Estratto dell’articolo di Alessandro Ferrucci per “il Fatto Quotidiano”
Oggi: “Sto scrivendo una sceneggiatura; sono però alle prese con questioni attoriali, tempistiche, restrizioni…”.
Come oggi, ma esattamente 45 anni fa: “Era da poco uscito il mio primo film, John Travolto: in sala andò a vederlo giusto un gruppo di orientali, convinti di assistere a una pellicola con John Travolta”.
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Un refugium peccatorum di tutti i raccomandati e raccomandate; (cambia tono) qualcuno siamo riusciti ad accontentarlo…
Chi?
(Ride) I veri problemi sono arrivati dai ruoli femminili e la questione è diventata scabrosa: in quel periodo, a Roma, spopolava una radio privata, Radio Luna, e su quell’emittente la notte furoreggiava Cicciolina e la sua trasmissione porno-radio.
john travolto da un insolito destino
Un successo.
Enorme; allora mi comunicano: “Dobbiamo prenderla”. Peccato che pure per lei l’esperienza attoriale era pari allo zero e parlava con un accento incredibile, mezzo slavo; era terribile davanti alla macchina da presa…
Nient’altro?
Dopo Cicciolina mi sono ritrovato anche la fidanzata del tempo di Pippo Baudo, Adriana Russo, e dopo di lei un’altra raccomandata…
Bell’insieme.
Una marea di “cani” a funestare questo povero film.
Una volta sul set.
Controfigure, aggiustamenti in corsa, escamotage, mediazioni. Però l’aspetto impressionante era la somiglianza del cuoco con Travolta.
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Cicciolina sul set.
Teneva lontana la sua parte erotica, però era totalmente incapace; quando hai sul set un’attrice incapace sai come scrivere la sceneggiatura: non gli dai primi piani, non scrivi monologhi tipo La ciociara, eviti le lacrime, le situazioni pericolose. Queste tecniche le ho adottate negli anni.
cicciolina john travolto da un insolito destino
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Il più figlio de ’na mignotta?
Paolo Villaggio: lui si divertiva parecchio, soprattutto con Lino Banfi; (ride) Lino tentava di avvicinarsi, di coinvolgerlo in presunti film importanti. E Paolo: “Ah, sì. Bene, bravo, vieni in roulotte così ne parliamo”. Lino tutto contento si avvicinava, con il copione sotto il braccio. Quindi bussava, entrava e dopo cinque minuti andava via. “Lino, cos’è successo?”. “Porca puttena si è addormentato”. Villaggio lo faceva apposta.
Torniamo a John Travolto: da lì la sua carriera?
Credevo fosse finita. E per due anni non ho lavorato; quando diventi regista, quando passi al ruolo principale, non puoi più tornare indietro.
E quei due anni?
Per fortuna mia moglie lavorava e nel frattempo ho letto; poi comunque avevo dimostrato di saper gestire un film e un set, Lombardo ci aveva guadagnato e quando i produttori di Fantozzi cercavano un aiuto da affiancare a Paolo Villaggio, è uscito il mio nome.
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Oggi è regista-divo.
(Ride) Mi assegnano premi alla carriera e nei vari posti i ragazzi mi chiedono i selfie; (sorride) mi è successo anche in un festival molto serio con registi turchi, iraniani, colleghi impegnati. Poi lì aiutava il cartellino sul petto.
L’avrebbero riconosciuta comunque.
neri parenti foto di bacco (5)
Mica vero; spesso mi è capitato di scattare un selfie, e una volta girato ho sentito i tipi dirsi “ma questo, chi cazzo è?”.
Ci resta male?
Sa quanti autografi ho firmato come Carlo Vanzina? Centinaia. Io e Carlo ci ridevamo. Anzi, oramai avevo studiato una firma adatta al suo nome e cognome.
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