“ALTRO CHE GELLI, IL VERO CAPO DELLA LOGGIA MASSONICA P2 ERA EUGENIO CEFIS” - PUBBLICATO PER LA PRIMA VOLTA UN LIBRO SCRITTO NEL '75 CONTRO IL SUPER DIRIGENTE D'AZIENDA COINVOLTO, SECONDO ALCUNE INCHIESTE, NELL'ATTENTATO A ENRICO MATTEI E NELLE MORTI DEL GIORNALISTA MAURO DE MAURO E DI PASOLINI (CHE SCRIVE “DAREI L'INTERA MONTEDISON PER UNA LUCCIOLA” POCHI MESI PRIMA DI VENIRE AMMAZZATO) – LA BATTUTA DI CUCCIA: “CREDEVO CHE LEI AVREBBE FATTO IL COLPO DI STATO”. E IL SENATORE-BIBLIOFILO MARCELLO DELL'UTRI CHE…

-

Condividi questo articolo


Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

cefis cover cefis cover

Abiti blu della migliore borghesia e eminenza grigia della peggior politica, Eugenio Cefis è stato uno degli uomini di maggior potere, e meno appariscenti, degli anni '60 e '70 in Italia. È celeberrima la risposta che gli diede Enrico Cuccia quando Cefis, che a lungo aveva avuto la sua fiducia, gli annunciò obtorto collo le proprie dimissioni dalla Montedison: «Non mi aspettavo che accettasse, credevo che Lei avrebbe fatto il colpo di Stato». E forse avrebbe potuto.

 

Influentissimo, ambiguo, misterioso. Di Eugenio Cefis, in fondo, è stato scritto molto di più di quanto realmente si sappia. Certo, fu personaggio di peso enorme: consigliere dell'AGIP, presidente dell'ENI dal '67 al '71 e poi della Montedison dal '71 al '77, Cavaliere di Gran Croce ma anche - si dice, e sono molti i «si dice» nella sua biografia - coinvolto, secondo alcune inchieste, nell'attentato a Enrico Mattei e nelle morti del giornalista Mauro de Mauro e di Pier Paolo Pasolini. E fino a qui nulla di nuovo.

 

eugenio cefis eugenio cefis

 

Le novità arrivano adesso, con la ripubblicazione di uno dei libri più misteriosi del nostro '900: L'uragano Cefis, scritto da un oscuro Fabrizio De Masi (è solo un nome de plume), stampato nel 1975, mai arrivato nelle librerie (sparì già in tipografia) e di cui si conserva una sola copia conosciuta, quella che nel marzo 2010 il senatore-bibliofilo Marcello Dell'Utri espose alla Mostra del libro antico di Milano (quando annunciò anche il ritrovamento di un capitolo perduto del romanzo Petrolio di Pasolini, intitolato «Lampi sull'Eni», che però subito dopo sparì). Comunque, da quel momento, apparso a sorpresa, L'uragano Cefis prese a circolare in fotocopia a mo' di samizdàt tra studiosi e complottisti. Come mai tanti segreti?

 

PIER PAOLO PASOLINI PIER PAOLO PASOLINI

Perché il libro contiene informazioni esatte, dunque pericolose, sulla spudorata intraprendenza di Eugenio Cefis, uno dei più altolocati timonieri del management pubblico, eroe diabolico la cui vita è legata a filo doppio ai tanti misteri che hanno attraversato il Paese. Ricercato, citato, poco o nulla letto, ora L'uragano Cefis (che fa il paio con un altro titolo a lungo introvabile, Questo è Cefis, di un altrettanto fantomatico Giorgio Steimetz, apparso e subito sparito nel '72) è di pubblico dominio. Viene pubblicato dalla casa editrice Effigie di Giovanni Giovannetti il quale da dieci anni si dedica a ricerche su Cefis, il caso Mattei, i misteri d'Italia e Pasolini.

 

EUGENIO CEFIS EUGENIO CEFIS

Ora, distinguiamo. Da una parte c'è quanto scrive l'enigmatico Fabrizio De Masi (pagato da qualcuno che vuole ricattare il suopermanager Cefis): pagine utili per ricostruire il brulicante arcipelago di società private che, per tramite di prestanome, fanno tutte capo all'«onorato presidente»: società immobiliari, petrolifere, finanziarie, del legno, della plastica, della pubblicità, ecc. affidate a suoi uomini di fiducia e che con Eni e poi Montedison sono a volte in affari altre volte in concorrenza, quando la mission personalissima di Cefis è privatizzare gli utili socializzando le perdite.

eugenio cefis 4 eugenio cefis 4

 

E poi, dall'altra parte, c'è appunto tutto ciò che Giovannetti aggiunge per completezza di informazione in un breve testo introduttivo e soprattutto nella corposa postfazione intitolata «Anche questo è Cefis», cioè la parte che oggi interessa di più.

 

Ed eccoci alle vere novità del libro. Uno: come nasce la potenza economica di Cefis.

In passato si è speculato su presunte fortune accumulate nei mesi in cui fu comandante partigiano; in realtà semplicemente Cefis dopo la guerra sposa Marcella Righi, ereditiera del cosiddetto «Prato buono» a Milano, un'area che negli anni '50 e '60 conosce un'espansione immobiliare pazzesca: fu lui, Cefis, a gestire il tesoro e ad accumulare attraverso vendite e investimenti un patrimonio che toccò l'incredibile cifra di cento miliardi delle vecchie lire.

 

enrico mattei con aldo moro enrico mattei con aldo moro

Poi c'è il capitolo del Cefis ufficiale e partigiano, fra luci e ombre: è vero che fu tra i più importanti comandanti di area cattolica-monarchica e, proprio a partire da quegli anni, amico di Enrico Mattei, che poi affiancherà nell'attività di ristrutturazione dell'AGIP e quindi dell'ENI; ma è anche vero che nel '41 era stato sottotenente nella Slovenia occupata, teatro di efferatezze, deportazioni di civili, villaggi bruciati, fucilazione di «collaborazionisti»...

 

eugenio cefis e gianni agnelli eugenio cefis e gianni agnelli

 Due: i rapporti con la politica. Nel libro Giovannetti tira fuori una vera chicca: una lettera inedita datata settembre 1962 in cui Aldo Moro, segretario della Dc, chiede a Enrico Mattei di «fare un passo indietro», cioè di rinunciare alla presidenza dell'Eni (il suo mandato era in scadenza nell'aprile '63); suggerimento rimasto inascoltato. Poco più di un mese dopo Mattei viene assassinato.

 

Tre: l'Italia dei Misteri.

Proprio nella morte di Mattei potrebbe aver avuto un ruolo attivo una misteriosa associazione - aristocratica, anticomunista e paneuropeista - chiamata «Cercle» (di cui nulla si è mai saputo in Italia) e che accoglieva la creme della destra politica e finanziaria europea, da Giulio Andreotti e il finanziere vaticano Carlo Pesenti al cancelliere Konrad Adenauer e Franz-Josef Strauss, lo spagnolo Alfredo Sanchez-Bella, ex ministro di Franco, il banchiere americano David Rockefeller, gli statisti francesi Jean Monnet, Robert Schuman, Antoine Pinay, Valery Giscard d'Estaing e il fondatore dell'Oas Jacques Soustelle, il tedesco Reinhard Gehlen, già capo dei Servizi segreti al tempo del nazismo.... Un buon numero di costoro rispondeva anche all'Opus Dei e all'Ordine sovrano dei Cavalieri di Malta.

 

eugenio cefis eugenio cefis

Quattro: i legami con la P2. Secondo un informatore del Sismi, Samuele Turi, siamo nel 1983 - ma non ci sono altre prove a sostegno della "soffiata" - Eugenio Cefis, di certo massone, sarebbe stato il vero capo della loggia massonica P2.

 

Infine, cinque, Cefis e la stampa. Il grand commis si infilò in tutti i grandi giornali. Aiuta Indro Montanelli tramite importanti contributi pubblicitari quando fonda il Giornale; e mette le mani soprattutto sul Corriere della Sera che dal '74 passa progressivamente sotto controllo piduista: formalmente, i proprietari (Crespi, Agnelli, Moratti) lo cedono al gruppo Rizzoli; in realtà i soldi li mette la Montedison presieduta da Cefis, garantendo un finanziamento senza interessi con una fidejussione ai Rizzoli della Montedison International Holding di Zurigo, assicurandosi - anche grazie a prestazioni pubblicitarie garantite per almeno 2 miliardi e mezzo l'anno una costante azione volta a sostenere l'attività industriale e commerciale del gruppo Montedison...

giulio andreotti giulio andreotti

 

Sono gli anni in cui direttore del Corriere è Piero Ottone e il corsaro Pier Paolo Pasolini - in quel momento imbrattato di Petrolio e invischiato in molti misteri - attacca frontalmente la Dc e Andreotti (referente politico di Cefis dopo Fanfani, ormai in disgrazia) e scrive - in un articolo passato alla storia - «Darei l'intera Montedison per una lucciola...». Pochi mesi prima di venire ammazzato. Ma tutto ciò è solo letteratura.

cuccia cuccia eugenio cefis 3 eugenio cefis 3 eugenio cefis 6 eugenio cefis 6 eugenio cefis eugenio cefis eugenio cefis 5 eugenio cefis 5 marcello boldrini giuseppe saragat e eugenio cefis marcello boldrini giuseppe saragat e eugenio cefis cefis cefis URAGANO CEFIS - IL LIBRO SU EUGENIO CEFIS URAGANO CEFIS - IL LIBRO SU EUGENIO CEFIS

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS - COSA HA SBIANCHETTATO DALLE SUE CHAT MARIA ROSARIA BOCCIA? LA PERIZIA SUI 13 DISPOSITIVI DELL’EX AMANTE DI SANGIULIANO SARÀ LUNGHISSIMA: NON SOLO PER LA QUANTITÀ DI DOCUMENTI, FOTO E VIDEO, MA ANCHE PER VALUTARE COSA È STATO CANCELLATO IN QUESTI MESI – I MISTERI DEL BAYESIAN NON FINISCONO MAI: CHE FINE HA FATTO LA VALIGIA “FORTIFICATA” IN TITANIO IN CUI MIKE LYNCH CUSTODIVA I SEGRETI DELL’INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO? – PERCHÉ ALMA FAZZOLARI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE TIM? – GIAMPIERO ZURLO DICE “MESSA” – LA STRATEGIA DI ANDREA ORCEL PER PRENDERSI COMMERZBANK: TEMPI LUNGHI, NO ALLO SCONTRO CON IL GOVERNO TEDESCO

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPPE GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…