Estratto dell’articolo di Giovanna Cavalli per www.corriere.it
Il provino per «Non è la Rai»
«Sono partita da Trento tipo Heidi che scende dai monti a 17 anni. Ne dimostravo di meno, timida, non avevo ancora la faccia tosta che mi è venuta dopo. Ballai Please don’t go . Ricordo le terribili mamme delle altre concorrenti. “Questa viene qui a rubarci il lavoro”».
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Con Ambra tutto bene?
«All’inizio mi faceva tenerezza, diventava rossa ad ogni inquadratura. Bravissima. Una volta si è ammalata e l’ho sostituita per quattro giorni con l’auricolare nell’orecchio, sembra facile, non lo è».
Programma cult.
«Negavano, ma di nascosto lo guardavano tutti».
Calca fuori dagli studi, lettere, regali, foto, peluche.
«Mai come per Miriana Trevisan, inarrivabile».
Gianni Boncompagni.
«Geniale, ironico, era allo stesso tempo una persona molto sola. Lo hanno infangato, con me è sempre stato corretto. Magari ti invitava a casa sua, bastava dire di no, non è che cascassi dal pero».
Velina a »Striscia».
«Durante il provino entrò un tizio che si tirò giù i pantaloni, era una gag, fa capire il clima goliardico. Mi presero, anche se a ballare ero abbastanza negata. Antonio Ricci mi soprannominò “Pinocchio”, perché ero di legno».
Con Cristina Quaranta.
«I primi tempi non ci sopportavamo, eravamo come il diavolo e l’acqua santa. […]. Mi provocava. “Sei troppo moscia, reagisci”. Cambiava apposta la coreografia per farmi sbagliare. […]«Un giorno persi la pazienza e la attaccai al muro anche io. “Ah, allora vedi che se vuoi il carattere ce l’hai!”. Diventammo amiche per la pelle».
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Samantha Fox non volle parlare con lei.
«[…]di farsi intervistare da me, perché non si vedesse che ero molto più alta».
Capita.
«Se è per questo c’è stata una famosa attrice che non mi ha voluto in un film con lei perché avevamo gli occhi dello stesso colore. Pretendeva che mettessi delle lenti a contatto marroni».
Non andò sempre così.
«Nel film Jolly Blu sugli 883 il regista Stefano Salvati scelse me invece di Angelina Jolie. E non era nemmeno ubriaco».
Lo spot per Barilla con Gerard Depardieu.
«Diretto da David Lynch. Durante le riprese a piazza Navona passò a trovarci Roman Polanski. Tre mostri sacri. Ma la gente intorno gridava: “C’è Alessia di Non è la Rai”».
I calendari sexy.
«Non mi proponevo io, mi cercavano, all’epoca era un riconoscimento. Però non ho mai sostenuto che fossero foto artistiche, ero in topless».
Il bagno nel latte.
«Sfilata di Coveri a Milano. Nella vasca sembravo nuda ma avevo uno slip color carne. Faceva freddo, così accesero una stufa e saltò la luce ovunque, un disastro. Il giorno dopo mi venne 39 di febbre».
E la Velina sposò il calciatore (Fabio Bazzani, con cui, dopo 18 anni, va ancora d’amore e d’accorso).
«Giugno 2004, hotel a Porto Cervo. Avevo appena deciso: basta fidanzati. Ho visto lui ed è cambiato tutto. Ero con Simona Ventura, lui con Stefano Bettarini, compagni di squadra alla Samp. Bastò uno sguardo. Pensai: “Ah, però”».
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