRA CEDENDO A PUTIN IL DONBASS E CRIMEA E COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA PACE, MINACCIANDO DI TOGLIERGLI ARMI E SOLDI - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ L’UNIONE EUROPEA? E LA TURBO-FAN DI KIEV GIORGIA MELONI, DA BRAVA CAMALEONTE, S’ADEGUERÀ ALLA NUOVA LINEA TRUMPIANA O RIMARRÀ ABBRACCIATA A ZELENSKY?

DAGOREPORT – DITE ADDIO ALLA MELONI BIDENIZZATA: ARRIVA TRUMPONE E LA DUCETTA CAMALEONTE SI TRASFORMERÀ NELLA PIÙ FEDELE FAN DEL CIUFFO ARANCIONE DI MAR-A-LAGO – GRAZIE AI BUONI UFFICI DI ELON MUSK, CON CUI “COLTIVA LA SUA RELAZIONE” (“LE MONDE” DIXIT), LA PREMIER AVRÀ GIOCO FACILISSIMO PER RIENTRARE NEL CUORE DEL TYCOON. CHE FINIRÀ PER PRIVILEGIARE IL RAPPORTO CON “I AM GIORGIA”, A DISPETTO DI QUELLO COL SUO FOLLOWER ITALIANO NUMERO UNO, MATTEO SALVINI - QUESTIONE DI POTERE: LA MELONI È PREMIER E PUÒ ESSERE UN CAVALLO DI TROIA UTILE IN UE. IL "PATRIOTA" SALVINI A BRUXELLES NON CONTA UN CAZZO...