Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
[...] Non so proprio da dove cominciare, visto che il nuovo show del sabato sera Chi può batterci? , fortemente voluto da Marcello Ciannamea, il Megadirettore Galattico della Direzione Intrattenimento Prime Time, è sospeso fra la noia dell’inconsistenza e l’infantilismo del divertirsi per forza (Rai1).
C’è solo una cosa peggiore della noia: la paura della noia. E quando Marco Liorni spiega il meccanismo del programma, vorresti già cambiare canale. Poi ci sono i cosiddetti Vip, che è una di quelle espressioni che credo si usi solo in Italia: devono sfidare il pubblico su varie materie (musica, televisione, sport, curiosità…) come nella tv di settant’anni fa.
Comunque i Vip erano questi e non voglio prendermi colpe per averli trascritti: Romina Power, Max Giusti, Diana Del Bufalo, Pier Paolo Spollon, Ivan Zazzaroni e lo stesso Marco Liorni.
Tempo fa un’amica mi ha chiesto come fanno a occuparsi del loro giornale quei direttori che sono sempre in video (si riferiva a un noto retequattrista) e non ho saputo risponderle. Un altro amico mi ha chiesto: ma come vengono scelti i Vip? Qui forse ho risposto con qualche sragionevolezza: devono rappresentare gusti diversi e fasce d’età, anche se non capisco cosa rappresentino Diana Del Bufalo e Pier Paolo Spollon.
Divago perché c’è poco da dire sul programma: è un game-show da access prime time stiracchiato per reggere un’intera serata.
[…] Di Marco Liorni si può dire tutto il bene possibile, che ha un suo stile confidenziale, gradevole, buonista, schietto, ma non scalda mai il cuore, non riesce a fare suo, a personalizzare il format.
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